Tartarughe e letargo: come prepararle al meglio

Le tartarughe dei climi tropicali (es. le Geochelone) non hanno bisogno di andare in letargo e se lasciate al freddo morirebbero.

A cura della Dott.ssa Marta Avanzi Medico Veterinario –www.avanzimorivet.it

Il letargo è un momento importante e delicato

Per le tartarughe terrestri è importante perché è un periodo indispensabile del lorociclo vitale, delicato perché durante il letargo molte cose possono andare storte e compromettere la salute del rettile.

Funzioni vitali

Parliamo ora del letargo delle tartarughe terrestri mediterranee, ossia Testudo hermanni, T. graeca e T. marginata. È importante sapere che specie di tartaruga si possiede, perché non tutte le tartarughe terrestri vanno in letargo, ma solo quelle che vivono nei climi temperati, in cui vi è un periodo di freddo invernale. 

Poiché i rettili dipendono dal calore del sole, e non dal metabolismo come uccelli e mammiferi, per mantenere una temperatura corporea ottimale, durante il clima freddo verrebbe a mancare la loro fonte di energia e non potrebbero più svolgere alcuna attività, comprese la ricerca del cibo, la digestione, la funzione immunitaria.  Pertanto questi animali vanno incontro a un forte rallentamento del metabolismo, il letargo appunto, interrandosi al sicuro fino alla primavera successiva.

Condizioni ottimali

Durante il letargo le tartarughe sopravvivono grazie alle riserve corporee accumulate durante la bella stagione, in particolare il grasso che fornisce acqua e calorie. Possono anche riassorbire l’acqua immagazzinata nella
vescica, che funge da riserva. La prima condizione perché il letargo venga affrontato in maniera ottimale è quindi che il rettile arrivi all’autunno in condizioni corporee ottimali, ben nutrito e idratato. Ciò è possibile se ha avuto modo di alimentarsi a sufficienza (perché è in buona salute) e in maniera corretta (solo erba e piante di campo).

Se al contrario, per vari problemi di salute, arriva all’autunno sottopeso è probabile che le sue riserve non bastino fino alla primavera. Potrebbe quindi svegliarsi debilitato o addirittura morire durante il letargo. Inoltre, nel periodo freddo rallentano tutte le funzioni metaboliche, compresa l’immunità e la capacità di riparare le ferite. Se la tartaruga va in letargo malata o ferita, non potrebbe guarire. 

È molto importante effettuare un accurato controllo di ogni tartaruga prima di permettere che vada in letargo, per verificare che sia in condizioni fisiche ottimali, non sia cioè sottopeso, e non sia malata o ferita. L’ideale sarebbe quindi farla visitare preventivamente da un veterinario esperto in rettili.

Immagine di una tartaruga terrestre in un prato
E’ molto importante effettuare un accurato controllo di ogni tartaruga prima che vada in letargo, per verificare che sia in condizioni fisiche ottimali

Freddo eccessivo per le tartarughe

Le tartarughe possono fare il letargo all’aperto, in giardino, oppure al chiuso, in un ambiente artificiale. Per fare il letargo all’aperto devono avere a disposizione un luogo adatto in cui scavare e interrarsi, che non corra il pericolo di restare sommerso in caso di piogge abbondanti. È possibile mettere a disposizione dei rettili delle casette coibentate, piene di terriccio e foglie secche, in cui possano essere al riparo da intemperie e freddo eccessivo. 

Se la zona in cui vivono le tartarughe presenta inverni molto rigidi c’è il pericolo che anche sottoterra le temperature scendano sotto zero, esponendo gli animali al pericolo di lesioni gravi o morte per congelamento. In tal caso è meglio far fare il letargo in un ambiente protetto, al chiuso. Questo vale anche se la zona è infestata da topi e ratti, che possono letteralmente divorare il rettile immobilizzato nel sonno invernale.

Letargo “sicuro”

Il letargo al chiuso è più sicuro, ma deve necessariamente svolgersi entro un range di temperatura ben preciso, vale a dire tra i 10 e i 2°C.  Temperature superiori non permettono di rallentare adeguatamente il metabolismo e portano a un consumo troppo rapido delle riserve corporee. Temperature troppo basse causano danni da congelamento. La temperatura ideale è di 5°C. Occorre scegliere un ambiente non riscaldato, come una cantina o un sottoscala, verificando la temperatura ambiente con un termometro.

La tartaruga va posta in un contenitore isolato, pieno di foglie secche, carta di giornale o paglia, con dei fori per il passaggio dell’aria. Questo va a sua volta messo dentro un contenitore più grande, sempre imbottito con materiale isolante e con fori per l’areazione. In questo modo il rettile è ben isolato e può trascorrere il letargo al sicuro. In primavera, con il sole, verrà tirato fuori e messo in giardino pronto a ricominciare a bere e mangiare.

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