Alimentazione delle tartarughe terrestri

Le Testuggini mediterranee (Testudo hermanni, Testudo graeca, Testudo marginata) sono le tartarughe terrestri più conosciute

A cura del Dott. GINO CONZO – Medico Veterinario

A queste possiamo aggiungere la Tartaruga delle steppe (Agrionemys horsfieldii)

Benché originaria dell’estrema Europa orientale ed Asia centrale, mostra molte caratteristiche comuni alle testuggini mediterranee. Questi splendidi animali in natura abitano gli ambienti più vari: dalla tipica macchia mediterranea alle pinete, da aree erbose alla steppa, dal bosco fino alle zone sabbiose dunali prospicienti il mare. In questo ampio habitat il clima è mediterraneo e la vegetazione spontanea offre una gran varietà di alimenti.

L’alimentazione naturale delle tartarughe è, quasi totalmente vegetariana e comprende piante dei generi Taraxacum, Carduus, Silybum, Plantago, Cynara, Cychorium, Leontodon, Trifolium e molte altre, delle quali le tartarughe mangiano le foglie, ma anche parti di fusto e fiori. Molto gradite sono anche alcune piante succulente come le Cactaceae e le Crassulaceae che, tra l’altro, rappresentano una fonte di liquidi preziosa durante i periodi più aridi.

Questa alimentazione vegetariana viene integrata, saltuariamente, da fonti proteiche animali (escrementi di piccoli mammiferi ed uccelli, chiocciole, artropodi, piccole carogne). Tali alimenti occasionali rappresentano anche una fonte di minerali, in particolare di calcio, indispensabili per un corretto accrescimento.

Vegetali maturi

La dieta offerta alle nostre tartarughe in cattività dovrebbe avvicinarsi il più possibile a quella che esse hanno in natura, fondata quindi soprattutto su erbe selvatiche, raccolte nei campi o coltivate direttamente nella porzione di giardino che ospita le tartarughe.

Il misto di erbe selvatiche potrà essere completato da verdure coltivate come radicchio, cicorie amare, indivia, foglie di cardo.
Ottimi anche i fiori d’ibisco. I vegetali offerti alle tartarughe devono essere scelti ben maturi in modo che siano ricchi di fibra.

La tipica lattuga tradizionalmente data alle tartarughe, benché sia molto gradita, non è consigliabile perché è molto acquosa e povera di fibra. Eventualmente potrà essere fornita in piccola quantità d’estate come fonte idrica supplementare; preferibile la lattuga “romana”. Assorbimento lento

L’apparato digerente delle tartarughe infatti è molto lungo e ha bisogno di fibra perché si svolga nel migliore dei modi la fermentazione indispensabile per un lento assorbimento dei principi nutritivi dei vegetali e perché si abbia un corretto sviluppo della flora microbica intestinale.
Una dieta povera di fibre determinerà una digestione troppo breve, cattivo assorbimento degli elementi nutritivi e conseguenti carenze alimentari.

Un mangime per loro

Le erbe, selvatiche o coltivate, dovranno rappresentare il 70-80% della dieta. Un altro 15-20% potrà essere costituito da ortaggi (carote, cime di rapa, foglie di cavolo, zucchine) e frutta (mela, pera, anguria, melone, ciliegia…). Da alcuni anni sono presenti sul mercato anche dei mangimi specifici per rettili erbivori. Questi alimenti possono far parte dell’alimentazione delle tartarughe purché siano scelti tra quelli di qualità migliore, abbiano un adeguato rapporto tra calcio e fosforo (2:1) e non siano troppo proteici.

Un eccesso di vitamina A e vitamina D3 può determinare gravi patologie a carico della cute, del fegato, degli occhi e del sistema scheletrico.Bisogno di calcio


In cattività si rende spesso necessario integrare l’alimentazione con prodotti a base di minerali e vitamine.
In particolare il calcio è l’elemento di cui le tartarughe possono più facilmente soffrire la carenza, specie nel periodo dell’accrescimento e della deposizione delle uova.

Gli integratori vanno comunque utilizzati con oculatezza, in particolare quelli multivitaminici che contengono vitamina A e vitamina D3, il cui eccesso può determinare gravi patologie a carico della cute, del fegato, degli occhi e del sistema scheletrico. Tenendo d’occhio questi fattori potremo garantire alle nostre tartarughe uno sviluppo corretto e una buona salute per molto molto tempo.

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