Possiamo dare ai nostri animali animali solo i farmaci ad uso veterinario o vanno bene anche quelli per uso umano? Ma quali farmaci possiamo dargli? Serve la ricetta del Veterinario? Perché i medicinali veterinari sono così costosi? Ne parliamo in questo articolo!
di ELENA BRAGHIN Giornalista & copywriter freelance www.elenabraghin.com
Anche gli animali hanno bisogno delle medicine per non star male e per guarire dalle più svariate patologie.
Le differenze di preparazione dei farmaci per animali e uso umano
I farmaci ad uso veterinario per gli animali occupano una porzione di mercato decisamente ridotta, rispetto a quelli per uso umano. Entrambi devono sottostare a regole molto stringenti sulla loro produzione e sperimentazione. I farmaci veterinari, inoltre sono specie-specifici, cioè sono realizzati pensando alle esigenze e alle risposte delle diverse specie di animali a cui sono destinati.
Perché farmaci per animali sono più cari?
È proprio la necessità di studi, ricerche e test basati su diverse specie animali, che contribuisce a renderli più costosi dei farmaci per uso materno.
Questi sono studiati per più specie di destinazione e devono tener conto di taglie e metabolismi differenti; di formulazioni apposite o di metodi di somministrazione alternativi, in base alle caratteristiche di ogni animale. Sul prezzo finale del farmaco incidono questi numerosi aspetti produttivi, così come la distribuzione e la commercializzazione del prodotto finito.
Il farmaco veterinario può essere sostituito da quello umano?
A lungo si è dibattuto sulla possibilità di estendere la somministrazione anche agli animali di farmaci destinati agli esseri umani, quando il principio attivo necessario per la cura della patologia è lo stesso. Il fine del maggior risparmio economico era la leva principale di questo dibattito.
Il 21 aprile del 2021 il Ministro Speranza ha emanato un decreto che rende possibile ai Medici Veterinari prescrivere il farmaco ad uso umano al posto di quello veterinario, ma con delle limitazioni.
I limiti del Decreto del 21 aprile 2021
Il decreto è risultato subito di difficile attuazione. Il primo motivo è che il testo stabilisce dei limiti tra i quali i Veterinari faticano a destreggiarsi con certezza. Se il principio attivo è considerato essenziale e il farmaco ad uso umano è potenzialmente carente, l’AIFA può decidere di sospendere il decreto.
Il costo dei farmaci ad uso umano, ma prescritti per gli animali, resta in capo all’acquirente. Pertanto, non è possibile utilizzare una prescrizione detraibile ad uso umano per acquistare il medicinale destinato all’animale (che dovrà comunque essere prescritto dal Medico Veterinario con ricetta elettronica).
L’ultimo limite è che non dovranno esserci ulteriori costi a carico della finanza pubblica in attuazione di questo decreto. Per meglio dire, i furbetti delle prescrizioni false non dovranno diventare un ulteriore costo per lo Stato.
I Veterinari sono, inoltre, considerati responsabili della scelta di somministrare all’animale un farmaco ad uso umano. Questo tipo di prescrizione, prima concessa solo in caso di assenza di alternative utili all’animale, oggi pone i Medici Veterinari di fronte alla scomoda scelta. Esigenza di risparmio del proprietario o il rischio di reazioni avverse dovute alla somministrazione di un farmaco non specificatamente formulato e studiato per l’uso veterinario.
Il regolamento europeo sui farmaci veterinari
Va detto, infine, che l’Unione Europea è perplessa sulla decisione tutta italiana; di concedere in deroga, sulla base del minor costo, l’uso dei medicinali ad uso umano per il trattamento di alcune patologie veterinarie. Il minor costo non giustificherebbe il rischio per l’animale trattato con farmaci ad uso umano di sviluppare reazioni avverse, anche gravi.
Secondo Unione Europea è sempre da preferire l’utilizzo dei medicinali veterinari, perché specie-specifici e formulati appositamente per le esigenze di quella specie animale. La Dott.ssa Stella Kiryakides, commissaria europea per la Salute; interpellata sul tema dai media, ha dichiarato che la somministrazione in deroga dovrebbe restare un’eccezione, con confini ben delineati.
Con la Riforma del farmaco e l’entrata in vigore del Regolamento UE 2019/6; l’unica giustificazione accettabile per la somministrazione agli animali di farmaci ad uso umano, sarà l’impossibilità di somministrare idonei farmaci veterinari.
Aumento della vendita di farmaci illegali su internet