Come preparare il cane e il gatto all’arrivo di un bambino

E’ bene fare in modo di preparare il cane e il gatto all’arrivo di un nuovo membro in famiglia specialmente se si tratta di un bambino. Vediamo come.

a cura di TIZIANA DARE’ Educatore e ri-educatore cinofilo professionista Diplomata in educazione e rieducazione del cane (hnc in dog training and behaviour) Specialista nel comportemento del gatto (cat behavior specialist) www.obbiettivocane.com
 

Lavoro pre-parto da fare con il cane e con il gatto

È consigliabile far conoscere al nostro amico tutti gli oggetti (passeggino, lavatoio, seggiolone…), prima ancora dell’arrivo del bimbo, così che l’animale possa prendere dimestichezza con loro fin da subito.

Soprattutto per i gatti, i cambi ambientali possono infatti essere deleteri. Inoltre, se avete la possibilità di utilizzare un bambolotto, incominciate ad “usarlo” come se fosse un vero e proprio neonato.

Camminate in casa con il bambolotto in braccio e lanciate dei premietti (senza spaventare il pet), in modo tale da far avvicinare l’animale a voi gradualmente e allo stesso tempo fargli associare la presenza sconosciuta a qualcosa di buono.

Paura da parte del cane o del gatto

Se l’animale manifesta paura, allontanatevi senza prestargli attenzione e riprovate, stavolta con l’aiuto di un compagno: sarà lui a far fare dei compiti graditi al nostro amico e a premiarlo quando entrerete con il bambolotto in braccio. Il messaggio da trasmettere è: il bimbo precede cose gradite, e non viceversa.

Impatto audio

È possibile reperire in rete e scaricare le tipiche voci e grida di neonati, in modo da abituare anche l’udito dell’animale ai pianti del piccolo. Si consiglia di iniziare con un volume molto basso e poi gradualmente alzarlo.

Mai sgridare l’animale per un comportamento scorretto o per reazioni esagerate, perché potrebbe pensare che la causa sia proprio l’imminente arrivo di una novità e ciò potrebbe influenzare negativamente il cane o gatto, e renderlo sospettoso nei confronti del bimbo.

Il pet non va mai forzato o spinto verso il neonato, ma si deve avvicinare con calma di sua spontanea volontà.

Dopo il parto cosa fare

Portate a casa un indumento del parto, se possibile, in modo che l’animale lo possa “analizzare” prima dell’arrivo del neonato. Una volta a casa, il lavoro di desensibilizzazione con un neonato è molto simile a quello che si fa con un estraneo.

Iniziate in un momento favorevole, in cui il pet sia rilassato o sia distratto da un gioco. Chiedete l’aiuto della vostra compagna, o del vostro compagno con in braccio il neonato, e cercate di far associare al pet l’arrivo del bimbo con quello di un premietto (gioco o cibo, a seconda delle preferenze dell’animale).

Associazioni positive

Chiedete alla/al compagna/o (con il bimbo in braccio) di lanciare dei bocconcini appetitosi verso l’animale, senza spaventarlo, per favorire l’associazione “bimbo-cibo” e date attenzioni anche al pet come durante le prove con il bambolotto.

Tutto questo svilupperà nel gatto l’elaborazione di associazioni positive con la figura del bambino, visto come fonte di cibo e non di atti molesti. Non forzate l’animale, ma lasciate che si avvicini spontaneamente solo se calmo. Se il gatto si agita, lasciate sempre una via di fuga dove possa ritirarsi se spaventato.

Nel caso del cane, se quest’ultimo si agita, guaisce o mugola, cercare di “ri-indirizzarlo” mediante l’uso di una cordicella, in modo che non impari a saltare addosso alla carrozzina o all’ovetto dove è collocato il bimbo.

In tranquillità

Le interazioni bimbo-animale devono essere sempre fatte in tranquillità. Se non si riesce a calmare l’animale anche mediante un passatempo (del cibo, snack, ecc.), è bene mettere momentaneamente il pet in una zona limitata da un cancelletto (non come castigo), che sia comunque attrezzata con delle cose piacevoli fintanto che si calma. Riprovate in un secondo tempo l’approccio e vedete se l’animale è più predisposto.

Il momento giusto

Se usate il cibo, è bene sfruttare il momento del pasto del cane per fare gli esercizi (il cane deve avere fame) e non appena Fido si sazia, ricollocatelo nella sua area limitata per evitare che si agiti. Se invece rimane tranquillo o si mette a dormire, potete mantenere cane e bimbo nella stessa area. Per il gatto utilizzate delle leccornie, se il cibo secco è sempre a disposizione, in modo da favorirne la motivazione.

Cercate di gestire le interazioni a seconda delle reazioni del pet, l’ideale è
“poco ma spesso”. Quindi, pochi minuti di interazione con il neonato ma spesso nell’arco della giornata, con momenti anche di isolamento.

W la calma

Tutte le attività devono sempre essere intraprese e interrotte dal proprietario. Rendete il pet partecipe (se si presta) alle attività che riguardano il bimbo, quali il cambio, il bagnetto, l’alimentazione, ecc.

L’animale non si deve sentire escluso. Deve però essere gestito in modo tale che la calma venga premiata, pertanto il proprietario deve attrezzarsi con un marsupio (se utilizza il cibo come premio) e avere sempre a portata di mano il pasto o i premietti per poter gratificare l’animale quando si comporta bene.

Insegnare fin da subito al bambino come approcciare l’animale senza spaventarlo, facendo delle prove di carezze sulla propria pelle.

Esercizi e giochi da fare per preparare il gatto o il cane all’arrivo di un bambino

Inserite un indumento del bimbo nella cuccia del cane, o vicino a dove dorme, e premiatelo verbalmente o con del cibo se accetta l’indumento.

Con il cane, continuate a lavorare in presenza del bimbo anche mediante esercizi come il “terra” e il “seduto”. Con il gatto, cercate di introdurre giochi di ricerca nascondendo qualche crocchetta qua e là nella stanza o nell’appartamento, in modo da spronare la ricerca del cibo e l’attività predatoria diretta a soddisfare il suo istinto
da cacciatore.

Inizialmente cercate di introdurre tutti questi esercizi quando il bimbo è tranquillo e non piange o si divincola troppo, altrimenti questi movimenti potrebbero risvegliare l’istinto predatorio nel cane o spaventarlo. Se il bimbo è troppo agitato o vocalizza molto, è consigliabile spostare il cane o il gatto in un’altra stanza e distrarlo con dei passatempi.

Sempre meglio iniziare utilizzando del cibo (per esempio le crocchette del pasto del cane o delle leccornie per i gatti), perché il gioco potrebbe rendere più agitato il cane.

Inconsapevoli

Nel frattempo cercate di educare anche il bimbo. Se mai volesse avvicinarsi al pet, non dovrà tirare o premere con forza sulle orecchie o altre parti del suo corpo. Cercate di chiedere al bimbo di fare a voi le carezze come se le facesse al pet, per sentire ed eventualmente correggere la presa del bimbo se troppo forte.

Come i cuccioli appena nati, anche i bambini infatti non hanno consapevolezza della loro forza, pertanto vanno corretti se premono troppo forte, soprattutto se il pet è diffidente nei loro confronti.

Mai lavorare quando il pet ha paura, sta male, è stanco o non motivato (ha già mangiato o giocato). Non far interagire il bambino se è agitato, corre, urla, altrimenti potrebbe spaventare o risvegliare l’istinto “predatorio” nel cane.

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