Che tipo di relazione è quella che i bambini possono convivere con un animale, in particolare con cani e gatti?
A cura del Dott. SERGIO CANELLO Medico Veterinario esperto in patologie legate all’alimentazione, meopatia e medicina naturale. www.sergiocanello.it
La loro interazione può apportare benefici al piccolo oppure no?
Gli studi effettuati a tal proposito sono stati molteplici e dettagliati. Diamo allora uno sguardo generale, ma non per questo approssimativo, a questo delicato e sfaccettato tema, che possa inquadrare il rapporto tra pet e bambini, in funzione della crescita di questi ultimi.
Bambini convivere con cani e gatti una meravigliosa alterità
Il convivere dei bambini con i cani o gatti ha indubbiamente dei riflessi importanti sulla psicologia e sul comportamento del piccolo. Significa infatti, innanzitutto, relazionarsi con altro da sé, un essere vivente diverso da mamma e papà, ma pur sempre una forma di vita che merita rispetto e amore.
In questo senso, il bambino impara a rapportarsi, a comunicare, a trattare con cura qualcun altro e a capirlo. Sviluppa l’intelligenza emotiva e il senso di responsabilità. Entrare in contatto con un animale domestico come il cane o il gatto, per un bambino che raggiunge l’età del confronto con i suoi coetanei, significa anche stabilità e può essere di aiuto a chi è più insicuro e fa fatica a intrecciare relazioni.
Alla stessa altezza
La loro comunicazione si svolge spesso su un piano paritario. Innanzitutto per una questione di altezze. Il bambino piccolo gattona, assumendo quindi una posizione analoga a quella del gatto e del cane che conferisce loro lo stesso punto di vista sul mondo.
Entrambi lo esplorano e imparano a conoscerlo con il tatto e con gli altri sensi. Inoltre per comunicare non utilizzano le parole, ma adoperano un linguaggio non verbale e prossemica, una comunicatività differente da quella degli adulti, che li avvicina molto.
Ma chi dei due si prende cura dell’altro?
Se anche l’animale è un cucciolo, il rapporto sarà pressoché paritario e quest’ultimo vedrà il bambino come un compagno di giochi. Il cane tuttavia, rispetto al gatto, ha una visione della famiglia simile a quella di un branco e il bambino può essere visto come un cucciolo da proteggere.
Questo effettivamente può succedere e ciò potrà spingere il nostro beniamino a manifestare comportamenti genitoriali nei suoi confronti. Un atteggiamento protettivo di cui, comunque, può essere protagonista anche il gatto.
Un’utile interazione
La vicinanza all’animale domestico può inoltre essere d’aiuto in diverse situazioni. Vederlo mangiare può stimolare il bambino a fare altrettanto e, in casi di insonnia, le fusa del gatto o il suo accoccolarsi vicino possono aiutare a raggiungere un sereno sonno.
Sono molti, infatti, i casi di cani e gatti che si rannicchiano nella culla del bambino. Il bambino è anche stimolato a tenere in ordine la propria stanza e voi non dovrete nemmeno rimproverarlo per ottenere questo risultato. Lasciando, infatti, le cose a portata di pet (calzini, scarpe e vestiti vari), il cane potrebbe masticarle, mentre il gatto ci andrà a dormire sopra, riempendo i capi di pelo.
Un toccasana per la salute
La relazione tra bambino e animale domestico è stata oggetto anche di studi clinici, che hanno analizzato i suoi effetti su disturbi e malattie. Alcuni di questi confermano che la vicinanza di un cane ha effetti positivi per i bambini autistici, così come sono stati riscontrati benefici in chirurgia pediatrica durante il periodo successivo all’operazione. Anche l’influenza dell’animale domestico su problemi di comportamento e di stress è stata oggetto di ricerche scientifiche, con risultati positivi.
Più resistenti
Il cane e il gatto stimolano anche il sistema immunitario del bambino e dunque chi si preoccupa di possibili malattie o altro può stare tranquillo. Non ci sono, infatti, patogeni pericolosi se il vostro amico a quattro zampe ha effettuato tutte le sue vaccinazioni dal veterinario e i controlli necessari.
Anzi, è ormai accertato che i bimbi che vivono insieme ai cani e gatti sono più resistenti alle malattie e le allergie sono molto meno frequenti. Purtroppo, le pubblicità relative, ad esempio, ai detersivi per pavimenti che dichiarano di uccidere quasi tutti i germi instillano nei genitori l’idea che si debba vivere in un ambiente il più possibile sterile: è un errore grave da evitare per il loro bene.
Ci saono anche aspetti negativi?
Naturalmente sarà necessario qualche accorgimento, dettato soprattutto dal buon senso. Non lasciate i bambini da soli con il cane o il gatto, ma fate in modo che essi siano sempre insieme sotto la supervisione di un adulto. L’animale, giocando, soprattutto se è un cucciolo, potrebbe involontariamente far male al bambino, graffiandolo o facendolo cadere.
Allo stesso modo anche il bambino può dar fastidio al nostro peloso coinquilino senza rendersene conto. È necessario, infatti, insegnargli a non tirare le orecchie o la coda e a trattarlo con delicatezza. Lasciare il pet in braccio al bambino non è una cattiva idea, ma sempre se quest’ultimo è seduto e in uno stato di calma e se c’è il necessario rapporto di fiducia tra i due. Il gatto o il cane potrebbe, infatti, far male al piccolo divincolandosi dalla presa.