Il governo olandese sta cercando di vietare e dare uno stop i cani brachicefali: ecco perché l’Italia deve seguire l’esempio.
A cura di Mimi Bekhechi Vicepresidente di PETA UK, Europa e Australia.
In qualsiasi parco in Italia possiamo incontrare un Carlino che respira affannosamente, grugnisce, rantola o ansima. A causa del loro muso piatto e delle vie aeree corte, molte razze con problemi respiratori come Carlini, Bulldog e Cavalier King Charles spaniel, faticano a fare proprio le cose che rendono la vita di un cane gioiosa e appagante.
Andare a fare una passeggiata, inseguire una palla, correre e giocare sono quasi impossibili per molti di questi cani. Infatti, uno studio pubblicato sul Journal of Comparative Pathology rileva che: “I cani colpiti possono svolgere poca o quasi nessuna attività perché sono interamente impegnati a respirare”.
Un caratteristica NON salutare
La domanda crescente di cani con il muso innaturalmente corto permette agli allevatori di continuare ad allevare cani selezionandoli proprio per quest’aspetto, a caro prezzo per la salute e il benessere degli animali. Oltre alla mancanza di respiro, avere il muso e il naso schiacciati espone i cani a un rischio maggiore di sviluppare problemi agli occhi, diabete, obesità, malattie della pelle, disturbi gastrointestinali, problemi dentali e un lungo elenco di altri disturbi, i quali accorciano la loro aspettativa di vita e sono dannosi per la qualità della loro esistenza.

Questo è il motivo per cui il governo olandese ha già vietato l’allevamento di circa 20 razze di cani dal muso piatto – citando preoccupazioni sul benessere degli animali e ora intende attuare ulteriori restrizioni sulla detenzione di questi cani. Ed è anche il motivo per cui il governo italiano dovrebbe seguire l’esempio.
Prima la salute degli animali
Uno dei problemi principali con i cani d’allevamento che hanno il muso grottescamente corto è che le loro vie aeree sono costrette in uno spazio innaturalmente piccolo. Secondo il Dottor Sean Wensley, presidente della British Veterinary Association, ciò significa che esse sono: “essenzialmente compresse all’interno del naso corto e del cranio accorciato”, con conseguenti passaggi nasali estremamente stretti. Wensley paragona questo: “ad esseri umani che dovessero trascorrere tutta la vita respirando attraverso una cannuccia”.
Gli organismi veterinari – tra cui l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani – raccomandano vivamente di non allevare animali che abbiano caratteristiche fisiche estremamente esagerate, che incidono negativamente sulla loro salute e sul loro benessere.
Un recente studio condotto dal Royal Veterinary College ha scoperto che i carlini non possono più essere considerati “cani tipici” a causa dei loro difetti genetici. Il Dottor Dan O’Neill, autore principale dello studio, ha concluso: “È giunto il momento di concentrarci sulla salute del cane piuttosto che sui capricci del proprietario”.


Stop ai cani brachicefali eviterebbe molte sofferenze.
Parlando di queste razze, l’etologa Chiara Grasso ha spiegato: “Questi cani fanno fatica a respirare, e spesso la respirazione è dolorosa”. Secondo uno studio, un quinto dei proprietari di cani di razze dal muso piatto ha riferito che il proprio cane aveva subito almeno un intervento chirurgico correlato alla distorsione delle caratteristiche fisiche.
Interventi chirurgici
I Carlini e altre razze dal muso piatto, o brachicefale, spesso finiscono per necessitare di interventi chirurgici per liberare le vie aeree o accorciare il palato, procedure pericolose, dolorose e traumatiche. Queste operazioni arrivano a caro prezzo, per non parlare del dolore, per molti proprietari ignari.
Abbandoni
Molti centri di recupero, che sono già pieni di animali senza casa, stanno segnalando un enorme aumento del numero di cani col muso piatto che vengono portati lì, probabilmente perché le persone si trovano sopraffatte finanziariamente ed emotivamente nel tentativo di gestire i numerosi problemi di salute del loro cane.
Non sorprende che coloro che gestiscono i cani come se si trattasse di modellare dell’argilla – contorcendoli in forme e dimensioni che la natura non ha mai voluto – siano spesso motivati non dagli interessi degli animali ma dall’avidità.


Un’indagine di BBC Panorama ha messo in luce il fatto che la criminalità organizzata sta muovendosi nel lucroso mercato dell’allevamento di cani. Si è scoperto che uno spacciatore di droga aveva continuato la sua attività di allevamento di cani dietro le sbarre.
Altri allevatori sono noti criminali con condanne per reati sul benessere degli animali.
Non seguiamo la moda ma il cuore!
Cedere alle mode passeggere e acquistare cani con problemi respiratori, semplicemente per il loro aspetto, incoraggia ad allevarli per caratteristiche che rendono faticoso proprio ciò che consente di viere: respirare. È ingiusto condannare un animale a una vita miserevole per preferenze estetiche arbitrarie, che possono cambiare come il vento.
E l’assurda ironia è che mentre gli allevatori continuano a trarre profitto sfornando questi cani fisicamente deformi, perché la gente continua a pagare per loro, ci sono migliaia di cani sani e facilmente adottabili nei rifugi per animali che aspettano solo che qualcuno li porti a casa.
Dobbiamo agire per evitare che i cani soffrano. Il governo può farlo attuando urgentemente un divieto di allevamento delle razze con problemi respiratori, come hanno già fatto i Paesi Bassi e come altri paesi stanno cercando di fare.