La gestione della sterilizzazione del gatto

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Gatto dal veterinario

La sterilizzazione del gatto e la sua gestione è da sempre uno dei temi che accendono più dibattito tra i proprietari di pet. Si tratta di un intervento chirurgico che in genere va effettuato al raggiungimento della pubertà, ovvero intorno al 7°-12° mese d’età nel maschio e al 6°-10° mese nella femmina.

A cura della Dott. Massimo Beccati Medico Veterinario Ca’ Zampa

Dettagli clinici sulla sterilizzazione e la gestione del gatto

Consiste nell’asportazione dei testicoli nel maschio e delle ovaie nella femmina. È possibile effettuare interventi chirurgici celiotomici tradizionali, sia mininvasivi, ovvero in laparoscopia che garantiscono maggiore precisione e un più rapido recupero fisico.

Dal punto di vista medico il vantaggio di una tale scelta si traduce in un sicuro trattamento anticoncezionale ma anche in una prevenzione di malattie veneree e infettive. La sterilizzazione permette infatti di ridurre alcuni comportamenti come la marcatura (ovvero la tendenza di urinare fuori dalla lettiera per delimitare il territorio), i tentativi di fuga da casa per l’istinto di accoppiarsi e i vocalizzi insistenti.

La sterilizzazione riduce i rischi di contrarre malattie infettive come FIV ( HIV felino) e FeLV (leucemia virale). Questo avviene perché, riducendo l’istinto della ricerca della femmina, si riducono anche i possibili contatti con gli altri maschi, che in genere generano scontri capaci di causare graffi o ferite da cui è possibile infettarsi.

Gestione degli effetti post sterilizzazione del gatto

Sono pochi gli effetti post sterilizzazioni e in genere sono assimilabili all’aumento di peso, da tenere sotto controllo con alimenti appositamente formulati per gatti sterilizzati. Questo perché i gatti sterilizzati vanno incontro a modifiche ormonali e inoltre il loro metabolismo tende a rallentare. La tendenza all’aumento di peso è causata dalla maggiore sedentarietà, mentre il loro appetito tende ad aumentare a fronte di un ridotto fabbisogno energetico.

Gatto in primo piano sterilizzato
Dal punto di vista del medico il vantaggio della sterilizzazione si traduce in un sicuro trattamento anticoncezionale
ma anche in una prevenzione di malattie veneree infettive

Più proteine meno grassi

L’alimentazione di un gatto sterilizzato deve essere ricca di proteine. Essendo un animale carnivoro necessita assolutamente delle proteine contenute nella carne e nel pesce. Una carenza di proteine lo porterebbe a perdere massa muscolare.

I grassi vanno ridotti drasticamente per non incorrere in un aumento di peso evidente, che può arrivare all’obesità conclamata. Il gatto sterilizzato ha bisogno di meno energia.

Soprattutto se vive prevalentemente in casa non necessita di un alto contenuto calorico. Uno dei motivi più frequenti nel per i quali vengono interpellati i Medici Veterinari è per evidenti stati di obesità dei gatti sterilizzati. È bene non cambiare le dinamiche alimentari ma decisamente modificare le formulazioni dietetiche.

Rischio patologie a seguito della sterilizzazione del gatto

Non vi sono correlazioni specifiche dirette, tuttavia c’è il rischio di patologie delle basse vie urinarie soprattutto nei gatti maschi e meno nelle femmine. Vita sedentaria, stress ambientale, obesità e diete non corrette sono alla base di cistiti, uretriti, calcoli: patologie molto frequenti che spesso richiedono trattamenti medici d’urgenza.

Coccole al gatto sterilizzato

Visite veterinarie preventive con esame delle urine potrebbero mettere in evidenza situazioni subacute.
Un’altra patologia di comune riscontro è il diabete mellito. Tale malattia si sviluppa su base genetica, tuttavia, il gatto maturo con vita sedentaria e obesità conclamata rappresenta un candidato ideale allo sviluppo di tale affezione. In questo caso, dopo i 10 anni, è sempre suggerito un esame del sangue e delle urine.

Che controlli fare periodicamente?

Due o tre visite all’anno sono di ausilio all’ evidenziazione di malattie subdole o asintomatiche. Portare feci o urine al centro veterinario consente di poter evidenziare dei segni patologici oscuri (sangue occulto nelle feci o nelle urine per esempio).

Un radiogramma total body ad un gatto maturo (sopra i 10 anni) è sempre suggerito al fine di escludere patologie toraciche o addominali conclamate.

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