Con l’ingresso nell’età geriatrica, che nel gatto potrebbe essere fissata a 12 anni (61 anni di vita umana), l’organismo subisce modificazioni anche nel metabolismo. In particolare tendono a ridursi gli ormoni tiroidei, un motore per il corpo intero, allineandosi alle minori richieste. A volte però capita che un gatto anziano manifesti inaspettata vitalità e un aumento dell’appetito davvero consistente.
a cura Dott. Tommaso Furlanello – Medico Veterinario –
Attenzione al troppo appetito
I segnali come, inaspettata vitalità e un aumento dell’appetito, possono essere travisato da chi vive con i gatti, nel senso che si potrebbe pensare ad una condizione di benessere e di salute.
In realtà l’aumento di appetito, graduale o improvviso, in un gatto senior è sempre un segnale di malattia, anche perché spesso si associa ad una perdita di peso. Alla base di questo fenomeno e di tanti altri segnali di malattia, alcuni semplici da osservare (aumento della sete), altri più complessi (malattie cardiache), vi è un’iperattività della tiroide, con liberazione incontrollata di ormoni.
Un Cambio di rotta
L’eccesso di ormoni tiroidei, chiamato ipertiroidismo, è causato da un tumore ad una o entrambe le ghiandole tiroidee, che sono sul collo e normalmente sono impossibili da apprezzare con le dita, anche se esperte. In caso di ipertiroidismo possono invece formarsi dei veri e propri noduli.
Questi tumori compaiono più spesso negli animali anziani e solitamente sono di natura benigna e non vanno incontro a metastasi, ma portano ad una grave perturbazione dell’intero organismo, perché stimolano in modo anomalo un organismo che era destinato ad un fisiologico “rallentamento”.
Controllo a tappeto
Per i gatti anziani il concetto di check-up annuale, con esami di laboratorio che comprendano un esame emocromocitometrico, un profilo biochimico esteso e l’esame delle urine, integrati dai dosaggi ormonali (tT4 e fT4), è di fondamentale importanza: non aspettate che il gatto stia male per eseguirli.
Sicuramente saranno di grandissima utilità e permetteranno al vostro medico di agire per tempo.
Il gatto iperattivo
Cosa si osserva in un gatto colpito da questa comune malattia? Abbiamo già riferito dell’aumento dell’appetito e della perdita di peso, che si associano in modo variabile ad incremento della sete, respiro affannoso, diarrea, vomito, cambiamenti del carattere e delle abitudini, iperattività ed altre manifestazioni.
Il veterinario può poi individuare altre alterazioni con esami del sangue. In alcuni gatti la presentazione è insidiosa, perché lo stato di malattia è talmente grave che il gatto invece di essere iperattivo perché “dopato” dagli ormoni, appare abbattuto e smette di alimentarsi, a testimoniare un complessivo degrado della situazione generale.
Falsi sani
La diagnosi è semplice e si realizza con la misurazione degli ormoni circolanti, che in caso di ipertiroidismo risultano aumentati. È consigliabile eseguire un dosaggio di T4 totale (tT4) e T4 libero (fT4) in tutti i gatti oltre i 9-10 anni di età, sia in quelli che possono essere ammalati sia in quelli (apparentemente) sani. Non si deve mai dimenticare che i gatti manifestano uno stato di malattia solo negli stadi terminali e tentano di mascherare ogni problema fino all’ultimo.
Cuore e reni sotto la lente
Come si combatte l’ipertiroidismo? Come si è detto, prima di tutto si devono eseguire esami di laboratorio completi su sangue ed urine per individuare tutte le possibili complicazioni presenti, ricordando che l’eccesso di ormoni, che sicuramente al momento della diagnosi era già presente da tempo, ha un effetto negativo su tutto l’organismo.
Particolare interesse dovrà essere dedicato alla funzione dei reni, perché è comune l’associazione tra insufficienza renale e ipertiroidismo. Inoltre è importante controllare le condizioni del cuore con una ecocardiografia, perché spesso compare una ipertrofia del muscolo cardiaco.
Guerra allo iodio
Dopo aver esplorato il micio e aver individuato le principali problematiche, il vostro veterinario potrebbe proporre un intervento chirurgico per rimuovere il tumore tiroideo, se si è certi che la malattia sia confinata ad una sola delle ghiandole. La maggior parte dei gatti in Italia viene trattata con dei farmaci che riducono la produzione di ormoni da parte della ghiandola.
La terapia deve essere mantenuta a vita e purtroppo non sempre è ben accetta dai nostri felini di casa e non sono rari effetti collaterali. Una recentissima alternativa al trattamento con farmaci è data da una alimentazione specifica con un cibo industriale reso carente di iodio che non permette al tumore tiroideo di produrre ormoni in modo incontrollato.
Correre ai ripari!
Non sempre, quindi, essere iperattivi e con buon appetito significa salute. Se il nostro gatto ci sembra troppo in forma sarà meglio chiedere una valutazione del medico veterinario, che ancor più potrà aiutarci in caso di riscontro di uno stato di ipertiroidismo nel corso di un check-up, quando le possibilità di cura sono molto più elevate.