L’AIDS felina o immunodeficienza felina – detta anche FIV – è una malattia molto diffusa del gatto, causata da un virus che appartiene alla stessa famiglia del virus dell’AIDS umana.
A cura di FEDERICA MICANTI -Medico Veterinario
Aids felina un pericolo per i gatti
Soprattutto nelle zone dove sono presenti comunità di felini e negli ambienti rurali in cui i mici vivono all’aperto, è un vero e proprio flagello capace di mietere molte vittime. Sono a rischio i maschi non castrati, le femmine non sterilizzate e gli individui che lottano tra di loro – per esempio per il territorio – e che a causa di queste competizioni si procurano ferite e morsi.
Gatti depressi
Se un gatto viene contagiato da FIV non è detto che mostrerà subito i sintomi della malattia. Possono trascorrere mesi o addirittura anni senza che il nostro micio manifesti alcun problema particolare. Spesso il gatto viene portato dal veterinario semplicemente perché è un po’ “depresso” e mangia meno.La principale caratteristica dell’AIDS felina, infatti, è il verificarsi di una profonda depressione del sistema immunitario, per cui l’animale diventa facile preda di numerosi altri virus, di parassiti e di batteri.
Per questo motivo un animale colpito da FIV può andare incontro a numerose malattie come la toxoplasmosi, la leucemia felina, la polmonite batterica e molto altro ancora.L’AIDS felina è una patologia subdola perché comporta sintomi per la maggior parte delle volte molto generici, che non consentono di risalire immediatamente alla malattia.
Sono dovuti sia all’azione diretta del virus, sia a tutte le altre infezioni che subentrano in un secondo momento. Febbre, aumento di volume dei linfonodi, dimagrimento, anoressia, diarrea, abbattimento, infiammazioni a livello della bocca (stomatiti), congiuntiviti sono alcuni dei sintomi più comuni.
Malattie incurabili
Purtroppo non esiste una cura e il gatto positivo non guarirà mai dalla malattia. E’ possibile trattare però tutte le altre patologie e infezioni che insorgono in seguito all’azione depressiva del virus sul sistema immunitario.
A volte la malattia assume un decorso rapido, con sintomi gravi e una prognosi decisamente infausta. Altre volte invece il gatto può sopravvivere anche per molto tempo, alternando periodi di regressione della sintomatologia a periodi “difficili”.
Gatti Castrati
Purtroppo non esiste un vaccino per questa terribile malattia, come del resto succede anche per l’AIDS umana.L’unica arma che abbiamo a disposizione è la prevenzione, che consiste nel castrare i gatti maschi e nello sterilizzare le femmine.
In tal modo si può eliminare il rischio connesso all’accoppiamento e ridurre sia il “girovagare” dei maschi alla ricerca delle femmine, sia le lotte tra maschi stessi per il territorio. Questo non elimina completamente il rischio di infezione, soprattutto per i soggetti che vivono a stretto contatto con i conspecifici.
A volte infatti anche con la castrazione o sterilizzazione i mici mantengono lo stesso comportamenti “a rischio” come la difesa del territorio e la propensione a litigare con altri gatti.
I peggioramenti dello stato di salute dei gatti FIV-positivi possono
verificarsi se il micio viene sottoposto a stress – come un repentino
cambio di ambiente o di abitudini – oppure a seguito dei semplici cambi di stagione. I gatti FIV-positivi rimarranno comunque molto delicati per tutta la loro esistenza.
Curiosita’
L’uomo non può essere contagiato dal dal gatto, mentre quest’ultimo può infettarsi da un conspecifico, attraverso i morsi oppure anche attraverso l’accoppiamento. A volte i gatti FIV-positivi presentano dei mutamenti delle loro normali abitudini – come smettere di usare la cassettina igienica – o nei casi più gravi delle vere e proprie turbe comportamentali come convulsioni, aggressività e tendenza a nascondersi. Un test rapido su un campione di sangue in pochi minuti ci dirà se il nostro micio è positivo oppure no. Nei mici FIV-positivi anche un semplice raffreddore può diventare un problema molto grave.