Il Gatto Sacro di Birmania

Accanto alla suggestiva leggenda che vuole il Birmano come il prescelto da Buddha per accompagnare le anime nel loro percorso eterno della reincarnazione, esitono più tesi sull’origine di questo gatto misterioso.

A cura di MARTA PICCIURRO – Presidente A.I.Bir (Associazione Italiana Birmani) Club riconosciuto ANFI 

Tra leggende e misteri del Sacro di Birmania

La prima vuole che un ufficiale inglese che viveva in Francia nel 1918 abbia avuto in dono da alcuni monaci buddhisti una coppia di gatti, il cui maschio morì durante il viaggio. Fortunatamente la femmina era in dolce attesa e poté dare inizio alla razza Birmana. Un’altra tesi vuole il Birmano nato da un incrocio (non si sa se fortuito o voluto) tra un Siamese e un Persiano, avvenuto nel 1924 sulla Costa Azzurra. Il Birmano è stato importato per la prima volta in Italia dalla Francia nel 1979.

Nel tempio di Lao Tsun, in Birmania, viveva un sacerdote il cui nome era Mun Ha. Come fedele compagno aveva un gatto bianco dagli occhi gialli di nome Sin. Insieme a Mun. Ma vivevano altri cento monaci con altrettanti fedeli compagni degli stessi colori di Sin. Tutti insieme veneravano la Dea Tsun Kyan Tsè dagli occhi di zaffiro e lunghe vesti dorate.

Un giorno il tempio fu attaccato dai predoni, che uccisero Mun ha mentre, con a fianco il suo compagno Sin, era in profonda meditazione davanti alla statua della Dea Tsun Kyan. Non appena il gatto vide il suo amico steso al suolo, salì sopra il corpo inanimato fissando la Dea negli occhi quasi a chiedere vendetta.

Avvenne allora una straordinaria metamorfosi: il mantello del gatto prese il colore oro della Dea, le zampe, il muso, le orecchie e la coda assunsero il colore scuro della terra; gli occhi divennero blu zaffiro come quelli della divinità. Solo le estremità delle zampe, che appoggiavano sul corpo del sacerdote, rimasero candide in segno di purezza. Nello stesso tempo, anche gli altri cento gatti del tempio subirono la stessa trasforma.

Il Sacro di Birmania, un gatto dal cuore d’oro

Il carattere del Birmano è praticamente perfetto. Amante della casa, delle comodità e della vita regolare, è costante nelle abitudini e negli affetti.
Con il suo padrone coltiva un rapporto di speciale esclusività, ha bisogno di sentirsi oggetto delle sue, sia pur piccole, attenzioni e dimostrazioni d’affetto. È un gatto gentile e socievole, che gradisce la compagnia di altri animali domestici (purché non rientrino tra le sue prede!).

Il suo amore per il gioco e il suo desiderio di rapporto costante con l’uomo, lo induce a superare l’istintiva diffidenza di ogni felino nei confronti dei bambini, di cui diventa compagno inseparabile. Si educa facilmente con il solo comando vocale. È un gatto che si adatta anche a luoghi diversi dalla sua casa abituale, come alberghi, seconde case, pensioni per animali, e che tollera benissimo i viaggi e gli spostamenti in automobile. È un gatto vivace nei suoi giochi, ma non distruttivo.
Dedicandosi a lui nei momenti di gioco, si può scoprire un simpatico compagno di divertimenti.

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Cat wash

Il gatto Sacro di Birmania, grazie alla media lunghezza del suo pelo, non richiede ore di complessa tolettatura. Il suo mantello si pettina con facilità, e raramente si arruffa o crea nodi inestricabili. Fare periodicamente il bagno ai nostri Birmani aiuta a eliminare (soprattutto nei periodi di muta) il pelo morto in eccedenza.

Ciò permette di evitare l’eccessiva ingestione di quest’ultimo, e i relativi disturbi gastrointestinali che ne possono derivare. In genere si sa che tra i gatti e l’acqua non vi è un grande amore; è bene quindi abituarli a fare il bagno dopo i primi tre mesi di vita. Prima di tutto accertatevi che l’ambiente in cui avete deciso di lavare il vostro gatto sia privo di correnti d’aria e che sia ben riscaldato.

Approfittate del occasione per spuntargli le unghie, così eviterete di beccarvi qualche bel graffio. Bagnate il gatto con acqua tiepida, evitando di fare entrare sapone e acqua negli occhi e orecchie; insaponatelo usando uno shampoo che sgrassi al meglio il suo mantello (ve ne sono diversi in commercio); frizionate energicamente sui “guanti”, che tendono a sporcarsi  facilmente; risciacquate bene, eliminando con le mani l’acqua in eccedenza e infine avvolgetelo in un asciugamano tiepido, massaggiando delicatamente. Per asciugarlo del tutto potete usare l’asciugacapelli. Se il gatto ha paura del rumore servitevi di un termoriscaldatore.

L’A.I.Bir. Associazione Italiana Birmani, riconosciuto ufficialmente dall’Anfi

E’ un club di razza dedicato esclusivamente al gatto Sacro di Birmania ed ha come prerogativa l’informazione, la tutela e la diffusione di questa bellissima razza tramite le attività del club stesso.

Organizza svariati eventi anche nell’ambito delle maggiori esposizioni feline internazionali FIFe, grazie anche all’aiuto concreto di importanti sponsor affiancati al club. A quasi due anni dalla sua nascita, l’A.I.Bir. ha raggiunto degli obiettivi significativi grazie all’organizzazione della Prima Speciale di Razza Sacro di Birmania A.I.Bir., tre Raduni di razza, un incontro di veterinaria comportamentalista, ed un Campionato Sociale.

Chi fosse alla ricerca di un cucciolo di razza può sempre consultare il database dei cuccioli disponibili certificati e provenienti dai migliori allevamenti italiani, visibili sul sito www.sacrodibirmaniaclub.eu. Sempre sul sito è possibile trovare tutte le informazioni sulla razza, gli eventi e le attività in programma del club ed anche una simpatica Vetrina di oggettistica dedicata al Birmano.

Il Sacro di Birmania un gatto Impeccabile

Pettinate il vostro micio contro pelo con un pettine a denti larghi (per dare volume) e, quando sarà del tutto asciutto, cospargetelo con del borotalco, che assorbirà del tutto l’umidità e renderà vaporoso e morbido il mantello.

Con un batuffolo di ovatta imbevuta con una soluzione detergente potrete infine pulire il contorno degli occhi e il padiglione auricolare. Tutto ciò va fatto periodicamente, come detto in precedenza, e soprattutto sempre prima di ogni esposizione. Ricordiamoci che i giudici badano molto anche alle condizioni igieniche dei nostri gatti, che dovranno essere impeccabili.

Tutte le foto sono di Daniele Chaize. Si ringraziano gli allevamenti Kintamani e Nocturnal’s per la concessione alla pubblicazione delle foto dei gatti provenienti dai loro allevamenti.

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