Il gatto adulto che vive nelle nostre case conduce uno stile di vita nettamente differente rispetto al suo cugino selvatico e le differenze maggiori si notano soprattutto dall’alimentazione.
A cura della Dott.ssa SABRINA DOMINIO – Medico Veterinario
Nella CIOTOLA di MICIO
Il segreto per garantire il benessere psicofisico del nostro amico felino è proprio quello di cercare di ricreare il più possibile le condizioni alimentari e comportamentali che il gatto avrebbe in natura. Vediamo come!
La classe non è acqua
Il gatto domestico deriva da un felino selvatico africano, il Felis Libica, abituato a vivere nel deserto, in condizioni estreme. Ad esempio, per quel che concerne l’acqua, questo gatto riesce a reperirne piccole quantità in rare occasioni ed il suo organismo si è adattato a questa condizione, donandogli un senso della sete poco sviluppato ed un’elevata capacità di concentrare le urine.
Anche i nostri mici di casa hanno conservato questa caratteristica ancestrale che però, mentre si rivela un salvavita per il gatto del deserto, predispone il nostro felino domestico allo sviluppo di patologie come l’urotiliasi (calcoli urinari), problemi renali e cistite. I nostri gatti, infatti, proprio a causa di uno scarso senso della sete, spesso si “dimenticano” di bere, soprattutto se l’acqua non è di facile accesso, oppure se non è fresca e pulita.
Allarme calcoli
L’organismo reagisce a questa condizione risparmiando i liquidi che dovrebbe eliminare con le urine, per cui queste ultime diventano molto concentrate. Questa operazione affatica notevolmente i reni, che quindi sono predisposti allo sviluppo di malattie renali croniche ed insufficienze.
Inoltre, nelle urine molto concentrate, sono presenti notevoli quantità di minerali, batteri e sostanze organiche. I primi possono quindi aggregarsi e precipitare, creando dei fastidiosi e pericolosi calcoli urinari. I batteri, dal canto loro, potrebbero proliferare e provocare infezioni del tratto urinario, come le cistiti.
Attenzione alla plastica
Per prevenire tutto questo, somministrate al vostro micio acqua sempre fresca e pulita, in più punti della casa di facile accesso. Visto che molti gatti amano l’acqua corrente, potete acquistare delle specifiche fontanelle elettriche, reperibili nei migliori negozi per animali.
Evitate le ciotole in plastica, che per lui emanano un pessimo odore, e quelle dai bordi alti e stretti, in quanto le vibrisse del gatto, organi di senso estremamente sensibili, potrebbero urtare contro le pareti, provocando una sensazione sgradevole al micio e scoraggiandolo a bere.
Ghiaccioli felini
Somministrando un alimentazione commerciale umido al gatto adulto, il problema disidratazione si verifica meno, perché questi prodotti contengono in media l’80% di umidità. Il discorso cambia se la dieta di Micio è prevalentemente a base di cibo secco.
Potete integrarla con brodini di carne senza sale, oppure preparare “ghiaccioli felini”, congelando questi brodi in cubetti e lasciandoli a disposizione del vostro micio. Quasi tutti i gatti, infatti, adorano giocare con i cubetti di ghiaccio, specialmente se galleggiano nell’acqua: così facendo assumono una discreta quantità di liquidi.
Dieta carnivora
Ricordatevi sempre che il gatto, a differenza del cane, è un carnivoro stretto, per cui la sua dieta deve essere costituita prevalentemente da proteine e grassi di origine animale. Scegliete quindi un alimento che ne contenga percentuali elevate. Nel caso di alimenti umidi, preferite quelli con una percentuale di carne compresa fra il 75 % ed il 100%. Se invece parliamo di crocchette, facendovi consigliare dal vostro veterinario di fiducia, acquistate un prodotto che abbia la carne o il pesce ai primi posti della lista degli ingredienti, perché significa che ne contengono percentuali elevate.
Sempre “completi”
Fate molta attenzione alla lettura delle etichette presenti sulla confezione. Soprattutto se il vostro gatto è un po’ esigente, evitate di somministrargli alimenti che non presentino la dicitura “completo”, che deve obbligatoriamente essere indicata, perché significa che il prodotto che avete scelto, somministrato da solo, non è in grado di soddisfare i fabbisogni nutritivi del vostro micio e, a lungo andare, potrebbe quindi dare luogo a squilibri nutrizionali.
Il problema non sussisterebbe se il gatto variasse spesso la sua dieta ma, purtroppo, molti gatti sono neofobi, ossia diffidano delle novità, e questo si traduce in una dieta monotona, basata su massimo un paio di alimenti tollerati.
La dieta del cacciatore
Tornando al nostro gatto selvatico del deserto, esso si nutre di piccole prede come roditori, rettili o uccellini. Ecco perché il nostro amico domestico ha ereditato l’abitudine a consumare, soprattutto nelle ore notturne e serali, pasti piccoli e numerosi (10-12 al giorno). È basilare rispettare questa sua esigenza, per cui lasciate un contenitore con le crocchette sempre a disposizione, in modo che possa accedervi liberamente.
Razione giornaliera
Se volete stare tranquilli, calcolate la razione giornaliera di cui il vostro amico ha bisogno e somministratela tutta in una volta. Il gatto, a differenza del cane, è in grado di autoregolarsi e di mangiare solo la quantità di cui ha bisogno.
Tuttavia, se vengono somministrati mangimi ricchi di appetizzanti, esso perde la capacità di autoregolarsi e rischia di ingrassare vistosamente. Se volete aggiungere un prodotto umido dovrete somministrarlo rigorosamente razionato, in primis perché lasciato a temperatura ambiente rischierebbe di deteriorarsi e poi perché, essendo molto più appetibile di una crocchetta, il rischio di abbuffate diventerebbe concreto.
Mici viziati?
Il gatto, per natura, ha bisogno di cambiare spesso alimento. Questa esigenza deriva anche in questo caso da un comportamento ancestrale, che lo protegge da diete monotone e squilibrate. Pensate infatti se, in natura, si limitasse a cacciare solo uccellini. La sua dieta non sarebbe assolutamente varia; per questo motivo le sue prede spaziano fra rettili, piccoli roditori, uccellini ed anche, in caso di penuria, insetti.
Nella vita di tutti giorni, questo si traduce in un gatto che spesso viene considerato viziato perché, dopo qualche giorno di alimentazione con un determinato cibo (che naturalmente voi avrete acquistato in quantità “scorta famiglia” perché era in offerta e perché il micio lo adorava) lui smetterà di mangiarlo ed inizierà un vero e proprio sciopero della fame.
A differenza di quel che succede con il cane, purtroppo il gatto in questi frangenti è capace di lasciarsi letteralmente morire di fame. In realtà il vostro micio sta solo seguendo il suo istinto: per usare un termine comportamentale si dice che sta sviluppando neotenia, cioè attrazione per le cose nuove.
Passaggio graduale
Sarà quindi necessario variare spesso la sua dieta effettuando un passaggio graduale da un prodotto all’altro, specialmente se si tratta di marche differenti. In pratica si tratta di aggiungere un po’ di nuovo alimento al suo cibo abituale, aumentandone gradualmente le dosi e contemporaneamente diminuendo quelle del vecchio prodotto.
In questo modo l’apparato digerente si abituerà a metabolizzare nuovi ingredienti, senza rischiare episodi di diarrea. La buona notizia è che potrete ancora ripresentargli il prodotto che avevate acquistato in scorta famiglia, perché, trascorso un certo periodo, per il micio tornerà ad essere una novità.
Sapori “sicuri”
Al contrario, esistono gatti neofobi, che rifiutano qualsiasi nuovo alimento. Anche questo comportamento deriva da un’abitudine ancestrale, perché il gatto, per evitare di assumere sostanze tossiche o velenose, diffida sempre dei nuovi sapori. Il problema è però che in natura la mamma gatta fa conoscere ai suoi piccoli tutto il repertorio di alimenti che dovranno mangiare da adulti, mentre nelle nostre case spesso capita che al gattino sia somministrato sempre lo stesso mangime, con il medesimo gusto.
Quando crescerà, egli individuerà come “sicuri” solo quei sapori che gli evocano i ricordi della sua infanzia. Proprio per questo, il consiglio è quello di variare spesso la dieta del vostro gattino e, se possedete anche la mamma, già dalla gravidanza e dall’allattamento, offrire anche a lei una vasta varietà di prodotti, cosicché nella placenta e nel latte passino i sapori anche al gattino.
Il segreto per garantire il benessere psicofisico del nostro amico felino è quello di cercare di ricreare le condizioni alimentari e comportamentali che il gatto avrebbe in natura. l nostri mici domestici hanno ereditato dal gatto selvatico del deserto l’abitudine a consumare pasti piccoli e frequenti.
Se il vostro gatto non viene sottoposto a sufficienti stimoli durante il giorno – come avere la possibilità di arrampicarsi, predare i suoi giochini, nascondersi – la sua attività principale potrebbe diventare il mangiare, cosa potenzialmente dannosa per la sua salute. Per evitare di assumere sostanze tossiche o velenose, il gatto diffida sempre dei nuovi sapori.
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