L’importanza delle fibre nell’alimentazione del cane e del gatto e i loro molteplici effetti benefici

Effetti benefici delle fibra nella dieta di cane e gatto

Quante volte hai sentito parlare delle fibre, della loro importanza e dei loro molteplici effetti benefici? Il classico “mangia le tue verdure” ha rappresentato il mantra dell’infanzia per generazioni di bambini. Ma è proprio vero che la fibra fa bene? Ed in che modo? E soprattutto, possiamo affermare lo stesso per cani e gatti? Iniziamo a fare chiarezza con qualche definizione.

A cura di ANGELA SAPIENZA – Medico Veterinario nutrizionista

Cosa sono le fibre e dove possiamo trovarle?

Le fibre rientrano nel vasto mare dei carboidrati (zuccheri). Più nello specifico, possiamo classificarle nei carboidrati complessi così come gli amidi, ma, a differenza di questi, non possono essere digerite da parte degli enzimi del tratto gastroenterico dei mammiferi (compresi il cane ed il gatto) e vengono solitamente fermentate dalle popolazioni microbiche dell’intestino.

Le fibre sono contenute negli alimenti di origine vegetale, ne sono ricchi quindi soprattutto frutta, verdura, cereali e legumi. Anche gli alimenti per i nostri animali possono essere più o meno ricchi in fibre, proprio perché esse favoriscono una normale funzione intestinale e quindi sono inserite tra gli ingredienti con questa finalità.

Quali proprietà possiedono e quali sono gli effetti benefici delle fibre?

La fibra ha importanti effetti funzionali e metabolici e può quindi favorire il benessere intestinale dei nostri animali. Le fibre infatti sono in grado di trattenere l’acqua, modulare la peristalsi intestinale e favorire la produzione di alcuni composti utili per l’intestino. Le modalità con cui le fibre sortiscono un effetto benefico sull’intestino dipendono dalla loro tipologia, in particolare possiamo definire le caratteristiche delle fibre in base a due parametri principali: la loro solubilità in acqua e la capacità di essere fermentate o meno dai batteri della flora intestinale.

Quindi, che fibra scegliere?

Le fibre, se usate nelle giuste quantità, possono avere diverse caratteristiche benefiche per i nostri animali, ma esiste una fonte di fibre migliore di altre? La quantità e la qualità della fibra ideale sono fattori molto individuali e tutto va calibrato sul singolo soggetto a seconda dei casi. Può quindi essere utile integrare in modo mirato la dieta del nostro cane e del nostro gatto in base alle loro specifiche esigenze. In molti casi si trova il giusto equilibrio fornendo un insieme di fibre insolubili e solubili.

Tra queste ultime, la cuticola di semi di psillio è una fonte di fibre che può rivelarsi particolarmente utile. Infatti, il suo contenuto in mucillagini  aiuta a migliorare la consistenza delle feci sia in caso di stipsi che di diarrea. Inoltre il suo grado di fermentescibilità, minore rispetto ad altre fibre solubili, evita la produzione di gas in eccesso mantenendo allo stesso tempo un effetto nutritivo sulle cellule del colon e modulando positivamente il microbiota.

Un’altra eccezionale fonte di fibre è rappresentata dall’inulina (derivante dalle radici di cicoria) dalle straordinarie proprietà prebiotiche. È in grado di giungere inalterata nell’intestino, dove viene fermentata dalla flora microbica intestinale, con conseguente produzione di acidi grassi che nutrono le cellule intestinali e favoriscono la crescita dei batteri buoni.

Un buon mix di fibre insolubili e solubili è contenuto invece nel baobab, che quindi da un lato è in grado di agire sul transito intestinale stimolando la peristalsi, dall’altro contribuisce al benessere intestinale influenzandone positivamente la flora microbica.

Quando è necessario integrare la dieta con le fibre?

La fibra può venirci in aiuto in diverse condizioni, come stitichezza, diarrea, sovrappeso o obesità e anche scompensi metabolici in cui sia necessario rallentare l’assorbimento dei nutrienti. Viste le sue capacità di modulare il transito intestinale, rallentare i processi di assorbimento e modificare la consistenza delle feci, la sua integrazione nella dieta va valutata caso per caso con l’aiuto del medico veterinario, che saprà stabilirne la giusta tipologia e quantità in relazione alle esigenze specifiche del vostro fedele amico.

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