Le aspettative di vita del coniglio d’affezione, a prescindere dalla sua taglia, sono più ottimistiche rispetto alla durata della vita, dei conigli da reddito. Facciamo attenzione quindi alle patologie del coniglio specialmente se anziano.
A cura della Dott.ssa EMANUELA TETTA Medico Veterinario – Adelfia (BA) Emanuela.tetta@virgilio.it
Problematiche del paziente geriatrico
Le patologie che più frequentemente si osservano nel coniglio anziano riguardano soprattutto la sfera genitale.
Per questo motivo, è bene non sottovalutare questa delicata fase della sua vita. Che, come per gli altri animali, richiede una maggiore attenzione per quanto riguarda la gestione ambientale e l’alimentazione.
Ormai, nel corso degli anni, nella mentalità collettiva, il coniglio viene considerato a tutti gli effetti un animale da compagnia e, come tale, gli vengono riservate tutte le attenzioni che si riservano al cane o al gatto. Attenzione: l’età media di un coniglio di affezione, è di 8 anni, l’età geriatrica invece, inizia già a 5 anni.
Nelle femmine
In particolar modo nelle femmine, sono di facile riscontro i tumori dell’utero (adenocarcinomi) e i tumori alle mammelle. Che possono insorgere in forma primaria ma che spesso sono la manifestazione delle metastasi di tumori all’utero.
Anche i processi infiammatori possono indurre patologie gravi come la piometra, le endometriti di origine batterica o metastatiche, che possono pregiudicare la salute del coniglietto.
Nei maschi
Nei maschi sono molto frequenti neoplasie testicolari (seminomi e sertoliomi), che si manifestano dai 5 ai 6 anni di età; e che quasi sempre non vengono diagnosticati se non quando gli organi colpiti si modificano in maniera vistosa.
Sono altrettanto frequenti, alterazioni organiche e funzionali dell’apparato urinario, con la comparsa di cistiti batteriche recidivanti, di calcolosi ma anche di insufficienza renale.
Progressivo rallentamento
A carico dello scheletro frequenti sono le alterazioni come la scoliosi, il rachitismo, deformazione degli arti con la comparsa della pododermatite ulcerativa, che colpisce entrambi i sessi. Il coniglio, come per qualsiasi altro animale domestico, con l’età, va incontro a modificazioni biologiche e ad un rallentamento progressivo, di tutte le funzioni metaboliche.
In particolare, un’attenuazione del potere termoregolatore, porterà il coniglio a non muoversi più di tanto, preferendo un atteggiamento raccolto in un angolo della gabbia o della sua tana, muovendosi solo per soddisfare le sue necessità primarie (mangiare e bere).
Un bersaglio più fragile
Diminuisce l’efficienza del sistema immunitario, che rende il suo organismo facilmente aggredibile da parte di agenti patogeni. L’apparato tegumentario si modifica nel corso della senescenza con un calo dell’attività follicolare, per cui il pelo, diventa secco e fragile e diradato; la cute, perde elasticità, le unghie, diventano più fragili e si sfaldano facilmente.
L’iperplasia delle ghiandole sebacee favorisce la comparsa di adenomi o di cisti e i tumori cutanei che, diventano più frequenti.
La bocca del coniglio anziano
La cavità buccale del coniglio anziano presenta numerose anomalie della tavola dentaria con la comparsa di tartaro, infiammazione gengivale, periodontite; che portano ad un cambiamento nella sua disposizione fisiologica, favorendo condizioni più o meno serie, di malocclusione. Nei conigli con crescita esuberante degli incisivi e che vengono sottoposti a tagli periodici, si assiste molto spesso a fenomeni distrofici della polpa e gli incisivi non crescono più.
Sistema digerente e cardio-circolatorio
Nel coniglio anziano si osserva un rallentamento delle attività del digerente, con una riduzione della popolazione microbica intestinale e ciecale. Il peso corporeo aumenta per il deposito di grasso che si realizza nel corso degli anni e, soprattutto, per la somministrazione di alimenti inappropriati e dalla sterilizzazione chirurgica.
Al contrario, un coniglio eccessivamente magro, è sicuramente un coniglio sofferente, con un accentuato scadimento, delle condizioni generali.
La gittata cardiaca diminuisce per una possibile insufficienza valvolare; i polmoni sono meno elastici e diventano più sensibili alle infezioni. Anche la funzionalità renale ne viene compromessa.
Come comportarsi con il coniglio anziano con patologie
Il coniglio da compagnia è abbastanza longevo, riuscendo a vivere anche 11-12 anni, se il suo management alimentare e ambientale è ottimale. Un soggetto anziano suscita tanta tenerezza e apprensione perché molte sono le attività che non riesce più ad espletare.
In primo luogo viene trascurata la toelettatura del mantello, che si presenta ispido e spesso intriso di urina o di pellet fecali e ancor peggio di ciecotrofo che si spalma intorno alla regione perianale. Cambiano le abitudini alimentari, preferendo al mangime commerciale alimenti più teneri e succosi, come la frutta e le verdure in generale.
Il suo comportamento si modifica sensibilmente poiché anche le capacità percettive si affievoliscono; per cui preferisce gravitare in spazi che lui conosce benissimo o addirittura rimanere in un angolo al sicuro della sua gabbia.
Con l’avanzare dell’età aumentano i periodi di riposo tra i pasti osservando una certa indifferenza da parte del conigllio a tutto ciò che lo circonda. Per questi motivi, curare il coniglio anziano è fondamentale per il suo benessere psico-fisico, a cominciare dalle manipolazioni, che devono essere eseguite con metodo:
- usare un tono di voce sommesso, per richiamare la sua attenzione;
- avvicinarsi a lui con cautela senza intimorirlo;
- somministrare alimenti idonei a garantire il corretto funzionamento del suo delicato apparato digerente.
La prevenzione rimane l’unica arma efficace per mantenere in buono stato di salute il paziente anziano, prolungandone la vita. Fondamentali sono diagnosi precoci e applicazione di protocolli di profilassi vaccinale, cura del suo habitat e della sua alimentazione.
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