Il coniglio, come il cane e il gatto, può essere colpito da malattie che sfociano in vere e proprie patologie spesso fatali. E soprattutto, non a tutti è noto, che alcune di esse sono trasmissibili all’uomo (zoonosi). La prevenzione rimane sempre l’arma migliore per preservare la salute del coniglio e dell’uomo.
A cura della Dott.ssa Emanuela Tetta Medico Veterinario – Adelfia (BA) Emanuela.tetta@virgilio.it
Malattie dei conigli pericolose
Dalla disamina di tutti gli aspetti della gestione domestica del coniglio è possibile individuare patologie che vengono definite “tecnopatie”; ossia strettamente di pendenti dall’ambiente, dall’alimentazione e dal microambiente in cui viene detenuto il coniglio. E malattie che invece sono causate dall’azione di agenti patogeni come i batteri, i virus e i parassiti.
Di origine batterica
Tra le malattie di origine batterica più frequentemente osservate nel coniglio sono le stafilococcosi, la bordetellosi, la pasteurellosi, la colibacillosi; mentre la clamidiosi, la tubercolosi, la tularemia e la salmonellosi, sono meno frequenti nel coniglio da compagnia. Anche se si registrano sempre più casi rilevati casualmente.
Virale
Le forme virali il primo posto spetta alla mixomatosi e alla malattia emorragica virale, spesso letali per il coniglio.
Parassitarie
Tra le malattie parassitarie si distinguono quelle che colpiscono la cute e quelle che interessano gli organi interni. Ossia; le forme parassitarie cutanee sono grandemente rappresentate dalle rogne e dalle micosi la cui diagnosi precoce viene effettuata prima sui proprietari e poi sul coniglio.
Le parassitosi interne invece, riguardano le parassitosi intestinali come le tenie, gli ascaridi, i coccidi, ma anche toxoplasmi ed Encephalitozoon.
Neoplastiche
Un posto di rilievo spetta alle malattie neoplastiche poiché sono diverse e molto frequenti nel coniglio. Le più caratteristiche sono quelle cutanee, come adenomi, papillomi, tricomi, tricoblastomi ma spesso si rilevano adenocarcinomi uterini, sarcomi polmonari, seminomi etc.
Per combattere queste malattie è necessaria una diagnosi precoce a cui seguirà una terapia mirata sia medica che chirurgica.
Per combattere queste malattie è necessaria una diagnosi precoce a cui seguirà una terapia mirata sia medica che chirurgica.
Cosa significa “zoonosi”
Per “zoonosi” si intende qualsiasi malattia e/o infezione che possa essere trasmessa naturalmente, direttamente o indirettamente tra gli animali e l’uomo.
Così recita la direttiva 2003/99/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 novembre 2003, sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonosici, recanti modifica della decisione 90/117/CEE del Consiglio e abroga la direttiva 92/117/CEE del Consiglio.
Queste misure di legge, riguardano in particolar modo gli animali da reddito e quindi destinati all’alimentazione umana.
I conigli d’affezione, dal momento in cui sono colpiti da una delle malattie che possono costituire motivo di preoccupazione igienico-sanitaria; non sempre sono sottoposti a provvedimenti legislativi per i quali, si prevedono sequestro e distruzione dello stesso così come avviene per i conigli di allevamento.
Il coniglio ammalato infatti, è curato per salvargli la vita. L’aspetto zoonosico delle malattie però, non deve mai essere trascurato poiché, anche il singolo coniglio d’affezione, può costituire una fonte di contagio per l’uomo e per gli altri animali presenti nell’ambiente domestico (contagio interspecie).
Le zoonosi che più frequentemente colpiscono l’uomo, interessano la cute (rogna sarcoptica e dermatofitosi) ma non sono rare infezioni batteriche da Pasteurella, Salmonella, Stafilococco, Streptococco, etc.
Particolarmente colpiti sono i bambini, che non resistono alla tentazione di accarezzare i coniglietti che sono proposti per la vendita; o che sono acquistati e manipolati senza precauzioni.
In questo caso, è fondamentale l’informazione corretta da parte di un medico veterinario specializzato, sulla gestione di un coniglio ammalato perché, se da una parte serve a tranquillizzare il proprietario che è preoccupato per la propria incolumità, dall’altra si evita l’abbandono del coniglietto stesso
Prevenzione delle zoonosi
Condizione fondamentale per prevenire possibili contagi sono: rispetto rigoroso delle norme igieniche sia dell’ambiente dove vive il coniglio che di comportamenti appropriati e prudenti nel contatto con altri animali o con conigli infetti; è opportuno sottoporre all’attenzione di un Medico Veterinario il coniglio appena acquistato, prima che vengano a contatto con i componenti della famiglia.
Evitare il contatto troppo ravvicinato con il coniglio anche quando risulti essere esente da malattie contagiose; evitare di accarezzare o maneggiare conigli di cui non si sa molto della loro storia sanitaria; se si intende far accoppiare i propri conigli, è bene assicurarsi dello stato di buona salute dei conigli da accoppiare
L’introduzione dell’infezione attraverso l’acquisto di soggetti portatori o ammalati oppure tramite animali selvatici. Evitare la contaminazione dell’acqua di bevanda eliminando le ciotole e usando solo i beverini a goccia. La contaminazione degli alimenti utilizzando mangiatoie che si sospendono alle pareti della gabbia e rastrelliere per contenere il fieno; evitare condizioni stressanti e qualsiasi altre situazioni critiche che possano indurre immunodepressione; improntare una profilassi vaccinale appropriata.