La tosse e l’affanno possono essere sintomi di cardiopatia.
a cura della redazione
Il cane cardiopatico
In alcune patologie le mucose (queste variazioni sono ben visibili osservando la bocca del cane) appaiono bluastre, altre volte sono pallide, altre più scure del normale. Se lo stadio di malattia è avanzato si possono avere difficoltà respiratorie, versamento addominale (pancia contenente liquido), sincopi. Durante queste ultime il cane presenta debolezza alle zampe posteriori, cade a terra in genere steso su un fianco con le zampe rigide.
La lista del cuore
Cosa si può fare per prevenire l’insorgenza delle cardiopatie? Oltre a informarsi attentamente prima di scegliere un cucciolo sulle possibili cardiopatie ereditarie, è necessario prevedere regolari controlli dal proprio medico veterinario di fiducia. La cadenza dovrebbe essere almeno semestrale, più alta nel primo anno di vita e quando il cane diventa anziano.
Nel caso il veterinario lo ritenga opportuno, è possibile ricorrere a esami specifici quali controllo ematologico, misurazione della pressione sistemica, elettrocardiogramma, radiografia del torace, ecocardiografia, ecodoppler.
Piccoli segni
A volte le cardiopatie sono apparentemente asintomatiche. In quel caso è fondamentale il controllo periodico dal medico veterinario, che saprà trovare piccoli segni invisibili al proprietario. Molte patologie cardiache
sono congenite. E’ dunque bene informarsi se, nella
razza che abbiamo scelto, sono presenti problemi di questo tipo. E’ importante rivolgersi ad allevatori consapevoli che selezionino accuratamente i riproduttori.
Una vita sana
Le visite al cuore, tuttavia, non bastano. È necessario tenere sotto controllo non solo l’apparato cardiocircolatorio ma anche gli altri apparati: disfunzioni renali, disendocrinie, neoplasie possono incidere in modo sostanziale anche sulla salute del cuore. Per il resto, il cane dovrebbe condurre una vita sana, con adeguata alimentazione e appropriata attività fisica.
Un paio di raccomandazioni importanti: attenzione al sale da cucina, che può predisporre, se in eccesso, a cardiopatie e problemi renali, e attenzione alla forma fisica perché, come nell’uomo, anche nel cane l’obesità predispone a problemi cardiocircolatori. Detto questo, la medicina veterinaria ha fatto enormi passi avanti nella prevenzione, diagnosi e cura della malattie cardiovascolari.
I proprietari possono dunque affidarsi al proprio medico veterinario che, effettuati i controlli di base, potrà continuare direttamente nella diagnosi e nell’eventuale terapia oppure riferire a colleghi cardiologi sempre più all’avanguardia.
Un po’ di… geografia
Il cuore si trova all’interno della cavità toracica, insieme ai polmoni, contenuto all’interno di un sacchettino chiamato pericardio. E’ costituito da tessuto muscolare (miocardio) che ha particolare capacità contrattile. Al suo interno è suddiviso in quattro parti, le camere cardiache: due atrii e due ventricoli. I due atri (destro e sinistro) e i due ventricoli (destro e sinistro) non sono in collegamento tra loro in un cuore normale. Invece sono comunicanti tra loro atrio e ventricolo ipsilaterale.
La comunicazione non permette un flusso di sangue continuo dagli atrii ai ventricoli perché il passaggio del sangue è regolato dalla presenza di valvole cardiache (tricuspide tra atrio e ventricolo destri e mitrale tra atrio e ventricolo sinistri) che si aprono e si chiudono ritmicamente seguendo le contrazioni cardiache. Al loro interno le camere cardiache sono rivestite dall’endocardio, che va a ricoprire anche i lembi valvolari.
Un sistema perfetto
O quasi. Il cuore fa parte dell’apparato cardiocircolatorio, costituito oltre che da questo importante organo anche da una serie di vasi che portano il sangue verso i tessuti e lo riconducono poi di nuovo al cuore. Dal cuore il sangue si dirige verso i tessuti scorrendo all’interno delle arterie (in cui appunto il sangue scorre in direzione centrifuga rispetto al cuore).
Ciò è possibile grazie alla forza contrattile del cuore che pompa il flusso sanguigno in questi vasi. In periferia i capillari, derivanti dalle arterie, s’insinuano all’interno dei tessuti, permettendo al sangue di arrivare in tutte le parti del corpo e di portare l’ossigeno e i metaboliti necessari alla sopravvivenza.
Dai tessuti sono rilasciate sostanze di scarto che, percorrendo un sistema venoso di ritorno, arrivano di nuovo al cuore (le vene sono i vasi in cui il sangue scorre in direzione centripeta rispetto al cuore). L’apparato circolatorio si divide in due parti: la piccola e la grande circolazione.
La piccola circolazione serve per trasportare il sangue dal cuore verso i polmoni, ossigenarlo, e poi portarlo di nuovo al cuore, da cui parte poi per la grande circolazione che lo distribuirà in tutto l’organismo.