Ansia nel comportamento del cane

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Comportmento del cane pauroso

Nonostante la conoscenza millenaria, a volte non riusciamo a comunicare con lui nel modo più adatto e da queste incomprensioni può nascere ansia con serie problematiche del comportamento, che rendono più difficile la convivenza con il cane.

A cura della Dott.ssa CHIARA DISSEGNA Medico veterinario Esperto in Nutrizione (gruppo Nutravet) e Omeopatia www.chiaradissegna.it

Le storie dell’uomo e del cane si intrecciano dalla notte dei tempi. E’ stato infatti il primo animale ad essere addomesticato e ad oggi è un membro a tutti gli effetti delle nostre famiglie.

Abbiamo un problema?

Le problematiche che causa ansia nel comportamento del cane sono molte e di diverso tipo. In ogni caso comunque è sempre presente una compromissione del benessere fisico e psicologico dell’animale e, di conseguenza, un peggioramento della qualità della vita di tutto il nucleo famigliare. E’ di fondamentale importanza interpellare subito un medico veterinario comportamentalista che potrà aiutare nella gestione e risoluzione dei conflitti.

Non bisogna spaventarsi o perdersi d’animo quando il cane inizia a dimostrare atteggiamenti sgraditi: sta tentando di dimostrare il suo disagio e sta alla sua famiglia prendersene carico. Purtroppo ancora oggi, i disturbi comportamentali sono una causa frequente di abbandono.

Ansia: comportamento del cane proviamo a definirla

Sicuramente tra i disturbi del comportamento del cane più diffusi ritroviamo l’ansia, che, come vedremo, potrà essere di diverso tipo. In realtà l’ansia è una risposta normale e adattiva a stimoli percepiti come minacciosi. Provate banalmente a immaginarvi in una situazione che percepite come nuova o pericolosa, ad esempio poco prima di un esame: un minimo di ansia colpisce tutti.

Ma quando diventa allora un problema? Quando questo meccanismo di risposta diventa eccessivo e sproporzionato rispetto alla reale entità della minaccia, si trasforma quindi in una condizione patologica.
Nel cane, ma se ci pensate anche nell’uomo, elevati livelli di ansia si manifestano con comportamenti alterati o disadattivi che influenzano in maniera significativa la capacità di affrontare le situazioni quotidiane.

Ragazza con il cane con alcune problematiche nel comportamento

Cause di ansia nel comportamento del cane

Le cause dell’ansia nei nostri cani sono molte e includono fattori genetici, alterazioni neurofisiologiche ed esperienze di vita. Per quanto riguarda i fattori genetici, si è visto che ci sono alcune razze più predisposte a sviluppare problematiche legate all’ansia, come ad esempio i pastori tedeschi e i labrador.

Quando si parla invece di alterazioni neurofisiologiche ci si riferisce a squilibri dei neurotrasmettitori come serotonina e dopamina che possono contribuire allo sviluppo di un’ansia patologica. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che bassi livelli di serotonina sono associati a comportamenti ansiosi e aggressivi.

Esperienze di vita

Le esperienze di vita possono influenzare in maniera importante il comportamento dei nostri cani. Traumi di varia natura, mancata socializzazione nei periodi critici dello sviluppo ed esperienze negative possono predisporre l’animale a sviluppare uno stato ansioso. Si è visto ad esempio che cuccioli che non vengono esposti a stimoli ambientali adeguati durante la fase di socializzazione sono più inclini a sviluppare ansie e paure in età adulta.

Tipi di ansia

Abbiamo detto che l’ansia può manifestarsi in vari modi. Tra le forme più frequenti di ansia ricordiamo: Ansia da separazione: forse la tipologia più conosciuta e che ciascuno di noi ha sentito nominare almeno una volta. In questo caso, l’ansia si sviluppa quando il cane viene lasciato da solo.
I sintomi possono includere vocalizzazioni eccessive, comportamenti distruttivi e tentativi di fuga, con rischio anche per l’incolumità del cane stesso. I cani che soffrono di ansia da separazione hanno sviluppato un attaccamento così alterato con il proprietario da mostrare un disagio estremo in caso di assenza.

Ansia generalizzata: i cani che soffrono di questo tipo di ansia presentano uno stato costante di preoccupazione e di nervosismo, indipendentemente dalla presenza di un fattore scatenante specifico. Sono animali spesso non sono capaci di rilassarsi e risultano iperattivi.

Cane con la testa tra le mani della proprietaria

Fobie specifiche: gli animali possono presentare paure molto intense verso particolari situazioni o stimoli in realtà innocui, come temporali o fuochi d’artificio. Quando sono spaventati possono cercare rifugio in posti nascosti, tremare, ansimare e anche tentare di fuggire.

Disturbi compulsivi e stereotipie: si tratta di comportamenti ripetitivi e senza un motivo apparente, ad esempio il leccamento eccessivo delle zampe o l’inseguirsi la coda. Questi possono essere segnali di ansia e diventano una sorta di rituali quando il cane sente il bisogno di abbassare la tensione. Rientrano in questi comportamenti anche il bere l’acqua o il mangiare erba: in questi casi ci possono essere anche delle cause organiche, vanno sempre indagati con il medico veterinario.

Come si può manifestare l’ansia?

Proprio come per gli uomini, è stato studiato che l’ansia può influenzare in modo significativo la cognizione, spingendo l’animale ad avere giudizi pessimistici rispetto a stimoli nuovi o incerti, come se predicessero un evento negativo.

I cani ansiosi possono poi mostrare cambiamenti nelle normali attività quotidiane come l’alimentazione, il sonno o l’interazione sociale. Possono infatti diventare più irritabili, possono evitare il contatto oppure manifestare iperattività. L’ansia inoltre può compromettere la capacità di apprendimento, rendendo più difficile acquisire nuove competenze o seguire i soliti comandi. Essere costantemente preoccupati o nervosi interferisce con la concentrazione e la memoria, esattamente come per noi.

Spesso i cani ansiosi poi hanno grosse difficoltà nell’interazione con altri cani o persone, manifestando comportamenti evitanti o aggressivi: possono infatti sviluppare una sfiducia generalizzata che li porta a reagire in maniera eccessiva in situazioni sociali quotidiane.

Ansia nel comportamento del cane  bassotto che si nasconde dietro la porta

Gestione e trattamento dell’ansia nei cani

Riconoscere il problema è il primo passo. Poi è necessario rivolgersi a professionisti esperti che possano aiutare a capire e risolvere la problematica. Nei problemi comportamentali è necessario un approccio integrato, che può includere rieducazione comportamentale, terapia farmacologica e modifiche ambientali.

Terapia comportamentale: il medico veterinario esperto in comportamento imposterà la terapia più adatta, con l’aiuto anche di istruttori cinofili esperti capaci di aiutare proprietario e cane.
Esistono tecniche come la desensibilizzazione e il contro condizionamento: nel primo caso si espone gradualmente il cane a stimoli ansiogeni in un contesto però sicuro e controllato, nel secondo si associano stimoli positivi a quelli che causano ansia.

Terapia farmacologica: in alcuni casi, l’uso di farmaci ansiolitici o antidepressivi può essere necessario per gestire i sintomi dell’ansia. Sono molte le molecole utilizzate ed è fondamentale la prescrizione e il controllo da parte di un veterinario esperto.

Interventi ambientali: l’ambiente può essere modificato per aiutare il cane nella gestione della sua ansia, con spazi sicuri, giochi interattivi, feromoni calmanti. La routine aiuta quindi rendere prevedibili le giornate migliora lo stato di ansia, così come un esercizio fisico costante.
In conclusione, comprendere i disturbi comportamentali legati all’ansia è fondamentale per migliorare il benessere degli animali e delle persone vivono con loro. Interventi mirati, basati su una valutazione accurata delle cause e delle manifestazioni dell’ansia, possono aiutare a gestire questi disturbi, migliorando così la qualità della vita del cane e riducendo il rischio di abbandono. La collaborazione tra veterinari, comportamentalisti e proprietari è essenziale per sviluppare piani di trattamento efficaci e personalizzati.

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