Quasi tutti i cani hanno paura. L’abbaiare del cane che ha paura può variare da “poco spaventato”, “spaventato”, “molto spaventato” a “panico”! LEGGI LA PRIMA PARTE
A cura di Tiziana DaRe Educatore e ri-educatore cinofilo professionista. Diplomata in educazione e rieducazione del cane (hnc in dog training and behaviour). Specialista nel comportamento del gatto (cat behavior specialist). www.obbiettivocane.com
Perchè l’abbaiare del cane
Gli studiosi, fra cui Turid Rugaas, hanno classificato almeno sei tipologia di abbaio:
- per troppa eccitazione;
- da guardia;
- per paura;
- da allarme;
- da frustrazione;
- appreso.
Nel prima parte, abbiamo analizzato le prime due tipologie. Vediamo adesso le caratteriste delle altre.
Abbaiare del cane per paura
Quasi tutti i cani hanno paura di qualcosa. I livelli di paura però possono variare da “poco spaventato”, “spaventato”, “molto spaventato” a “panico”.
Chiaramente più il livello di paura è alto, più forti saranno le reazioni di abbaio e più difficile e impegnativo sarà il compito di aiutare l’animale.
L’abbaiare del cane da paura ha un suono a frequenza alta, è continuo e quasi isterico. Per quanto riguarda il linguaggio del corpo, in questa situazione, i cani possono compiere movimenti di allontanamento e avvicinamento (solitamente con il peso del corpo spostato all’indietro), tentativi di fuga, oppure, contrariamente, diventare catatonici (freeze mode), immobilizzati dalla paura.
Sconsigliatissimo è sgridare il cane che in questa situazione è già altamente in difficoltà. Le tecniche da usare per combattere la paura sono la “desensibilizzazione” e il “contro condizionamento”.
Nel primo caso, dobbiamo cercare di creare delle associazioni positive nei confronti di ciò che il cane teme, mentre nella seconda opzione si insegnano comportamenti alternativi come il “guardami”.
Facendo ciò, Fido, anziché abbaiare, si concentra sul proprietario o su attività di gioco/ricerca, e distoglie la sua attenzione da ciò che gli crea paura.
Abbaio da allarme
L’abbaio d’avvertimento non si sente molto spesso ma accade quando il cane ritiene che altri membri del gruppo (altri cani, animali o umani) debbano essere avvertiti di qualcosa di imminente.
È solitamente un unico abbaio abbastanza deciso, che tende proprio a significare “allontanati, il nemico stà arrivando… ”; un vero e proprio allarme che se non percepito potrebbe poi portare ad altri avvertimenti o ad interventi da parte del cane.
A volte l’abbaio di avvertimento può essere utilizzato da cani adulti nei confronti di cuccioli o di bambini, per interrompere un’attività che a loro provoca fastidio, ad esempio quando questi sono troppo insistenti nel voler interagire e giocare.
Essendo comunque una forma di allarme, bisogna far capire al cane che abbiamo colto il messaggio, quindi se l’abbaio avviene in giardino dobbiamo uscire, verificare se c’è veramente una minaccia e richiamare il cane se non sussiste pericolo.
Se invece è diretto ad un altro cane o bambino, dobbiamo allontanare il soggetto fonte di disagio in modo da tranquillizzare il cane che ha lanciato il messaggio. Se l’abbaio dovesse essere ignorato è molto probabile che il cane persista.
Abbaiare del cane da frustrazione
È un abbaio straziante, dal quale possiamo avvertire la disperazione e la frustrazione del cane che lo emette. Molto spesso è un abbaio di cani affamati o chiusi in recinti angusti, soli in giardino, legati alla catena e quindi impossibilitati di raggiungere qualcosa o qualcuno.
Denota una forma di stress prolungata nel tempo e si manifesta con una serie infinita di abbai piuttosto statici, monotoni, che possono anche alternarsi ad ululati. Come per tutti i casi precedentemente citati, punizioni e grida non sono la soluzione.
Il cane ha semplicemente bisogno di uscire dalla situazione che gli crea disagio. Per aiutarlo quindi possiamo rivedere le condizioni del recinto in cui viene tenuto, fargli fare delle attività che possano stancarlo durante la giornata e renderlo più appagato e sopratutto non lasciarlo solo per troppe ore.
Abbaio appreso
L’abbaio appreso, solitamente, è lo sviluppo negativo delle tipologie di abbaio già esaminate. Infatti, quando il proprietario agisce in modo errato ad una delle situazioni indicate, rinforza involontariamente l’abbaio anziché “curarlo”. Ecco perché viene definito “appreso”, poiché il cane ha acquisito che abbaiando ottiene “qualcosa”.
Come identificarlo?
È molto semplice: il cane fa un primo abbaio ed inizia a guardarsi intorno per ottenere il rinforzo (o ricompensa) che solitamente ottiene. Se non gli si bada, ripete l’azione e di nuovo cerca e aspetta che qualcuno risponda alle sue richieste.
Un esempio. Siamo in cucina a prepare la cena. Il cane abbaia e ci guarda, ci voltiamo, chiediamo “cosa c’è?” e alla fine allunghiamo un bocconcino per farlo smettere: il gioco è fatto. Il cane apprende che abbaiando ottiene la nostra attenzione e magari anche qualche leccornia.
Come interromperlo?
Dobbiamo evitare le situazioni nelle quali avviene l’abbaio ed insegnare al cane una risposta diversa, come aspettare tranquillo nella cuccia/cuscino in attesa di un nostro rinforzo senza cedere alla sue richieste. Non sempre è facile capire il nostro amico a quattro a zampe.
Per risolvere problemi comportamentali, è necessario individuare prima quale sia il fattore scatenante. Inoltre, cercare di imparare il loro linguaggio è l’unica arte che ci può aiutare ad affrontare al meglio ogni situazione.
Per concludere, alcuni abbai sono di facile soluzione, mentre per altre tipologie, tipo quello da paura, può essere utile rivolgersi ad un professionista del settore che vi sappia guidare sulla giusta strada. Non sempre il “fai da te” porta a buoni risultati.