Voglio un cucciolo!

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Voglio un cucciolo

“Voglio un cucciolo!” Tutti nella nostra vita abbiamo sentito questa frase nei contesti più disparati, dai luoghi di lavoro fino a quelli più informali.

Rubrica a cura di ANMVI Articolo del Dott. Alessio Arbuatti Medico Veterinario

Un’esclamazione che oggi più che mai deve essere analizzata con massima attenzione alla luce di numerosi fattori correlati al benessere animale, agli stili di vita e al ruolo che i moderni proprietari devono ricoprire.

Antiche radici e un futuro in continua crescita

Il legame tra uomo e cane ha radici molto antiche, datate da alcuni autori a 23.000 anni fa. Un rapporto inizialmente creatosi, con tutta probabilità, affinché entrambe le specie potessero ottenere un proprio vantaggio. E poi continuato nei millenni successivi con la selezione sia di razze da lavoro e, in seguito, da compagnia.

Oggi esiste un collegamento indissolubile tra il cane e la nostra specie come dimostrato dai dati Assalco Zoomark 2022 elaborato con il contributo di ANMVI . Che fotografa una popolazione canina italiana stimata a circa 8.7 milioni di esemplari.

Le indagini evidenziano come negli ultimi 15 anni i pet siano sempre più membri a tutti gli effetti della famiglia. I dati che emergono dalle indagini evidenziano come il 96% dei proprietari intervistati ritenga che i propri animali siano considerati membri della famiglia. L’85% degli intervistati riporta che il pet partecipa a tutto ciò che accade in famiglia e l’89% che i propri animali passano più tempo con i proprietari anche fuori casa.

Una realtà sancita nel 2022 anche dall’introduzione degli animali nell’Art.9 della Costituzione Italiana.
I proprietari si dimostrano sempre più sensibili e attenti. Necessitano dunque di informazioni corrette e di formazione sul tema, attraverso il supporto di figure professionali, per prima quella del Medico Veterinario, riferimento per la salute e per il benessere animale.

Voglio un cucciolo due spendidi cuccioli in primo piano
Voglio un cucciolo

L’erba voglio…

Un vecchio proverbio ormai un po’ in disuso ricorda che: “L’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re!”. Se da un lato questa frase contiene un messaggio ben diretto, non deve essere vista come un’inibizione del desiderio di vivere con un pet. Nello specifico un cucciolo, bensì va analizzata in chiave moderna come uno spunto finalizzato alla responsabilizzazione del futuro proprietario. Evitando che questo possa cedere a scelte poco ponderate.

Un animale da compagnia, seppur con peculiarità e caratteristiche diverse tra le specie e le selezioni genetiche, è un grande arricchimento per la propria vita. Ma rappresenta allo stesso tempo una responsabilità che perdura nel tempo. Per questo motivo tutti i membri della famiglia, seppur con ruoli diversi, sono coinvolti nel garantire benessere del cucciolo.

Informarsi e formarsi, il Medico Veterinario come riferimento

È evidente come i futuri proprietari, ancor più se neofiti, debbano quantomeno possedere le conoscenze di base relative al pet che vogliono ospitare. Il cane non è un essere umano in miniatura, come ogni specie animale possiede infatti un proprio etogramma. Ossia il complesso insieme dei comportamenti e delle attività che la specie mette in atto, che la caratterizzano e che dovranno tradursi in attività e comportamenti finalizzati a garantire la salute e il benessere del singolo esemplare.

Condividere la propria vita con un cane è un incredibile arricchimento, ma include la volontà di dedicare tempo, impegno e risorse per garantirne la salute. Dunque, prima di decidere di ospitare un cucciolo è di assoluta utilità una consulenza medico veterinario. Al fine di comprendere al meglio tutte quelle che saranno le necessità del pet e i punti chiave per essere un moderno proprietario.

Voglio un cucciolo amore di una proprietaria verso il suo cucciolo
L’amore per il proprio cucciolo

La responsabilità prima delle tendenze

Il Medico Veterinario potrà fornire una grande quantità d’informazioni. Sia quando si desidera ospitare un meticcio sia quando la scelta è rivolta a esemplari appartenenti a una o più razze. Nozioni che partono dalle singole specificità e peculiarità, tra i numerosi esempi di pensi alla maggiore incidenza di alcune patologie correlate a specifiche conformazioni anatomiche (es. sindrome brachicefalica) o a quelle razze maggiormente a rischio di patologie ortopediche, la cui comparsa è anche legata alla genetica.

È perciò importante che il proprietario non ceda alle cosiddette tendenze del momento, che vedono periodicamente alcune razze più alla ribalta di altre. In caso di adozione di cuccioli meticci non va inoltre dimenticato che le strutture e i rifugi che ospitano questi esemplari effettuano anche una valutazione del potenziale adottante.

Qualunque sia la scelta finale, la prima visita veterinaria deve essere precoce e diviene il momento anche per affrontare numerosi temi e pianificare ad esempio la dieta, la selezione della componentistica e il percorso educativo che deve vedere coinvolta tutta la famiglia nel seguire regole volte a garantire la corretta socializzazione del cane, sia nel contesto domestico sia outdoor.

Le informazioni possono essere fornite dal Medico Veterinario di fiducia e da Medici Veterinari Esperti in Comportamento Animale. A sua volta il Veterinario potrà consigliare anche la consulenza di professionisti con specifica formazione tecnica sul tema, a supporto del percorso educativo. Grazie alla messa in atto dei corretti comportamenti e delle giuste azioni che vedono al centro il pet, in casa e all’aperto, il moderno proprietario responsabile diviene anche parte integrante del sistema One Health.

Malattie infettive: un ponte tra passato e presente

In pochi conoscono la storia del ritrovamento di Oberkassel; in questa località tedesca da un’antica sepoltura datata a 14.000 anni fa sono emersi, insieme allo scheletro di un uomo e una donna, quello di un cane con lesioni riconducibili al cimurro.

Voglio un cucciolo bellissimo cucciolo in primo piano

Ulteriori indagini sull’età hanno evidenziato come probabilmente gli antichi proprietari avessero provato a prendersi cura dell’ancestrale pet. Oggi, grazie alla ricerca scientifica, il principale strumento di contrasto alle malattie infettive nel cucciolo consiste nell’esecuzione di un preciso protocollo vaccinale di base che solo il Medico Veterinario può definire e mettere in atto. Sarà compito del proprietario rispettare in maniera corretta tutte le tempistiche relative ai seguenti richiami.

La vaccinazione è un atto medico e non deve essere considerata solo nel gesto esecutivo dell’inoculazione.

Questo momento è infatti il risultato di una precedente attenta indagine centrata sul singolo esemplare portato a visita fin subito, dopo l’arrivo in casa. La WSAVA (World Small Animals Veterinary Association) riconosce due grandi gruppi di vaccini; i primi sono quelli core (raccomandati) che dovrebbero essere somministrati a tutti i cani, poiché rivolti al contrasto di patologie fatali e diffuse a livello globale.

Queste sono il Parvovirus canino di tipo 2 (e varianti), il cimurro e l’Adenovirus canino di tipo 1 e 2. Vi sono poi i cosiddetti vaccini non core, per i quali sarà il Medico Veterinario a consigliare o meno la somministrazione in relazione alle peculiarità epidemiologiche, alle diffusioni territoriali di specifiche patologie e ad altri parametri riferiti al singolo esemplare. In riferimento alla rabbia, l’Italia è dichiarata indenne dal 2013, ma la vaccinazione è, ad esempio, obbligatoria per l’ottenimento del passaporto per i pet.

Di altrettanta cruciale importanza, fin dalla giovane età, è anche il rispetto della profilassi antiparassitaria, rivolta al contrasto dei parassiti interni e degli ectoparassiti. Finalizzata dunque anche alla prevenzione di specifiche patologie parassitarie. Una profilassi mirata che dovrà seguire le indicazioni veterinarie in merito alla scelta della singola molecola da utilizzare, alla tempistica di somministrazione e alla formulazione da selezionare.

Coccolare un cucciolo di poche settimane
Cucciolo di poche settimane

Non dimenticare la legislazione

La consulenza con la propria struttura veterinaria di riferimento e la richiesta di informazioni presso i servizi veterinari territoriali consente ai futuri proprietari di ottenere importanti informazioni. Relative anche a tutti quegli aspetti legislativi vigenti legati al possesso del pet, dai doveri del proprietario alle tempistiche e comportamenti da rispettare. In riferimento al cane, è in vigore un vasto numero di disposizioni che fanno capo sia alla normativa nazionale sia a quella territoriale giungendo fino ai regolamenti comunali. È dunque opportuno, fin da prima dell’arrivo del cucciolo, possedere un quadro preciso anche su questa tematica.

Tra i punti cardini nazionali vi sono l’obbligo del microchip e dell’iscrizione all’Anagrafe Canina. La normativa riguardante il passaporto per i pet con specificità anche in relazione alla meta del viaggio. Le cessioni, le compravendite, le comunicazioni di decesso, il divieto di caudotomia e conchectomia, i corretti comportamenti e la conduzione nei luoghi pubblici sono parte integrante delle numerose tematiche normate.

Vi sono poi anche alcune opportunità talora poco conosciute, quantomeno da una parte dei proprietari.
Si pensi ad esempio alla possibilità di ottenere il patentino attraverso la partecipazione a percorsi organizzati dai Servizi veterinari delle Aziende Sanitarie Locali. Dai Comuni che si avvalgono della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari, dei Dipartimenti di Medicina Veterinaria, delle Associazioni veterinarie e protezione animale.

Tramite lezioni tematiche è possibile comprendere al meglio l’etogramma del cane e i comportamenti consigliati da mettere in atto. Anche su questo tema vi sono poi normative specifiche territoriali. In alcuni comuni, ad esempio, è in vigore il conseguimento del “patentino cane speciale”, obbligatorio e rivolto a proprietari e conduttori di specifiche razze canine, presenti nei regolamenti locali.

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