Attività assistite per anziani con i cani

In questi ultimi anni gli animali sono andati assumendo sempre più il ruolo di compagni di vita con cui trascorrere la maggior parte del tempo e ai quali riservare tutto un rituale di accudimento che ne garantisce la salute ed il benessere.

A cura dell’ASSOCIAZIONE G.A.I.A. – Arezzo

Animale d’affezione riconosciuto per la Pet Therapy

E’ ormai riconosciuto il ruolo dell’animale d’affezione nello sviluppo e nel mantenimento di un buon rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda, quindi sulla salute, che intenderemo qui non solo come salute fisica, ma come qualità della vita emozionale, sociale e psicologica. Ogni qualvolta ricerchiamo obiettivi personali e sociali ci dobbiamo porre due domande: quali sono le abilità sulle quali vogliamo agire? Come procedere per raggiungere gli obiettivi prefissati?
L’utilizzo dell’educazione assistita con l’animale (E.A.A.) e dell’attività assistita con l’animale (A.A.A.), si possono integrare con altre strategie di intervento già esistenti nelle strutture interessate.

Come si cambia

I cambiamenti dovuti all’invecchiamento possono essere di varia natura.

Fisiologici (sistema nervoso, sistema cardiovascolare, sistema respiratorio, sistema scheletrico, sistema muscolare; abbiamo inoltre modificazioni e cambiamenti nella sfera della sessualità, perdita del ruolo del genitore ed infine si verifica l’uscita dal mondo del lavoro).

Cognitivi (sensi: vista, udito, gusto, olfatto, equilibrio;  diminuisce l’attenzione selettiva e l’attenzione distributiva; deficit nella concentrazione, deficit nella rievocazione e generale rallentamento nella velocità di elaborazione; infine si ha anche un linguaggio caratterizzato da: ripetizioni e rallentamenti). Per tutta questa serie di motivi l’anziano tende a ritirarsi negli spazi privati e familiari a causa di un impoverimento delle risorse fisiche e psicologiche per la necessità di avere dall’ambiente noto un supporto alle ridotte capacità motorie e cognitive.

Abbiamo: Depressione, appiattimento della personalità; emarginazione; Senso di inutilità; Restrizione dei rapporti sociali; Maggior chiusura; Scarso interesse per l’esterno; Etc…

Gli anziani in casa di riposo subiscono spesso uno stress dovuto da:
Minaccia allo spazio individuale; Rottura dell’attaccamento al luogo ed alle relazioni amicali; Socializzazione forzata; Mancanza di controllo; Affollamento.

Cos’è l’AAA

L’A.A.A. è un intervento di tipo ludico-ricreativo che ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita. Le caratteristiche della A.A.A. sono: dare sostegno, creare svago, favorire lo scambio, la comunicazione e la collaborazione fra le persone; non prevedono la programmazione di obiettivi specifici per ciascun intervento, ma seguono linee guida generali; le visite sono gestite con spontaneità e la loro durata non è rigidamente prestabilita; in genere si svolgono in gruppo e sono aperte a molteplici tipologie d’utenza; possono essere attuate in ambienti di vario tipo.

Tipologia di utenza: Gli Anziani

Si possono distinguere in almeno due fasi: la terza età (60/65), in cui rientrano gli anziani autonomi, attivi ed in buone condizioni di salute, definita “l’età d’oro” e considerata età felice in quanto le persone ormai libere da impegni lavorativi e familiari ma, ancora in buona salute, potrebbero dedicarsi alla piena realizzazione personale. La quarta età (75/80 anni), segna l’inizio del decadimento fisico e contempla quelle persone anziane, spesso in precario stato di salute o addirittura in condizioni di dipendenza parziale e/o totale degli altri.


Una vita più facile Perché il rapporto con il cane può avere una valenza assistenziale? Perché qualsiasi cosa, fatta attraverso la relazione col cane: viene fatta più volentieri; viene fatta con più facilità; il cane funziona come elemento motivante.

L’Equipe dell’associazione G.A.I.A. propone di osservare se l’interazione del cane con gli anziani può essere in grado di: ridurre i disturbi comportamentali (agitazione, aggressività), ridurre lo stress e le turbe dell’umore (ansia, apatia, depressione); stimolare alcune funzioni psicologiche e mentali residue.

Obiettivi:

stimolare la memoria a lungo termine; stimolazione sensoriale;
mantenimento dell’attenzione; forme di comunicazione verbale e non verbale; soddisfazione di certi bisogni primari (attenzione, affetto);

  • stimolare l’interazione;
  • intervenire sulla socializzazione;
  • stimolare il rilassamento corporeo;
  • stimolare la conversazione;
  • ridurre il senso di noia e di abbandono;
  • migliorare il tono dell’umore.

Quello che si verifica

Quando i nostri cani, accompagnati dagli operatori cinofili della nostra associazione, entrano nelle case di riposo per anziani, gli utenti sono già stati condotti nell’apposita “stanza della Pet Therapy”, sono molto felici della presenza degli animali perché rinnovano in loro dei pensieri positivi e dei ricordi che si erano assopiti da tempo.

I nostri operatori coinvolgono gli utenti (a seconda della patologia), chiedendo loro di fare alcuni esercizi “riabilitativi” con il cane (es. slacciare la bandana dal collo, sganciare il guinzaglio dal collare, dargli da bere, andare a fare una passeggiata con il cane, tirare la pallina all’animale, premiarlo con un biscotto o una carezza..); oppure viene chiesto alle persone anziane di parlare dei loro animali (se li hanno avuti in gioventù), viene chiesto a loro di ricordare come si chiamavano gli animali posseduti, di che razza erano, e poi infine, vengono fatte delle domande anche sui nostri cani.

Dagli studi che fino ad adesso abbiamo condotto, nelle persone coinvolte nelle attività assistite con gli animali in casa di riposo, c’è stato un miglioramento notevole del tono dell’umore, del rilassamento corporeo, dell’ interazione con gli altri utenti e con il personale della struttura, ed infine anche un progresso nella comunicazione verbale e nell’attenzione.

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