Pesce drago

I Giganti dell’acquario tropicale d’acqua dolce

A cura del Dott. ALESSIO ARBUATTI – Medico Veterinario

Tra i soggetti più particolari di Scleropages formosus, è noto in tutto il mondo

Un esemplare affetto da siamesismo, che si caratterizza poiché in
realtà si compone di due pesci, indipendenti tra loro, ma uniti ,
appunto, come due gemelli siamesi, attraverso la parte addominale
inferiore.

Tale soggetto è spesso presente in tutte le principali
manifestazioni acquaristiche mondiali, tra le quali Aquarama a
Singapore. Va inoltre ricordato a livello legislativo che Scleropages formosus è una specie il cui commercio è regolamentato dalla CITES nota anche come Convenzione di Washington, per questo motivo tutti i soggetti che vengono commercializzati devono essere muniti di un microchip
intramuscolare che ne permetta la “tracciabilità” ed il riconoscimento
ovunque si trovino nel mondo.

Tale microchip viene immesso nella parte

Dorsale della muscolatura  nella parte anteriore del dorso mediante una
siringa cava molto simile a quella che viene utilizzata per immettere i
chips nei cani e nei gatti e viene posto dall’allevatore asiatico prima
dell’importazione, previa anestesia del pesce.  

Con il termine Arowana si è soliti indicare pesci della famiglia degli Osteo-glossidi, il cui nome deriva dalla composizione ossea di una struttura simile alla lingua, tra i quali va citato il più grande pesce d’acqua dolce al mondo, l’Arapaima (Arapaima gigas) amazzonico che può raggiungere i 300 kg di peso; alcuni esemplari di questa specie sono ospitati solo in pochi acquari pubblici al mondo.

Gli Osteoglossidi sono diffusi in Africa, Oceania, Asia (Genere
Scleropages) e Sudamerica, nei bacini ed affluenti del Rio delle
Amazzoni e dell’Orinoco. Queste specie non hanno una grande mercato com-merciale in Italia, ma è spesso possibile ordinare soggetti presso i negozi maggiormente forniti; tali soggetti possono essere di cattura come avviene spesso per soggetti sud americani, oppure provenire dall’allevamento in cattività. Infatti tale allevamento è
particolar-mente diffuso nel sud est asiatico dove sono state
selezionate numerose va-rietà classificabili in base alla colorazione e
sono animali noti come: “Dragon fish”, nelle varietà, red, green,
silver, gold, solo per citarne alcune.   

L’allevamento

L’allevamento, in nazioni come Taiwan, Thailandia, Vietnam è
condotto all’aperto in laghi appo-sitamente scavati  dove vengono
ospitate le coppie; qui i soggetti si riproducono ed i piccoli vengono
accolti nella bocca del maschio che funge da incubatore orale, così come
avviene in molti ciclidi dei laghi africani Tanganica e Malawi.

Purtroppo spesso si fa un uso scellerato di ormoni per migliorare le
performance riproduttive e le colora-zioni; i soggetti possono arrivare a
costare, specie sul mercato orientale dove è considerato un pet
porta-fortuna, diverse migliaia di dollari in base alla selezione ed
alla qualità morfologica dei soggetti.    

Gli  Acquari

Gli acquari idonei ad ospitare tale specie devono avere
dimensioni notevoli difficilmente ospitabili in ambito domestico,
poiché, nonostante i soggetti vengano venduti in giovane età ad una
lunghezza di 25/30 cm, si assiste, già nel primo anno ad una notevole
crescita.

Inoltre sono animali intolleranti nei confronti dei loro cospeci-fici ed è sconsigliato mettere in vasca altri pesci anche se di grandi dimen-sioni. Più che ricostruire una vasca biotopo, rap-presentate cioè l’ambiente originario della specie, bisognerà ben presto trovare soluzioni strettamente correlate all’imponente crescita dell’animale e perciò molto spesso si ricorre a vasche prive di arredamento.  

Le vasche

Le vasche  dovrebbero avere una capacità di almeno 1.000 litri
netti per singolo componente, cosa difficilmente attuabile in ambito
domestico. Nonostante ciò anche in Italia vi sono numerosi estimatori
della specie che si fanno carico di imponenti spese di acquisto e di
mantenimento. 

Infatti, la vasca dovrà essere dotata di un sistema di
filtraggio meccani-co/biologico con un filtro esterno a causa
dell’impo-nente carico organico azotato prodotto dai singoli individui. Parallelamente al filtraggio, la gestione dell’acqua,
comprendente il cambio e il trattamento della stessa, ha  un ruolo
fondamentale. 

Nei luoghi d’origine questa specie è conosciuta per le grandi
capacità di compiere salti fuori dall’acqua anche per procurarsi cibo,
perciò è vivamente sconsigliato l’uso di acquari scoperti, anzi è bene
che il coperchio abbia un sistema di chiusura adatto poiché un esemplare
adulto potrebbe facilmente sollevarlo.

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