Ormai da tempo, i pesci non sono più gli unici ospiti dell’acquario d’acqua dolce.
A cura della Dott.ssa Federica Micanti – Medico Veterinario
Sempre più diffusi sono infatti gli invertebrati quali molluschi e crostacei.
I primi sono dotati di una conchiglia, mentre i secondi di un carapace, che fornisce loro sostegno. I più comuni invertebrati che possiamo trovare nell’acquario d’acqua dolce sono gamberetti e lumache.
In particolare, le lumache sono molto diffuse in quasi tutte le vasche, alcune volte ospitate volontariamente, altre volte “capitate” più o meno per caso, in seguito magari a inserimenti di piante appena acquistate.
Lumache sì, lumache no
Tutti, almeno una volta, nella loro “carriera di acquariofili” si sono trovati di fronte all’enigma se ospitare o no nella propria vasca delle lumache. In realtà, questi graziosi molluschi se inseriti nell’ecosistema acquario apportano numerosi benefici.
In primo luogo, sono mangiatrici di alghe e di detriti (cioè si nutrono degli “scarti”, di quello che avanza e che senza il loro intervento andrebbe in decomposizione). Inoltre, quelle che si insediano sul substrato del fondo con il loro movimento contribuiscono a mantenerlo “mosso”, impedendo la formazione di zone prive di ossigeno.
Falsi miti
Al contrario di quello che molti credono, non è sempre vero che le lumache si nutrano voracemente delle piante. In realtà questo accade solo se sono molto grandi, oppure se le piante stesse stanno già morendo (anche se spesso noi dall’esterno non riusciamo ad accorgercene). Quindi, nel caso dovessimo scoprire delle lumache nella nostra vasca, non è il caso di preoccuparsi.
È decisamente sconsigliato utilizzare sostanze chimiche per
eliminarle, né tantomeno inserire nell’acquario pesci “mangia-chiocciole”, come per esempio i Botia (Chromobotia macracanthus), senza considerare le loro specifiche esigenze. Se le lumache dovessero essere in soprannumero, bisogna piuttosto rivedere la gestione dell’intero acquario, perché il loro proliferare a dismisura è indice generalmente di una cattiva gestione.
Come suggerisce la parola, invertebrato vuol dire “privo di vertebre”. Il termine fu coniato da Jean Baptiste de Lamarck, biologo, zoologo
e botanico francese.
Una grande varietà
Tra le lumache di acqua dolce possiamo trovare quelle della famiglia delle Ampullariidae, che comprende vari generi, distribuiti in America, Asia e Africa. Si trovano più facilmente in commercio quelle del genere Pomacea, grandi molluschi dal guscio di un bel giallo.
Le lumache della specie Melanoides tuberculata, della famiglia delle Thiaridae, hanno invece una conchiglia conica e allungata, con cinque spire che si allargano regolarmente, di colore beige-marroncino, e screziature verticali rosso-ruggine.
Acque basse
Acquatiche ed erbivore, queste lumache sono diffuse in natura in zone tropicali e subtropicali, dove popolano acque poco profonde con un substrato di fango soffice, a volte mescolato con sabbia. Sono resistenti a un basso tenore di ossigeno e di abitudini notturne.
In acquario vivono nascoste nella ghiaia o nella sabbia del fondo, nutrendosi di detriti, resti alimentari o piante marcescenti. Con il loro passaggio smuovono il fondo, impedendo la formazione di zone prive di ossigeno, inoltre si nutrono dei resti dell’alimento non consumato dai pesci, che altrimenti potrebbe costituire una fonte di inquinamento.
Sentinelle
È opinione comune che le Melanoides possano essere usate come “rilevatrici” delle condizioni generali dell’acquario. Questo perché in caso di forte inquinamento o di carenza di ossigeno tenderebbero a uscire dal fondo per stare a galla.
In realtà ciò si verifica anche in altri casi. Per esempio di notte si muovono alla ricerca di cibo, tornando sul fondo al mattino. Oppure sono attirate verso la superficie dell’acqua dallo strato proteico che comunemente si forma a questo livello e di cui si nutrono
volentieri.
Striate
Le Neritidae sono lumache simili alle Ampullarie, ma si nutrono molto più efficacemente di alghe (incluse quelle nere “a ciuffo”, decisamente antiestetiche, che di solito rifiutano tutti i pesci o invertebrati definiti “mangiatori di alghe”).
Si trova comunemente in commercio la Neritina zebra, che trae il suo nome dal caratteristico aspetto striato del guscio, anche se capita di trovare lumache assai diverse nel colore e nel disegno, per cui è probabile che siano Neritina di specie diverse.