Membro del nutrito gruppo dei “Ciclidi nani”, il Cryptoheros sajica è abbastanza noto anche se non molto diffuso tra gli acquariofili.
Dott.ssa FEDERICA MICANTI – Medico Veterinario
Eppure le sue caratteristiche lo rendono un ottimo abitante d’acquario
Ha una bella livrea, è di taglia ridotta, è facile da allevare e ha un carattere abbastanza pacifico.
Cerchiamo di conoscerlo meglio…
Il Cryptoheros sajica è stato scoperto piuttosto tardi e si è iniziato ad allevarlo in tempi recenti. In natura questo bel pesce è presente nella regione compresa tra il bacino del Rio Esquinas e Punta Mala lungo il versante pacifico costaricano; si trova soprattutto nei piccoli corsi d’acqua come i ruscelli e i torrenti.
Di solito negli individui adulti è abbastanza facile distinguere il maschio dalla femmina poiché il primo è più grande ed arriva fino ai 12 centimetri di lunghezza, ha pinne più ampie e appuntite ed alcune aree del corpo più vivacemente colorate .
Fasce scure
La femmina è decisamente più piccola, non arriva quasi mai a superare i 9 centimetri di lunghezza, ha una colorazione meno vivace che può diventare addirittura nera quando è impegnata nella cura della prole e inoltre presenta pinne più piccole.
Sia il maschio sia la femmina hanno i fianchi attraversati da sette fasce scure verticali, che risultano più o meno visibili in base a diversi fattori fra i quali l’illuminazione dell’ambiente. Un’altra caratteristica che accomuna entrambi i generi è la macchia scura alla base della pinna caudale.
In natura Cryptoheros sajica si nutre di insetti, larve di insetti, alghe e detriti vegetali. In acquario come mangime di base si può utilizzare un alimento per ciclidi onnivori, da integrare poi con cibo vivo come artemie dafnie, piccoli lombrichi, in più anche verdura cotta.
Pesci… fedeli
Visto il prezzo non particolarmente elevato, se vogliamo adottare dei Cryptoheros sajica sarebbe preferibile detenere un gruppetto di circa cinque esemplari tra i quali, se tutto va bene, si formerà almeno una coppia che di solito rimane tale fino alla morte di uno dei due “coniugi”, visto che questo pesce è monogamo.
Possiamo allevare il Cryptoheros sajica in una vasca di circa 100 litri per ciascuna coppia, se invece si opta per un acquario di comunità i litri devono essere almeno il doppio.
L’arredamento deve essere concepito in modo da offrire molti rifugi, come radici di torbiera, rocce, vasi di coccio che potranno essere disposti su un fondo ricoperto di sabbia quarzifera, che non sia grossolana o tagliente.
Cryptoheros sajica non danneggia le piante in acquario ma è meglio optare comunque per specie robuste come Microsorum pteropus, Sagittaria spp., Ceratophyllum demersum e simili.
Ospiti educati
La consistenza della sabbia del fondo è importante perché gli avannotti sono ospitati in buche scavate dai genitori proprio in questo substrato, che quindi deve essere accogliente e non creare lesioni ai pesci.
I valori fisico-chimici ottimali dell’acqua sono: temperatura 24-26°C, pH 7, 15d°GH, nitrati non superiori ai 20 mg per litro, meglio se assenti.
Il sistema di filtraggio deve essere efficiente e deve essere garantita anche una buona movimentazione dell’acqua, che fornisca il giusto apporto di ossigeno.
Per quanto riguarda le piante è sempre meglio optare per specie robuste come Microsorum pteropus, Sagittaria spp., Ceratophyllum demersum e simili.
Cibo vivo
In natura Cryptoheros sajica si nutre di insetti, larve di insetti, alghe e detriti vegetali. In acquario come mangime di base si può utilizzare un alimento per ciclidi onnivori, da integrare poi con cibo vivo come artemie dafnie, piccoli lombrichi, in più anche verdura cotta.
La riproduzione di questi bei pesci può avere successo in acquario.
La femmina depone le uova preferibilmente in una cavità o in un posto protetto come grotte o anfore di terracotta ma si può accontentare anche di una qualsiasi superficie dell’acquario, a patto che sia abbastanza liscia.
Le uova deposte sono circa 200 per volta di colore marrone ed hanno la caratteristica di essere adesive. Le uova si schiudono dopo circa tre giorni; dopo poco le larve diventano autonome ed a questo punto si possono nutrire con naupli di artemia.
Se vogliamo adottare dei Cryptoheros sajica sarebbe preferibile detenere un gruppetto di circa cinque esemplari.