Questa specie, un mollusco della Classe dei Cefalopodi (letteralmente: “testa e piede”), rimasto immutato da 500 milioni di anni, è stato riscoperto solamente nello scorso secolo e rappresenta uno scorcio biologico nella vita di molluschi preistorici.
a cura Dr. Alessio Arbuatti Medico Veterinario
Il Nautilus, lo si può dire senza tema di smentita, proviene direttamente dalla preistoria.
Ci sono numerosi resti fossili di specie molto simili che risalgono a 500 milioni di anni fa.
Occhioni
Il Nautilus è un mollusco. Il suo corpo è contenuto in una conchiglia; i tentacoli posti sulla parte anteriore del corpo sono privi di ventose, ai loro lati fanno capolino due occhi molto grandi.
Getti d’acqua
Come gli altri cefalopodi (polpi, seppie, calamari), questa specie si sposta emettendo dei getti d’acqua in direzione opposta a quella della sua progressione. Il meccanismo è quello di un sifone, posto nei pressi dei tentacoli, che fa fuoriuscire l’acqua e permette il movimento.
Esternamente il guscio appare con striature marrone-ocra e bianche; internamente è formato da madreperla.
Tale caratteristica ha reso noto il nautilus in occidente fin dai secoli passati, anche se la specie non era conosciuta scientificamente. Quello che
interessava di questo animale, infatti, era solo la conchiglia.
Adattabili
Ad oggi sopravvivono poche specie di nautilus, che vivono nell’Oceano Pacifico e Indiano.
Poiché riescono a tollerare imponenti cambiamenti di pressione, troviamo esemplari a diverse profondità: da pochi metri fino a quasi mezzo chilometro.
Nautilus chiusura ermetica
La conchiglia è un esempio di perfetta ingegneria biologica: al suo interno essa ospita il corpo dell’animale e una camera del gas. In particolari condizioni il Nautilus si può ritrarre del tutto nella conchiglia e chiuderla ermeticamente.
Predatori
Il Nautilus si nutre di crostacei e piccoli pesci che ghermisce coi tentacoli. A differenza dei polpi e degli altri cefalopodi più conosciuti, essi non hanno ventose: i tentacoli del nautilus sono dotati soltanto di linee e incisioni che favoriscono la prensione. Una volta afferrata, la preda viene portata alla bocca e “masticata” grazie a una struttura detta radula.
Kit seminale
La riproduzione è caratterizzata da un rituale tipico: il maschio blocca la femmina e le passa un “pacchetto” di materiale seminale. Esso servirà a fecondare le uova che vengono deposte, una alla volta, in involucri speciali che la femmina incolla a sostegni fissi (ad esempio le formazioni rocciose della barriera corallina).
A differenza dei suoi “colleghi”, il Nautilus non possiede alcuna sacca per l’inchiostro, comunemente utilizzato come diversivo nella fuga da un predatore.
Ciò è segno di un’evoluzione che si è fermata ad un livello inferiore rispetto agli altri cefalopodi.
Mistero
Oggi tutte le specie di Nautilus sono minacciate d’estinzione e dovrebbero essere protette dalla Convenzione di Washington (CITES). Diversi esemplari possono essere osservati nei principali acquari pubblici del mondo, in alcuni dei quali è stata ottenuta perfino la riproduzione in cattività. Un evento eccezionale, considerato il mistero che ancora oggi aleggia su questo antico abitante degli oceani.