Il lago Tanganica

Il paradiso dei pesci nel cuore dell’Africa. Si trova nella grande depressione della Rift Valley tra gli stati della Repubblica Democratica del Congo, Tanzania, Burundi e Zambia.

Alessio Arbuatti Facoltà di Medicina Veterinaria, Università degli Studi di Teramo, Laboratorio di Psicobiologia, Cognizione e Benessere animale

Il lago Tanganica, secondo lago africano per estensione (32.900 km2) dopo il lago Vittoria

Il lago Tanganica rappresenta un habitat ideale per più di 300 specie di pesci della Famiglia dei Ciclidi, molte delle quali sono fortemente apprezzate nell’acquariofilia amatoriale grazie alle loro livree e ai loro comportamenti sociali particolarmente evoluti.

Tutti gli acquariofili possono dilettarsi a ricostruire nelle loro vasche uno spaccato del lago purché rispettino il più possibile le esigenze delle specie animali e vegetali ospitate. Tra i diversi ambienti del Tanganica vanno ricordati quello con coste rocciose e quello con fondale sabbioso tipico dei Ciclidi conchigliofili.

Ricostruire un biotopo vuol dire riprodurre le caratteristiche chimico fisiche di un ambiente in quanto, a loro volta, queste influiscono sulla fisiologia dei pesci ospitati.

In questo caso consiglio l’utilizzo di vasche con capacità di almeno 180 litri. Sarà necessario un potente sistema di filtraggio esterno e andrà poi fatta una scelta oculata circa le specie da ospitare, in riferimento alle loro abitudini, gregarie o meno, alle loro necessità fisiologiche e alle loro abitudini. Non dimentichiamo che i Ciclidi generalmente sporcano molto l’acqua anche a causa delle loro dimensioni.

Il fondo potrà essere costituito da sabbia per acquari e, qualora si dovesse decidere per un biotopo roccioso-sabbioso, possono essere poste sul lato corto della vasca delle rocce al fine di ricostruire i tipici anfratti delle coste rocciose. La vegetazione subacquea non riveste un ruolo fondamentale nel lago Tanganica in quanto si sviluppano spesso grandi praterie di alghe verdi che ricoprono le rocce e che fungono anche da zone di pascolo per alcune specie di Ciclidi.

I parametri del biotopo “Tanganica”:pH fortemente alcalino 8,0 -9,0 che si potrà ottenere mediante l’aggiunta di Sali a partire da acqua prodotta con un piccolo impianto ad osmosi inversa (si trova in qualsiasi negozio specializzato). Temperatura 24-28 gradi circa, con variabilità naturali stagionali. Durezza totale (KH) 15-20 e durezza carbonatica GH, ottenibili anch’esse con l’aggiunta di sali preparati in commercio.

Le specie del lago Tanganica

Neoamprologus brichardi, un bellissimo Ciclide di branco che popola le acque libere, generalmente socievole, da ospitare in piccoli gruppetti di almeno 5 esemplari. Raggiunge i 9 cm di lunghezza e necessita di nascondigli per la riproduzione.

Neolamprologus leleupi, un piccolo carnivoro (7 cm) dalla splendida colorazione giallo-arancio, che generalmente staziona nelle zone basse della vasca. Gradisce molto i nascondigli e gli anfratti.

I Ciclidi conchigliofili, tra i quali i piccoli Neolamprologus multifasciatus, che vivono in colonie all’interno delle conchiglie depositate sui fondali sabbiosi, ma che richiedono preferibilmente una vasca monospecifica per ottenere la riproduzione.

Cynotilapia frondosa, forse uno dei Ciclidi più belli del lago, ma non destinato a tutti gli appassionati a causa delle notevoli dimensioni (30 cm), che richiedono vasche di almeno 600/700 litri. Si caratterizza per le bande verticali scure e bianche e per la tipica gibbosità frontale dei maschi adulti.

Synodontis sp. sono simili a piccoli “pescigat-to”come il Synodontis multipunctatus noto come Synodontis Cuculo poiché deposita le sue uova tra quelle dei ciclidi “incubatori orali”ossia che incubano le uova in bocca fino alla schiusa. In tal modo il Synodontis va  a parassitare altri pesci che alleveranno involontariamente anche la sua prole.

Tropheus moori e T. duboisi  sono pesci particolari in quanto si cibano brucando spesso le alghe che crescono sui supporti, sono erbivori molto simili ai loro “fratelli” del lago Malawy meglio noti come Mbuna, battitori di rocce.

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