Tra gli ospiti più curiosi che possono essere allevati nell’acquario di barriera, sicuramente i granchi sono tra gli animali più interessanti anche sotto il punto di vista del comportamento in vasca.
a cura della redazione
I granchi crostacei d’acqua dolce e salata
I granchi sono crostacei, dunque dotati di carapace e di uno scheletro esterno (esoscheletro), che viene sostituito mediante la muta man mano il corpo all’interno cresce.
In natura colonizzano gli ambienti più disparati, dalle profondità antartiche fino alle acque dolci ed agli estuari di mangrovie, anche se si è soliti accostarli esclusivamente all’ambiente marino.
Ospiti graditi?
In acquario l’allevamento dei granchi deve essere sempre valutato attentamente perché diverse specie possono essere pericolose per gli invertebrati o per i piccoli pesci. C’è da dire poi che non sempre questi animali sono ospiti “voluti”: spesso possono arrivare con le rocce vive che vengono immesse in vasca nella prima fase di realizzazione del layout.
Mangiarifiuti
Nonostante i granchi vengano spesso venduti come animali detritivori, sono poche le specie che possono essere usate con tale fine o per combattere le alghe che si sviluppano in vasca. Altre specie vivono in simbiosi con gli invertebrati oppure sono vendute esclusivamente a fine ornamentale. Di seguito un breve viaggio fra le specie più comunemente commercializzate.
Granchio boxeur
Lybia tassellata è detto anche granchio boxeur, perché sull’apice delle chele ospita spesso dei piccoli anemoni che vengono utilizzati sia per la difesa (sono urticanti) sia per bloccare il cibo in sospensione. Tale specie, proveniente dall’Oceano Indo-Pacifico, è onnivora e non crea problemi in acquario a meno che non venga ospitata con pesci balestra o altri di dimensioni medio-grandi. La livrea è particolarmente accesa con placche rosse bordate di nero e zampe color rosso e viola.
Il granchio boxeur sull’apice delle chele ospita piccoli anemoni: essi vengono utilizzati sia per la difesa (sono urticanti) sia per bloccare il cibo in sospensione.
Fragoline
Neoliomera pubescens è una specie indopacifica e viene comunemente chiamata “granchio fragola” per il suo tipico colore rosa acceso; è spesso ospitata in acquari anche di piccole dimensioni (nanoreefs) dove si nutre di detriti ed alghe.
Uca uca!
Questo granchio (si chiama proprio Uca Uca) popola gli ambienti d’estuario di tutto l’Indo-Pacifico: spesso si riscontra durante le basse maree quando si avventura sulle spiagge e sui substrati fangosi alla ricerca di cibo (pesci e detriti organici). I maschi danno il nome volgare alla specie, chiamata “granchio violinista”. Essi hanno una chela particolarmente sviluppata utilizzata nei combattimenti riproduttivi rituali.
I granchi violinisti scavano tane nella sabbia e vivono in acque salmastre.
Pesci fuor d’acqua
In acquario, tale specie richiede preferibilmente un biotopo salmastro. Per tale motivo spesso è ospitata nelle strutture pubbliche insieme ad altri abitanti degli ambienti salmastri tra i quali il perioftalmo, pesce capace di rimanere a lungo tempo al di fuori dell’acqua.
Granchi giganti
Quelle sopra descritte erano solo alcune fra le specie più comuni. Ci sono molti altri granchi che possono essere ospitati in acquario. Tra questi quello più maestoso, mantenuto esclusivamente in pochi acquari pubblici al mondo, è il granchio gigante del Giappone: Macrocheira kaempferi. Questo colosso popola i mari del Sol Levante, può raggiungere i 19 Kg di peso, i 4 metri di distanza tra le chele e può vivere fino a 100 anni circa.
Il granchio gigante del Giappone può raggiungere i 19 Kg di peso, i 4 metri di distanza tra le chele e vivere un secolo intero.
Carcasse
L’ambiente naturale del granchio gigante del Giappone comprende biotopi fino alle profondità di 600 metri. Esso si nutre di molluschi bivalvi e carcasse di animali marini che cadono sul fondo. Descritto per la prima volta nel 1836 è numericamente in forte diminuzione dal momento che viene pescato a fini alimentari dai pescatori locali.