Il linguaggio dei pesci

I pesci trasmettono a loro modo il malcontento o la soddisfazione e lo fanno attraverso il cambio di colore della livrea, il differente modo di nuotare e molto altro ancora

A cura della Redazione di PetFamily

Sano come un pesce

Capire se un pesce “sta bene” non è molto facile e questo può creare problemi sia al momento dell’acquisto sia durante l’allevamento in acquario. Con un’attenta e regolare osservazione degli ospiti in acquario, entro breve anche l’acquariofilo meno esperto si “farà l’occhio” e percepirà se qualche cosa all’interno dell’acquario non va per il verso giusto.

Diversa è la situazione di fronte a pesci in negozio, quasi sempre esposti in vasche spoglie, prive di nascondigli e intensamente illuminate. Giudicare in queste condizioni se i pesci sono sani risulta difficile.

Ecco alcuni suggerimenti per evitare delusioni. Prima di tutto non si deve avere fretta: un buon negoziante non solo lascerà tutto il tempo per la scelta, ma darà anche suggerimenti qualificati.

In caso di impegni di lavoro, si può tranquillamente saltare la somministrazione del mezzogiorno. Non affidiamo la somministrazione del cibo a persone inesperte, che quasi sempre abbondano nella quantità di mangime.

Accertarsi che i pesci siano “Quarantenati”

Ciò significa che dopo l’importazione (la maggior parte dei pesci d’acquario d’acqua dolce è allevata in impianti di acquacoltura del Sudest asiatico), i pesci hanno passato un periodo di almeno 8 giorni sotto osservazione, godendo eventualmente anche di cure contro malattie, prima di essere messi in vendita.

Non si dovrebbero mai acquistare pesci appena importati; il rischio di trasferire in acquario assieme a questi pesci anche delle malattie o come minimo di venire in possesso di animali ancora molto stressati dal lungo viaggio è molto elevato.

Malattie incombenti

Sarà poi necessario osservare con attenzione i pesci prescelti. I loro occhi non devono essere opachi, ma vispi e dai colori vivaci; il ventre sarà pieno e tondeggiante, mai incavato o troppo rigonfio; sul corpo e sulle pinne non si devono notare macchie o gibbosità che non facciano parte della loro normale livrea (sarebbero indice di qualche malattia incombente).

Prezzi speciali

Ovviamente i pesci non devono presentare ferite o pinne danneggiate. Animali non perfetti, anche se offerti a “prezzi speciali”, vanno rifiutati, perché la loro cura in acquario richiede molta esperienza.

Infine sarebbe un’ottima cosa assistere alla somministrazione del cibo: in qualsiasi momento pesci sani e ben acclimatati accettano avidamente il mangime.

Affamati

La somministrazione del mangime ai pesci è tra i momenti più appassionanti per l’acquariofilo. Dopo pochi giorni i pesci sembrano riconoscere la persona e “accorrono” per accaparrarsi la loro razione di cibo. I pesci, al contrario di molti altri animali, sembrano continuamente affamati: anche a distanza di pochi minuti dall’ultimo pasto possono nuovamente cibarsi, sebbene magari a rilento.

Purtroppo questo è un “difetto” del loro metabolismo che induce facilmente l’acquariofilo a somministrare troppo mangime.

Un piccolo “trucco”: offrite il mangime lontano dal tubo d’entrata del filtro, eviterete che in parte venga aspirato. Somministrando troppo cibo si rischia di far ingrassare i pesci e di inquinare inutilmente l’acqua con residui di cibo non consumati.

Il cibo cronometrato

Di norma si dovrebbe somministrare una piccola quantità di mangime che i pesci assumono completamente in 2-3 minuti. Se dopo questo tempo resta ancora del cibo, la prossima volta si ridurrà la dose. L’ideale sarebbe nutrire i pesci due o tre volte al giorno, per esempio la mattina poco dopo l’accensione della luce, verso mezzogiorno e nel tardo pomeriggio o verso sera, almeno mezzora prima di spegnere le luci dell’acquario.

Sarà importante offrire il cibo sempre nello stesso punto della vasca. Così anche i pesci un po’ lenti a raccogliere il cibo si abitueranno ad avvicinarsi in tempo, senza subire la concorrenza di mangiatori veloci.

Bilanciamento del mangime

Fondamentale è l’uso del mangime di marca, studiato espressamente per il nutrimento di pesci tropicali d’acqua dolce. Riso, pezzetti di pane o altri surrogati non sono cibi idonei per i pesci d’acquario, anche se vengono eventualmente accettati.

L’industria mette a disposizione dell’acquariofilo un vasto assortimento di mangimi, formulati in base a precise ricerche scientifiche che assicurano un’alimentazione bilanciata, corrispondente alle specifiche esigenze dei pesci d’acquario.

Dieta varia

Il cibo per pesci, come qualsiasi altro alimento, alla lunga perde la sua freschezza e le caratteristiche organolettiche possono alterarsi se esso non viene conservato in un luogo fresco e asciutto. Per questo motivo sarebbe opportuno acquistare una confezione non troppo grande, sufficiente per circa 2 mesi di alimentazione.

La dieta dei pesci deve essere varia. Pertanto si dovrebbero alternare regolarmente almeno due tipi di mangimi (in commercio si trovano decine di cibi per pesci di vario tipo tra quelli in scaglie o in granuli, quelli liofilizzati e quelli congelati).

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