Le piante in acquario d’acqua dolce spesso non sono pienamente riconosciute le loro preziosissime funzioni nell’ecosistema della nostra vasca. Questo accade per numerosi motivi.
A cura della Dott.ssa FEDERICA MICANTI Medico Veterinario
Le piante d’acqua dolce non sono solo un “pezzo d’arredamento” ma rappresentano una componente fondamentale dell’acquario e spesso vengono sottovalutate loro preziosissime funzioni nell’ecosistema della nostra vasca.
Questo accade in primo luogo perché sono considerate dalla maggioranza degli acquariofili neofiti semplicemente come una parte dell’arredamento interno, e poi anche perché non tutti sono consapevoli dell’impegno e delle attenzioni costanti che richiedono.
Per questo molti acquariofili neofiti, spesso a causa di disastrose esperienze precedenti, preferiscono sostituirle con dei surrogati di plastica che, pur essendo non molto belli esteticamente, rappresentano un’alternativa pratica ed economica alle piante vere.
Alcune funzioni vitali
Oltre all’aspetto puramente decorativo, le piante svolgono diversi ruoli importantissimi per l’equilibrio biologico dell’acquario di acqua dolce. Di solito il rifornimento di ossigeno nella vasca avviene per azione degli areatori e del sistema di filtrazione, ma anche i vegetali, tramite la fotosintesi clorofilliana, producono una discreta quantità di ossigeno (a partire dall’anidride carbonica), utile per la respirazione dei pesci.
Inoltre, le piante utilizzano come elementi nutritivi le sostanze derivate dai rifiuti prodotti dagli organismi presenti nell’acquario. I frammenti di cibo e tutte le sostanze organiche sono trasformate dai batteri in “concime” per la vegetazione, la quale svolge anche un ruolo di depurazione, alleggerendo l’opera del filtro.
Per alcuni pesci le foglie delle piante sono indispensabili per deporre le uova. Le fronde costituiscono, inoltre, un prezioso rifugio per i pesci appena nati, per le specie più “timide” o per quelle con abitudini notturne.
Come trasportarle dal negozio a casa
Per il trasporto dal nostro negozio di fiducia all’abitazione, è preferibile utilizzare sacchetti di polietilene gonfiati con dell’aria, oppure, se abbiamo necessità di trasportare diverse piante, scatole di polistirolo.
Le piante acquistate in mazzetto vanno liberate appena possibile dall’anello di piombo e inserite una per una, rispettando una certa distanza tra loro. Se si posizionano le nuove piante mentre stiamo allestendo il nostro acquario, è buona norma riempire la vasca per circa 1/3 con acqua tiepida, con valori chimici (soprattutto per quanto riguarda durezza e pH) già definitivi.
È meglio decidere preventivamente come sistemarle, in base all’altezza massima che raggiungeranno, alla loro capacità di crescita, alle diverse esigenze di luce. Infine, negli acquari appena allestiti, è bene attendere una o due settimane prima di cominciare ad usare fertilizzanti.

Come classificare le piante d’acqua dolce nell’acquario
Si possono utilizzare diversi criteri per classificare le piante da acquario, alcuni scientifici, altri di carattere più pratico. Un modo semplice ed alla portata di tutti, anche dei meno esperti, è quello basato sul posizionamento e, quindi, sulle modalità di crescita. In questo caso, è possibile dividere le piante da acquario in quattro gruppi: piante per lo sfondo, piante per la zona centrale, piante per il primo piano, piante con una collocazione del tutto particolare.
Sullo sfondo
Appartengono al primo gruppo le specie che più accrescono in altezza. Vanno disposte in file o cespugli lungo le pareti laterali o posteriore dell’acquario. Tipici esempi di piante da sfondo sono le diverse varietà di Vallisneria, che hanno foglie lunghe e nastriformi, oppure specie con foglie aghiformi come le Ceratophyllum e le Limnophila; infine le specie con stelo lungo come le Hygrophila e Ludwigia.
Nel centro
Le piante per la zona centrale sono decisamente quelle più vistose, che costituiscono la vera e propria “attrattiva” per quanto riguarda l’arredamento della nostra vasca. A seconda delle diverse modalità di crescita, possono essere disposte da sole o in gruppo.
Alcuni esempi di piante appartenenti a questa categoria sono i grossi Aponogeton, protagoniste per eccellenza di numerosi acquari, oppure le ninfee, come la Nymphaea lotus (di cui vanno recise tempestivamente le foglie, che tendono a salire in superficie), gli Echinidorus più imponenti, le grandi Anubias e molte altre.
Tra le piante che vanno inserite sempre nella zona centrale, ma in gruppo, abbiamo per esempio l’Hygrophila difformis, la Rotala rotundifolia, la Nesaea pedicellata e altre.


Primo piano
Le piante da collocare in primo piano sono decisamente più basse, o comunque possiamo controllarne noi l’altezza, tramite regolari potature. Appartengono a questa categoria le piante “da cespuglio” e quelle “da prato”.
Queste ultime, come dice la parola stessa, tendono a formare un vero e proprio prato, in virtù della loro rapida crescita. Alcuni esempio sono la Crassula helmsii, l’Echinidorus tenellus, Glossostigma elatinoides e sono tutte coltivabili anche in piccoli acquari. Le piante da “cespuglio” tendono a formare delle vere e proprie siepi, la cui forma e dimensioni sono in stretta relazione sia alle modalità di crescita che a come si esegue la potatura.
Piante dalla collocazione particolare
Infine, ci sono delle piante a collocazione particolare, che richiedono sistemi altrettanto particolari di coltivazione, che ne condizionano il posizionamento. È il caso per esempio della felce di Giava (Microsorum pteropus), una specie che va fissata con un filo di nylon su rocce o legni.
Invece, le piante galleggianti vanno disposte senza dubbio in superficie, controllandone la crescita, per evitare che ricoprano l’intera superficie dell’acqua, impedendo alla luce di raggiungere le piante sottostanti.
Chi ben comincia
Prima di scegliere e disporre le piante in acquario, è necessario conoscere sia le loro esigenze (per quanto riguarda la luce, il fondo, i valori chimico-fisici dell’acqua), sia le loro modalità di crescita, così da poterle collocare nella posizione ideale e ottenere una vegetazione nell’insieme armonica e lussureggiante, duratura nel tempo e validissima anche sul piano estetico. È sempre meglio scegliere piante giovani, con foglie nuove. Molti pesci, anche se non si nutrono specificatamente di vegetali, tendono comunque a mangiare le piante. Se vogliamo