L’Africa occidentale e centrale ospita alcuni dei bacini idrici più grandi dell’intero continente come il fiume Niger, il Gambia, il Congo. Ecco come ricreare un ambiente che possa comprendere le piante e i pesci più rappresentativi di questi ecosistemi
A cura del Dott. Alessio Arbuatti – Medico Veterinario –
L’acquario giusto
La scelta della vasca sarà fatta in maniera tale da poter disporre di un acquario di almeno 200 litri, preferibilmente dotato di filtro esterno per una migliore gestione.
Tali ambienti naturali si caratterizzano per acque con pH neutro o alcalino (7.0 – 7.4) una bassa durezza totale intorno a dKH 3, e una temperatura di circa 25 gradi. Il fondo può essere composto da ghiaia quarzifera di piccole dimensioni unita a laterite e a un fertilizzante per il substrato.
Le piante sono un elemento essenziale
Un impianto di diffusione di anidride carbonica aiuterà le piante a svilupparsi al meglio. Tra i vegetali maggiormente reperibili si possono citare le diverse specie e varietà di Anubias sp. dalle larghe foglie e dalla lenta crescita e il Genere Bolbitis molto diffuso in Africa.
Queste sono felci facilmente coltivabili che possono essere piantate direttamente a terra o fissate a supporti legando il rizoma della piante, cioè la sua componente inferiore, a legni o rocce. La parte centrale della vasca può essere dedicata alle ninfee tra le quali la più nota è Nynphaea lotus: può raggiungere dimensioni ragguardevoli, e presenta foglie rosso brune.
l fondo può essere piantumato con Vallisneria sp., diffusa ormai in tutti i continenti con diverse specie native o introdotte. Tale pianta si caratterizza da lunghe foglie lanceolate. Grazie ai cosiddetti stoloni può riprodursi velocemente, formando piante figlie che si dipartono da quella originale.
I Biotopi fiume dell’Africa Occidentale e Centrale si caratterizzano spesso per la presenza di tronchi sommersi (portati da inondazioni e dall’alternarsi delle stagioni). Per questo il fondo delle nostre vasche potrà essere arricchito con dei legni per acquario sui quali porremo piante come l’Anubias nana.
Ospiti speciali
I pesci tipici di questo areale geografico sono molti. Sicuramente i piccoli Ciclidi rappresentano una fonte inesauribile di soddisfazione per l’hobbysta. Ne è un esempio
Pelvicachromis pulcher: questo pesciolino (5-6 cm) forma coppie stabili che si riproducono facilmente anche in cattività. Oltre alla bellissima livrea femminile con il tipico ventre rosso, l’aspetto estremamente interessante di questa specie è dato dalle cure che i genitori hanno nei confronti degli avannotti, che proteggono e controllano costantemente.
Altri Ciclidi nani in commercio sono Pelvicachromis subocellatus, P.taeniatus ed i bellissimi Hemichromis lifalili, dallo sgargiante colore rosso fuoco.
A volte però questi animali possono mostrare comportamenti aggressivi, specialmente in mancanza di arricchimento ambientale. Meno comuni ma sicuramente interessanti sono i “Pesci Elefante” Gnahtonemus petersii, purtroppo tutti catturati in natura, e i “Pesci Farfalla africani”Pantodon buchholzi, dalle lunghe pinne, che popolano in banco le zone subito sotto la superficie dell’acqua.
Nonostante siano presenti in minor numero, anche i Caracidi popolano le acque africane. Tra quelli più belli va citato Phenacogrammus interruptus con il maschio caratterizzato da lunghe pinne e riflessi giallo-arancione-azzurro lungo il corpo.
Si consiglia di ospitare una o al massimo due specie di piccoli Ciclidi. Sono sicuramente le specie più interessanti dal punto di vista comportamentale, le più resistenti, e inoltre provengono quasi esclusivamente da riproduzioni in cattività.