Uccelli: aspergillosi un infezione pericolosa

Causata da un fungo, l’Aspergillus fumigatus, negli uccelli infetta prevalentemente l’apparato respiratorio. Può colpire vari gruppi di uccelli, ma è più facilmente osservabile fra gli uccelli ornamentali come Cenerino, Amazzone, Pionus e Merlo indiano

Dott. GINO CONZO – Medico Veterinario Specialista in Patologia Aviare

Decomposizione

Negli uccelli ornamentali le principali fonti di infezione sono i vegetali in decomposizione ed i mangimi mal conservati, in particolare semi di girasole, mais ed arachidi.

L’insorgenza della malattia è facilitata da sovraffollamento, carenze alimentari (in particolare di vitamina A), stress, ambiente caldo-umido con scarsa ventilazione, presenza di sostanze irritanti per la mucosa respiratoria (ammoniaca, disinfettanti, fumo di sigarette), lunghi trattamenti con antibiotici.

Fiato corto

Spesso la contaminazione dei nidi o dell’incubatrice  permette l’infezione dei nidiacei. Le piccole spore di questi funghi vengono inalate dagli uccelli e si depositano nella trachea, nel siringe (l’organo di fonazione degli uccelli) o più in profondità (bronchi e sacchi aerei).

Proprio la particolare conformazione dell’apparato respiratorio degli uccelli (ampie cavità piene d’aria, ambiente caldo umido) fornisce tutti i parametri favorevoli per uno sviluppo rigoglioso degli Aspergilli che, moltiplicandosi, formano i classici granulomi fungini, i cosiddetti “aspergillomi”, di colore biancastro o verdastro.

Tali granulomi riducono lo spazio respiratorio e possono giungere ad ostruire i bronchi o, in casi molto gravi, la trachea del malcapitato volatile determinandone la morte per asfissia.

Un male subdolo

I sintomi dell’Aspergillosi possono essere poco specifici e variabili, a seconda del grado d’infezione. Non di rado essi compaiono quando le lesioni sono già gravi. Nella maggior parte dei casi la malattia evolve in forma cronica e dà luogo a sintomi respiratori (respiro a becco aperto, scolo nasale) con progressivo dimagramento del volatile. Possono essere presenti anche diarrea, inappetenza e disturbi neurologici.

La morte può sopraggiungere anche varie settimane dopo la comparsa dei primi sintomi, mentre è piuttosto rapida nelle forme acute (specie nei giovani) e in quelle in cui c’è ostruzione della trachea.

Trattandosi di una micosi profonda non sempre è facile diagnosticare l’Aspergillosi. Tuttavia se gli  uccelli esposti ai fattori predisponenti sopraelencati mostrano sintomi respiratori, spesso presenteranno una diagnosi orientata verso questa malattia. I sintomi, tuttavia, non sono affatto specifici, ma comuni ad altre patologie.

Vediamoci chiaro

Di un certo aiuto è l’esame radiologico che negli uccelli affetti da Aspergillosi permetterà di rilevare delle aree radiopache a livello polmonare o dei sacchi aerei.

Negli uccelli di taglia medio-grande è possibile eseguire un’endoscopia della trachea o dei sacchi aerei per rilevare i tipici granulomi aspergillari. Tali rilievi possono essere occasionali, ad esempio durante le operazioni di determinazione chirurgica del sesso.

Attraverso la via endoscopica è possibile asportare i granulomi di dimensioni maggiori o localizzati nei punti più critici, come a livello del siringe. Bisogna, tuttavia, ricordare che l’endoscopia non è consigliabile in caso di gravi sintomi respiratori.

Medicine

Perché la terapia abbia successo occorre che venga attuata al più presto possibile. Vari farmaci antimicotici (fluconazolo, itraconazolo, ketoconazolo e altri) sono attivi nei confronti degli Aspergilli e sono somministrabili per via aerosol in modo che possano raggiungere le vie respiratorie più profonde.

La terapia piò richiedere tempi molto lunghi (oltre a trattamenti antibiotici, vitaminici ed epatoprotettori per contrastare eventuali infezioni e sostenere l’organismo del volatile malato).

Una buona alimentazione, la corretta conservazione dei mangimi ed il migliore stato igienico sanitario dell’ambiente in cui sono ospitati i volatili sono le misure più adatte per prevenire l’Aspergillosi.

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