Entrambi predatori, cane e gatto hanno una dentatura adatta a incidere, strappare e masticare. Il cane, onnivoro, deriva dal lupo, cacciatore di branco che mangia ogni parte del corpo della preda. Il gatto, carnivoro, deriva dal gatto selvatico africano, cacciatore solitario che mangia piccole prede cibandosi soprattutto dei loro muscoli. Molto sviluppati in entrambi gli animali sono i denti canini, che servono per strappare la carne. I molari e i premolari sono maggiormente sviluppati nel cane, che si ciba anche di alimenti vegetali. Nonostante questo la masticazione del cane è sommaria e il cibo sosta ben poco nella bocca, per questo motivo in alcuni casi è possibile che si verifichino problemi di digestione.
In bocca è presente la saliva, diversa nel cane e nel gatto, che contiene enzimi atti a iniziare il processo di demolizione delle sostanze contenute nel cibo. Il bolo alimentare, sminuzzato e bagnato dalla saliva, viene poi deglutito e avviato, attraverso l’esofago, nello stomaco. Il passaggio nello stomaco (la sosta qui è di tre-sei ore) permette un ulteriore sminuzzamento dell’alimento, con espletamento di gran parte del processo digestivo. Transitando successivamente nell’intestino tenue, l’alimento può essere assorbito, con l’aiuto anche di pancreas e fegato (ghiandole annesse all’apparato digerente che secernono succhi ricchi di enzimi digestivi). Nell’intestino crasso, infine, si hanno processi di fermentazione, di assorbimento dell’acqua e di espulsione delle sostanze residue (attraverso la produzione di feci). Per mantenere in buono stato l’apparato gastroenterico, il cane dovrebbe consumare almeno due pasti al giorno, calcolando la razione giornaliera in base a fattori come età, peso, attività fisica.
Regole per mantenere sano l’apparato gastroenterico
Per mantenere in buono stato l’apparato gastroenterico, il cane dovrebbe consumare almeno due pasti al giorno, calcolando la razione giornaliera in base a fattori come età, peso, attività fisica, stato di salute. Due pasti sono sufficienti per un animale il cui antenato, il lupo, è abituato sin dalle origini a mangiare quantità anche notevoli di cibo quando questo è disponibile e a rimanere a stomaco vuoto in caso di necessità. Un pasto unico, che sarebbe mangiato certamente con foga, rischierebbe di sovraccaricare lo stomaco del cane e di predisporre a cattiva digestione, conseguente malassorbimento e, in alcune razze in particolar modo, alla dilatazione-torsione gastrica. Cacciatore di piccole prede, il gatto dovrebbe invece avere sempre cibo a disposizione: l’ideale sarebbe lasciare varie ciotole con croccantini sparse per la casa e di somministrare cibo umido un paio di volte al giorno.
Un’errata alimentazione (cibo inadeguato, insufficiente o in eccesso, somministrato in una sola dose) può condurre a problemi di digestione e assorbimento delle sostanze.
Acqua: ecco come migliorare la digestione del tuo animale
Il cane ha bisogno di quantità di acqua relativamente superiori rispetto al gatto ma anche a quest’ultimo non deve mai mancare la ciotola con l’acqua fresca. Il consiglio nel caso del gatto è di disporre fontanelle o impianti goccia a goccia in giro per la casa. Si tratta di oggetti che piacciono tanto ai nostri piccoli felini (molti gatti leccano le goccioline che cadono o ci giocano con le zampette) e che si dimostrano ottimi arricchimenti ambientali.
Dimagramento significa che l’organismo non riesce a digerire, assorbire o utilizzare le sostanze che vengono introdotte, oppure che queste vengono eliminate in quantità maggiore rispetto al normale.
Come capire se il pet ha qualcosa all’apparato gastroenterico?
Ma come è possibile accorgersi se qualcosa nell’apparato gastroenterico del cane e del gatto non va? Ci sono vari sintomi che possono metterci in allarme. Un calo del peso corporeo (dimagrimento) in un soggetto che si alimenta normalmente deve far scattare un campanello di allarme. La causa potrebbe essere di origine gastroenterica o di altra natura, ma un controllo dal medico veterinario è d’obbligo.
Sintomi: tutto ciò che c’è da sapere
Anche la diarrea (eliminazione frequente di feci più morbide del normale o acquose) dovrebbe preoccupare se si protrae per più di un paio di giorni, se è accompagnata da prostrazione, febbre, dolori addominali e se le feci sono maleodoranti o di colore diverso dal solito (troppo chiare, troppo scure, con sangue). La diarrea del tenue spesso si associa a vomito; le feci possono essere scure e maleodoranti per la presenza di sangue digerito. In quel caso in genere si ha dolore addominale. La diarrea del crasso invece non è accompagnata da vomito, le feci sono mucose e se c’è sangue questo è rosso vivo (non digerito). Il vomito, altro segnale che qualcosa non va, è uno dei sintomi più fastidiosi per i proprietari. Se è saltuario o episodico non ci si deve preoccupare. Spesso i nostri animali vomitano o rigurgitano senza essere affetti da alcuna patologia e basta qualche ora di digiuno per rimettere tutto a posto. Nel caso si protragga o sia accompagnato da altri segni clinici, è invece indispensabile un approfondimento diagnostico.
L’alimentazione: prevenire i disturbi di digestione
Quali sono le cause più frequenti di disturbi gastroenterici nel cane e nel gatto? Innanzi tutto un’errata alimentazione (cibo inadeguato, insufficiente o in eccesso, somministrato in una sola dose) può condurre a problemi di digestione e assorbimento delle sostanze, con ricadute che spesso non si limitano alle sole disfunzioni gastroenteriche. Le malattie di organi quali fegato, pancreas, reni, possono influire sulla funzionalità gastroenterica, danneggiando direttamente o indirettamente gli organi di questo apparato. Ad esempio, l’insufficienza renale causa anoressia, vomito, perdita di peso; l’insufficienza del pancreas esocrino (enzimi digestivi) causa una sindrome da malassorbimento con dimagrimento progressivo.
Per prevenire i più comuni disturbi gastroenterici nel cane e nel gatto un buon consiglio è seguire una dieta appropriata con l’aiuto del proprio veterinario.
I batteri buoni
Un’alterazione della flora microbica intestinale può causare problemi anche gravi. Nell’intestino vivono miliardi di batteri utili alla digestione e all’assorbimento dei nutrienti. Malattie, farmaci, alimentazione errata, stress, possono minare l’equilibrio di questi amici dell’organismo distruggendo i germi utili e favorendo la comparsa di colonie di batteri patogeni che creano squilibri e possono danneggiare la mucosa intestinale. Altra causa di problemi gastroenterici sono infezioni causate da virus o batteri patogeni. Un esempio per tutti la gastroenterite virale da parvovirus, patologia grave del cucciolo che può essere per fortuna prevenuta con le abituali vaccinazioni. Altri nemici dell’apparato gastroenterico sono intolleranze e allergie alimentari, sostanze tossiche, alcuni farmaci, ingestione di corpi estranei.
Ecco cosa fare se il tuo animale manifesta sintomi all’apparato gastroenterico
Nel caso in cui cane o gatto manifestino uno qualsiasi dei sintomi descritti, una visita dal proprio veterinario di fiducia è d’obbligo. Sarà il medico a decidere se effettuare o meno approfondimenti diagnostici (analisi delle feci, prelievo ematico, radiografie, ecografie, o altro) e successivamente approntare un’adeguata terapia per far sì che il nostro amico possa tornare sano e in forma.