Emanuela Corda

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Deputata Emanuela Corda

Intervista ad Emanuela Corda membro della Commissione Difesa. L’altro volto della guerra in Ucraina: l’agonia degli animali vittime del conflitto, il massacro di cui nessuno parla.

A cura della redazione Petfamily

Lo abbiamo voluto fare noi insieme alla deputata di Alternativa, Emanuela Corda, membro della Commissione Difesa e che da anni si batte nelle istituzioni per i diritti di chi non ha voce.

Deputata Emanuela Corda, iniziamo parlando di lei. Quando e come nasce il suo amore per gli animali?

Ho sempre amato gli animali senza distinzioni. Fin da piccola ho sviluppato una particolare empatia e curiosità verso queste creature, dai cagnolini e gatti agli animali non proprio da “affezione”. Ero la disperazione dei miei genitori, ogni volta che trovavo un animaletto ferito in strada lo raccoglievo e lo portavo a casa.

Ricordo che da piccola anche la morte di un pesciolino rosso rappresentava per me motivo di grande sofferenza. Personalmente ho sempre avversato l’indifferenza e lo scarso rispetto per gli animali. Il ritenersi superiori a qualsiasi altra creatura, al punto tale da poter ignorare che anche gli altri esseri viventi provino dolore e sentimenti, è per me incomprensibile.

Lei oggi fa parte di Alternativa, una nuova forza politica. Ci motivi questa sua scelta, anche rispetto al tema della tutela degli animali.

Da anni cerco di impegnarmi come posso per contribuire alla causa animalista, dapprima collaborando con i volontari del mio territorio che seguivano colonie feline e rifugi per cani, adoperandomi nelle adozioni o negli stalli. Oggi continuo direttamente all’interno delle istituzioni, in Parlamento, dove ho presentato diversi atti mirati alla difesa e alla tutela dei nostri amici animali.

Emanuela Corda con il suo Gatto
Deputata Emanuela Corda con il suo gatto

Purtroppo, diversi partiti che per anni si sono riempiti la bocca con le battaglie legate al mondo animale, oggi le hanno completamente rinnegate e abbandonate, accontentandosi di proposte di facciata che non vedranno mai la luce.
Io non voglio arrendermi, né rinunciare ai valori e ai principi nei quali credo da sempre. In primis, la tutela degli animali. Per questo insieme ad altri colleghi ho dato vita ad Alternativa.

Quali sono le principali azioni politiche che ha portato avanti in questi anni in favore del mondo animale e quali i temi sui quali lei, insieme al suo gruppo, intende battersi in futuro?

Recentemente ho presentato atti di sindacato ispettivo per chiedere ai ministeri competenti interventi più concreti e decisi sul fronte della tutela degli animali rispetto ad episodi di violenze e abusi. Sto lavorando inoltre all’elaborazione di una proposta che miri a stabilire la pericolosità sociale di coloro che si macchiano di delitti e violenze contro gli animali, così come avviene per esempio negli Stati Uniti, dove le pene per quel tipo di reati sono ben più salate.

Oltre a questa iniziativa, mi sto impegnando anche per la tutela e i diritti degli animali da laboratorio. Creature di cui si parla poco e che vengono private di qualsiasi diritto. In quei luoghi spesso accadono cose terribili anche “in barba” alle poche leggi in vigore per la tutela del benessere animale. In Italia, per esempio, vengono aggirate persino le norme europee, ma in pochi indagono a fondo nella faccenda.

C’è poi il tema degli allevamenti intensivi e della sperimentazione animale, sui quali regna il silenzio più totale, soprattutto della politica. Basti pensare al ciclo della carne e a tutti gli abusi e gli orrori che si nascondono dietro di esso, così come accade nell’orribile terreno della sperimentazione.

Deputata Emanuela Corda al canile
Deputata Emanuela Corda al canile

Parliamo di guerra in Ucraina. Se ne parla ogni giorno, ma raramente lo si fa in riferimento alle sofferenze che moltissimi animali stanno subendo.

È così. Il conflitto in Ucraina, a due passi da noi, ha improvvisamente ricordato che siamo dei privilegiati a vivere in un luogo sicuro, almeno per ora. Perché faccio questa riflessione? Perché adesso conviviamo col pensiero della morte che ci viene raccontata ogni giorno. In un vortice di immagini, notizie funeste e narrazioni martellanti da parte di tutti i mezzi d’informazione.

In tutto questo terribile racconto, uno degli elementi che sfugge maggiormente, o che certamente non vengono raccontati come dovrebbero, è la devastazione e la sofferenza di tantissime creature animali che non hanno alcuna colpa se non quella di trovarsi in quei luoghi dove l’uomo ha deciso di far la guerra ai suoi simili e alla madre terra.

Dall’Ucraina, così come accade in tutti gli orrendi teatri di guerra; le associazioni animaliste e i volontari stanno cercando di dar voce anche a chi voce non ha. In pochi raccontano infatti che tantissimi animali vengono abbandonati nei rifugi e negli allevamenti. Imprigionati in mezzo alle operazioni militari senza alcun tipo di sostentamento perché chi si occupava di loro è dovuto fuggire a causa della guerra. Questa è l’altra faccia del male che noi umani riusciamo a procurare.

Deputata Emanuela Corda che accarezza un bellessimo cane del canile

Cosa si può fare al riguardo?

Innanzitutto si può alzare la propria voce per darla a chi non è ha. Penso in particolare alla storia di Andrea Cisternino, ex fotografo di moda milanese, si era recato dieci anni fa in Ucraina per fotografare i randagi. In un luogo dove i diritti degli animali erano pressoché inesistenti.

Da quel giorno ad oggi Cisternino ha salvato tantissimi animali dalle violenze gratuite. Dall’inizio del conflitto la sua storia ha squarciato il velo del silenzio perché, a differenza di altri; Andrea assieme a pochi coraggiosi volontari ha scelto di mettere a rischio la sua stessa vita e di non abbandonare le creature che aveva già salvato negli anni.

Per giorni è rimasto senza cibo per sé e per i propri animali, isolato nel rifugio: eppure ha tenuto duro. Questo suo coraggio, quando tutto sembrava perduto, è stato miracolosamente premiato, finalmente gli aiuti sono arrivati grazie a una collaborazione tra ministeri e associazioni animaliste.

Il suo esempio rappresenta un messaggio fortissimo per chiunque desidera diffondere una nuova cultura del rispetto e del vivere in sintonia con il nostro pianeta; e tutte le sue creature. Questa è per me la bellezza.

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