I problemi di sovrappeso e obesità nel cane e nel gatto stanno diventando purtroppo sempre più comuni. “Cicciottello” purtroppo non è sinonimo di sano: un aumento di peso eccessivo crea numerose problematiche all’organismo.
A cura della Dott.ssa Chiara Dissegna Medico Veteterinario Master in Nutrizione e Alimentazione
del cane e del gatto Iscritta al registro degli Omeopati accreditati FIAMO www.chiaradissegna.it
Il grosso dei problemi dell’obesità cane e gatto
I problemi per l’obesità è la più comune forma di malnutrizione del cane e gatto. Le percentuali degli animali domestici con problemi legati al peso sono impressionanti: si stima che un animale su due abbia un peso eccessivo (10% obeso vero e proprio, 40% sovrappeso).
I cani obesi in media hanno una vita più breve, una maggior incidenza di patologie cardiache, respiratorie, urinare e complicazioni in caso di anestesie. Anche i rischi per la salute dei gatti obesi sono ben noti: rischiano infatti di sviluppare diabete, lipidosi epatica, problematiche articolari e patologie delle vie urinarie. L’obesità rappresenta quindi una minaccia significativa per la salute dei nostri animali.
Cane e gatto le cause dei problemi dell’obesità
L’obesità è il risultato di uno squilibrio tra l’energia assunta e il dispendio energetico, dove l’entrata è maggiore della spesa energetica. Questo si verifica nella maggior parte dei casi quando ci sono errori nella gestione della razione del cibo e l’animale si muove poco.
Ci sono poi dei fattori predisponenti quali razza, sterilizzazione o fattori medici che possono più facilmente portare allo sviluppo di obesità (come l’ipotiroidismo ad esempio). Ma, nella maggior parte dei casi, la problematica è nutrizionale.
Se pensiamo al gatto di casa, che magari vive solo e passa la maggior parte del suo tempo senza nessuno, possiamo immaginare quanto scarsa sia la sua attività fisica. Per loro, è importantissimo avere un ambiente ricco di stimoli e la giusta quantità di cibo nella ciotola.
Il tessuto adiposo è un tessuto attivo
L’obesità può essere la causa di molte problematiche sistemiche poiché l’aumento del tessuto adiposo non crea dei problemi solamente meccanici dovuti all’ingombro e all’aumento del peso, ma perché questo tessuto è metabolicamente attivo e il suo malfunzionamento causa a cascata numerose alterazioni.
Prima, infatti, si pensava che i chili di troppo fossero solo un problema estetico e di movimento, invece non è così; questo tessuto influenza tutto l’organismo. Il tessuto adiposo è in grado di secernere una serie di molecole bioattive, conosciute come adipochine.
In corso di obesità, vi è un aumento di secrezione di adipochine ad azione pro infiammatoria in grado di determinare, a livello sistemico, uno stato di infiammazione di basso grado, di peggiorare la sensibilità all’insulina e favorire lo sviluppo di altre patologie.
In medicina umana si è sempre più attenti all’infiammazione silente, tant’è che è stato coniamo il termine inflammaging che unisce le parole inflammation (infiammazione) e aging (invecchiamento). Un’infiammazione cronica lieve, infatti, intacca tutto l’organismo ed è considerata responsabile di moltissime malattie cronico degenerative (cardiovascolari, neoplasie, malattie neurodegernative, etc).
Iniziamo a riconoscere il problema
Sembra strano, ma può succedere che un proprietario non si renda conto del sovrappeso del suo animale. Un po’ perché vediamo il nostro cane o il nostro gatto tutti i giorni e non ci rendiamo conto dell’aumento di peso, oppure perché ha il pelo lungo o forse perchè non vogliamo accorgercene. Per valutare la condizione corporea del nostro animale esiste una scala, chiamata BCS (Body condition Score): questa scala va da 1 a 9, dove 1 è sottopeso e 9 decisamente obeso.
Si basa sulla visibilità delle coste, sulla linea del fianco e sui depositi di grasso. L’animale normopeso è tra i 4 e 5 di questa scala, con le coste palpabili ma non visibili, una linea del fianco evidente e le giuste adiposità.
Un altro modo per valutare lo stato di nutrizione è quello di palpare la gabbia toracica: se la sensazione quando tocchiamo le coste è paragonabile a quella che sentiamo quando ci tocchiamo le nocche delle dita delle mani, il peso è tendenzialmente corretto. Il Veterinario durante la visita potrà sicuramente aiutarvi.
Il primo approccio è nutrizionale
La dieta correttamente formulata è fondamentale per la perdita di peso. Sicuramente la restrizione calorica è indispensabile, ma è importantissimo evitare che vengano ridotti eccessivamente i nutrienti essenziali.
Dobbiamo preservare la massa magra del nostro amico cicciottello e promuovere la perdita di grasso. In più, visto che dovrà perdere peso e patire un po’ la fame, anche il gusto è importantissimo! Come si dice, poco cibo ma buono.
Proteine
Le proteine non dovranno quindi mai mancare in una dieta per un paziente obeso: ridurremo i grassi, facilmente elimineremo completamente i carboidrati ma lasceremo sempre proteine e una porzione di fibre. Fornire delle diete ipocaloriche con un aumentato rapporto proteine/calorie aumenta la percentuale di grasso perso e riduce la perdita di massa magra.
Fibre
La fibra alimentare è sempre poco digerita e quindi apporta poca energia: possiamo utilizzarla, se l’animale la tollera, per ridurre la densità calorica degli alimenti e aumentare il senso di sazietà. Le diete commerciali specifiche per la gestione del peso sfruttano le fibre per ridurre le calorie, il che si traduce in un aumento del numero e della quantità di defecazioni.
Nutraceutica
Non esiste l’integratore magico per dimagrire, sarebbe più che ricchissimo l’inventore. Esistono in commercio vari prodotti che possono però aiutare nella perdita del peso. La carnitina, ad esempio, sembra migliorare il metabolismo lipidico e mantenere la massa magra.
Un’integrazione di Omega 3, in particolar modo EPA e DHA, è molto importante per gestire l’infiammazione di basso grado che abbiamo visito essere causata dall’obesità. Altri prodotti, come la spirulina o il ginko biloba, possono essere utilizzati negli animali, previo consulto con il Medico Veterinario.
Gestione casalinga: il problema è di tutti in casa
Quando il problema obesità o sovrappeso è stato individuato, tutti i componenti della famiglia devono attivarsi per aiutare l’animale in difficoltà. Indispensabile controllare le calorie e aumentare il movimento. Importantissimo eliminare ogni premietto da tavola se non concordato con il Veterinario nutrizionista che ha impostato la dieta e non cedere agli sguardi languidi e affamati.
Aumentare le passeggiate e le uscite. Se è un gatto si può farlo giocare in casa con palline o topolini finti, oppure, se il micio lo permette, munirsi di pettorina (e pazienza) e fargli fare ogni giorno le scale di casa, anche più di una volta. Sono piccole ma fondamentali modifiche della routine per iniziare a muovere un corpo obeso.
Una maratona
Quando abbiamo un animale che deve perdere peso, dobbiamo conoscere il suo peso ideale e fissare insieme al Veterinario Nutrizionista che ci segue, degli step e dei controlli periodici. In questo modo sarà più facile seguire e monitorare i progressi. Ritornare al peso forma è una maratona, non una gara dei 100 metri ed è fondamentale non perdersi d’animo.
Ma la buona volontà in questo campo paga sempre. La bilancia sicuramente deve essere sempre presente in cucina. Se l’animale sta seguendo una dieta casalinga è importantissimo pesare gli ingredienti, soprattutto i grassi prescritti.
L’olio, ad esempio, è un cibo molto calorico, se eccediamo da quanto prescritto roviniamo in un attimo tutto il piano dietetico. La bilancia deve essere usata anche nel caso di un alimento commerciale apposito: non possiamo misurare le crocchette “ad occhio” perché le calorie possono aumentare velocemente.
E il gatto?
L’obesità del gatto è purtroppo molto comune e molto pericolosa. Nella gestione del dimagrimento di un felino poi ci sono una serie di problematiche legate proprio alla specie: il gatto può non gradire la nuova dieta (commerciale o fresca che sia) e quindi rifiutarla. Ma non può rimanere a digiuno, una condizione che se protratta per troppo tempo porta a lipidosi epatica.
Quindi bisogna convincere il gatto ad accettare il nuovo alimento e accettare la riduzione delle calorie giornaliere, il che potrebbe anche renderlo più nervoso. Insomma, sarebbe meglio evitare di fargli prendere peso. L’arricchimento ambientale è fondamentale per il suo benessere psico-fisico. Il gatto ama la verticalità, quindi dargli la possibilità di esplorare e arrampicarsi lo spinge a muoversi.
Ci sono in commercio molti giochi di attivazione mentale, dove, in seguito a determinate sequenze, si apre un vano contenente del cibo. Oppure per la serie “minima spesa massima resa” le scatole di cartone: i gatti le adorano. Si possono organizzare dei percorsi casalinghi fai da te per farli giocare in casa.