Ecco come curare il Cane e gatto che possono causare reazioni alle allergie nei soggetti predisposti. Per fortuna esistono numerose accortezze per ovviare al problema.
A cura di ELISABETTA PARISE
Come curare le allergie da cane o gatto verso l’uomo
Qualsiasi animale con il pelo, come ad esempio i cani e i gatti, possono scatenare nell’uomo sintomi allergici come starnuti ed occhi rossi e pruriginosi. Tuttavia, il pelo di fatto non è la causa scatenante del problema, ma solo il vettore dei numerosi allergeni presenti nei frammenti di pelle, persi quotidianamente dalle bestiole, nella saliva o in altri residui di Micio o Fido.
Guarire da questi disturbi è spesso molto complesso, ma esistono numerose accortezze per riuscire a convivere con i nostri amici a quattro zampe anche se si soffre di allergia. È bene sottolineare che tale disturbo può verificarsi anche dopo anni di convivenza con un gatto, un cane o un altro animale con pelliccia (conigli, criceti, topolini, scoiattoli, etc…).
Allergie: le possibili cause
Si stima che una qualche forma di allergia agli animali interessi fino al 10-20% della popolazione mondiale: i sintomi, infatti, possono essere scatenati potenzialmente da tutti gli esemplari domestici con pelo o piume.
Tuttavia, l’eventuale reazione anomala dell’organismo non è scatenata dal pelo in sé, ma dal contatto con le proteine presenti nelle cellule morte della pelle, nella saliva e nell’urina. E se tali proteine raggiungono mucose, vie aeree (occhi, naso, bocca) e pelle, si attiva la risposta immunitaria e si sviluppano i tipici sintomi allergici. Quando gli allergeni colpiscono il corpo, infatti, le cellule di difesa allertano il sistema immunitario che, come contromisura, rilascia anticorpi IgE nel sangue, dando vita a processi infiammatori e, di conseguenza, ai fastidi collegati.
Nei gatti, gli allergeni si trovano nella saliva, nel liquido lacrimale e nella ghiandola anale: questi felini pettinano tutto il loro pelo con la lingua e, quindi, di fatto distribuiscono le sostanze allergeniche su tutto il corpo. Inoltre, i loro allergeni sono particolarmente persistenti: possono galleggiare nell’aria per un periodo di tempo molto lungo, attaccandosi ai vestiti più fortemente dei peli di cane.
Gli allergeni del cane, invece, si trovano nella saliva, nell’urina e sulla pelle. Non rimangono nell’aria così a lungo come quelli dei gatti, ma possono depositarsi nella polvere, sul pavimento e sui mobili imbottiti.
I sintomi da non sottovalutare
I sintomi sono simili a quelli della rinite allergica e comprendono perlopiù gonfiore, arrossamento e prurito di occhi e naso, lacrimazione, prurito alla gola, naso chiuso, starnuti, tosse, difficoltà a respirare, orticaria, macchie sulla pelle e pomfi arrossati.
Tuttavia, nei casi più seri l’allergia a cani e gatti può comportare anche disturbi del sonno, stanchezza eccessiva, irritabilità o può scatenare un attacco d’asma anche in soggetti che non ne abbiano mai sofferto, manifestandosi sotto forma di tosse secca, mancanza di respiro, respirazione affannosa (dispnea) e senso di peso sul torace.
Tale sintomatologia può essere scatenata da un contatto diretto con Micio o Fido accarezzandolo, oppure quando si è graffiati o leccati dalla bestiola. Senza dimenticare che l’allergia può manifestarsi anche se si viene a contatto con gli allergeni presenti nell’ambiente e nell’aria.
Tuttavia, come regola generale, un problema di questo tipo non si manifesta al primo contatto con l’allergene, ma in occasione di un’esposizione successiva, che può essere la seconda, la centesima o la millesima, con una probabilità di sensibilizzazione che cresce con l’aumentare della quantità di allergene con cui si entra in contatto.
Ciò fa sì che, a volte, compaiano sintomi dopo anni di serena convivenza con uno o più animali. Allo stesso modo, si può diventare allergici al cane non soltanto nell’infanzia, ma anche in età adulta, in modo del tutto imprevedibile.
Come si curare l’allergie da pelo di cane o gatto
Il prurito alla pelle e il naso che cola non significano necessariamente un’allergia al pelo animale: i sintomi sono simili a quelli di altre allergie, come un’allergia al polline, un’allergia alimentare o alla polvere di casa.Per giungere ad una diagnosi certa, dunque, l’allergologo potrà consigliare di effettuare dei test allergici, che comprendono perlopiù esami del sangue, esami cutanei specifici o il cosiddetto “test di provocazione”.
Di fatto, l’unica strategia realmente efficace, per prevenire i sintomi, consiste nell’evitare il contatto con gli allergeni. Di fatto esistono però anche prodotti e farmaci utili a ridurre la sintomatologia. È il caso, ad esempio, di spray nasali, antistaminici per bocca, colliri anti-allergici, prodotti cortisonici o decongestionanti.
Allergia agli animali: come comportarsi con cani e gatti
Un primo consiglio è quello di impedire l’accesso alla camera da letto a Micio e Fido, evitando di farli salire anche sul divano o in automobile. Un’altra buona accortezza è quella di racchiudere materassi e cuscini in speciali fodere in tessuto a prova di allergene.
Per ridurre la sintomatologia è opportuno rimuovere tappeti e moquette, avendo cura di aspirare regolarmente la casa utilizzando un’aspirapolvere con filtro HEPA. Questa particolare tipologia di filtro è consigliata anche per eventuali depuratori d’aria portatile, da tenere in camera da letto.
Di contro, vanno evitati i dispositivi ionizzatori a rilascio di ozono, mentre è buona norma fare regolarmente il bagno al cane e al gatto. E ancora: dopo aver giocato con l’amato pet, è fondamentale lavare accuratamente le mani, avendo cura di cambiare i vestiti per rimuovere gli allergeni.
E se ad essere allergici sono cani e gatti?
Anche i cani e i gatti possono manifestare segni di allergia: ecco, allora, che i nostri amati pet si mordicchiano, si graffiano o si leccano insistentemente, presentando ponfi, arrossamenti cutanei, infezioni ricorrenti, diarrea cronica o tosse eccessiva.
Per identificare la causa scatenante alla base del disturbo è opportuno analizzare l’ambiente in cui vivono le bestiole, le loro abitudini e gli spazi all’aperto nei quali si muovono. Se il problema è alimentare, invece, si deve prestare particolare attenzione al cibo, avendo cura di interpellare il proprio Veterinario di fiducia se la sintomatologia persiste o diventa invalidante.