Vi siete mai chiesti cosa fare nel caso in cui troviamo un cane e un gatto mentre state passeggiando in città, percorrendo una strada in automobile o durante una gita in campagna?
A cura di VALENTINA BAGNATO OIPA Italia
Come agire per aiutare un animale e non incorrere in sanzioni
Per noi amanti degli animali, l’emotività e l’istinto di salvarli la farebbero sicuramente da padroni, ma non sempre l’agire d’impulso è giustificato.
Se troviamo un cane o un gatto, esistono, infatti, degli iter legislativi da dover seguire per non incorrere in sanzioni normative; ma, soprattutto, per riuscire a salvaguardare il benessere e la salute fisica e psicologica dell’animale che si trova in difficoltà.
Primo passo da fare
Essere a conoscenza di alcune linee guida da utilizzare nelle diverse situazioni è quindi di fondamentale importanza. Bastano pochi accorgimenti da tenere sempre a mente.
Se si trova un cane vagante, bisogna, per prima cosa, cercare di avvicinare l’animale con cautela. Mostrarsi calmi e pazienti, non agitati o irruenti nel cercare di voler prenderlo a tutti i costi; in quanto il nostro amico a quattro zampe sarà già probabilmente molto spaventato e potrebbe scappare o reagire mordendoci per paura o dolore, se in presenza di qualche ferita.
Medaglietta o microchip
Una volta conquistata la sua fiducia, è necessario controllare la presenza di una medaglietta che riporti, eventualmente, il numero di telefono del proprietario; il cane potrebbe infatti essersi semplicemente perso e non essere stato abbandonato.
Se non fosse possibile risalire immediatamente al proprietario, è d’obbligo verificare la presenza del microchip. Per la lettura, dovremmo far intervenire l’ATS veterinaria di zona o la Polizia Municipale, entrambe dotate dell’apposito apparecchio.
Se non dovessero rispondere, possiamo anche contattare i Carabinieri. Ricordiamoci che questi enti sono obbligati a intervenire su richiesta, in quanto passibili di denuncia per omissione di atti d’ufficio.
Tutto in regola
Se il cane è tranquillo potremmo portarlo direttamente noi dal veterinario e accelerare, in tal modo, le tempistiche. Ne consegue una denuncia di ritrovamento alle autorità competenti che dovrà certificare la condizione di cane vagante ritrovato e servirà a perseguire il responsabile dell’eventuale abbandono o mancata custodia dell’animale.
È importante rimarcare che seguire la procedura è fondamentale per evitare eventuali problemi legali con il proprietario, infatti, in assenza di denuncia di ritrovamento o contatto con le autorità competenti, lo stesso potrebbe denunciarvi per appropriazione indebita.
Il lieto fine
Il cane, unitamente al verbale della Pubblica Autorità, sarà consegnato alla struttura di accoglienza competente sul territorio, ossia al canile municipale o al rifugio convenzionato con il Comune dove è stato ritrovato l’animale.
Se si riscontrasse che il cane è di proprietà, verrà riconsegnato al proprietario, altrimenti potrà poi essere affidato ad una nuova famiglia in via definitiva. Se siamo quindi disposti ad accogliere il nostro nuovo amico a quattro zampe, ecco arrivato il nostro momento.
In caso di pericolo
Nel caso in cui dovessimo trovare un cane o un gatto vagante in prossimità o nei pressi di una sede stradale e che, palesemente, potrebbe essere un pericolo per sé e per gli altri, non fermiamoci. L’animale impaurito, potrebbe scappare e rischiare di essere investito o causare un grave incidente.
Se ci troviamo in autostrada o su una strada provinciale, basterà contattare immediatamente la Polizia Stradale; invece, se stiamo percorrendo una strada urbana chiameremo la Polizia Locale che dovrà tempestivamente intervenire.
Gruppo di gatti: Colonia?
Se vediamo gironzolare uno o più gatti, non allarmiamoci subito. Cerchiamo di capire, prima di tutto, se gli animali siano soliti passeggiare all’aria aperta perché lasciati liberi dalla propria famiglia.
Proviamo ad informarci con gli abitanti della zona se ne conoscono il proprietario. I gatti vaganti potrebbero appartenere ad una colonia felina: le colonie feline sono tutelate da leggi nazionali e regionali e censite a livello comunale.
Ecco perché è necessario contattare l’ATS veterinaria o l’Ufficio Tutela Animali di competenza territoriale per assicurarci che la colonia sia censita e seguita da un tutor che ne garantisca il benessere. Se così non fosse, il nostro intervento permetterà di avviare la procedura di riconoscimento, lasciando i gatti liberi, ma in sicurezza nel loro ambiente.
Dal gennaio 2020, in Lombardia (e ci auguriamo che si faccia presto anche in altre regioni) è stato reso obbligatorio il microchip per i gatti che faciliterà il ritrovamento dei proprietari, così come avviene per i cani che vengono persi.
Non essere impulsivi con i cuccioli
Se ad attirare la nostra attenzione sono invece fievoli miagolii o guaiti, cerchiamo di non farci prendere dalla voglia di portare subito via i cuccioli solo perché pensiamo siano stati abbandonati dalla mamma. Osserviamoli da lontano e non tocchiamoli.
Cerchiamo di stabilirne l’età e pazientiamo almeno due ore. La mamma dei piccoli potrebbe semplicemente essersi allontanata per cercare cibo o li sta spostando per portarli in un luogo più sicuro. Ricordiamoci che togliere cuccioli molto piccoli alla loro mamma, potrebbe non farli sopravvivere.
In caso dovessimo accertare il mancato ritorno, mettiamoli in sicurezza e contattiamo un’associazione che abbia a disposizione una balia a cui affidarli fino allo svezzamento. Una volta raggiunta l’età consona, potremmo richiedere finalmente di adottarli.
E se trovo un animale ferito?
Se dovessimo imbatterci in una situazione di questo tipo, che sia cane o gatto e sempre che le condizioni lo consentano, varranno le stesse regole di primo approccio utilizzate per il ritrovamento di un animale vagante.
È sempre bene, se possibile, per evitando ulteriori traumi o danni alla salute dell’animale, cercare di metterlo in sicurezza e toglierlo dalla strada. Dovremmo contattare l’ATS veterinaria di competenza territoriale che ha reperibilità anche notturna e festiva ed è obbligata a intervenire: il mancato intervento è denunciabile.
Come sempre, se l’animale è di proprietà verrà chiamato il proprietario, altrimenti, una volta curato e guarito, seguirà lo stesso iter indicato per il ritrovamento di un animale vagante.
Non dimentichiamoci, però, che se l’animale fosse in serio pericolo di vita, potremmo decidere di portarlo noi da un veterinario, che ha il dovere di prestare le prime cure o anche solo di assicurarsi e attivarsi per far sì che venga data adeguata assistenza all’animale.
Seguire un iter ben preciso dinanzi ad una palla di pelo che ci guarda con occhi languidi e bisognosi di aiuto, non è sempre facile.
Le casistiche di ritrovamento a cui possiamo trovarci di fronte sono diverse e differenti ed è difficile saper gestire ogni situazione ricorrendo alle corrette procedure, sia normative che riguardanti, in primis, il benessere e la salvaguardia dell’animale.
OIPA, un aiuto prezioso
Noi dell’OIPA affrontiamo quotidianamente situazioni come queste e siamo sempre disponibili per indirizzare e consigliare chiunque abbia necessità di supporto nei casi di ritrovamento.
Siamo operativi sul territorio con 120 sezioni, sul sito è presente un prontuario di soccorso animali che fornisce le corrette linee guida da seguire.
Adozione: la loro rinascita
Non dimentichiamoci, che a discapito di qualsiasi prassi, l’adozione di un “trovatello”, che sia cane o gatto, che sia cucciolo o ancor più adulto o anziano, è un gesto d’amore che ripaga e ricompensa ogni giorno. I traumi e le ferite emotive per questi animali sono ancora più dolorose di quelle fisiche e, spesso, più difficili da rimarginare.
Farli entrare a far parte della nostra famiglia è consentirgli di rinascere. Poco alla volta capiranno che esistono umani di cui fidarsi che gli faranno vivere nuove e bellissime esperienze, facendoli sentire sempre protetti e al sicuro. Chi come loro non ha nessuna colpa, si merita più di ogni altro una seconda possibilità.
Se hai letto questo articolo potrebbe interessarti anche: troviamo un cane, un gatto o un animale selvatico cosa facciamo?