Il cane e il gatto vedono in bianco e nero, no solo le cose in movimento, vedono al buio, anzi no, non vedono affatto bene: che confusione!
A cura di ARIANNA MOSSALI
In questo articolo, cercheremo di fare finalmente un po’ di chiarezza su come e cosa vedono realmente il cane e il gatto, smentendo un po’ di leggende metropolitane.
Ciechi alla nascita
Per farlo, partiamo proprio dall’inizio, ossia dai primissimi giorni di vita. A differenza dei cuccioli umani, che nascono già vedenti, ma che, durante i primi mesi di vita, tendono a percepire più i contrasti (bianco/nero, bordo/contorno/angolo…) che i dettagli degli oggetti presenti nel loro campo visivo, i cuccioli canini e felini sono completamente ciechi alla nascita.
L’età della prima apertura degli occhi si aggira intorno ai 7 giorni per i gattini e ai 15 per i cagnolini, ed entrambi non acquisiranno pieno possesso delle loro facoltà visive fino a 3 mesi circa.
Per sopperire al deficit visivo nelle prime settimane di vita si affidano, naturalmente, all’olfatto che per loro rimane comunque il senso predominante.
Vasto campo visivo
Il campo visivo di un essere umano è di circa 90 gradi temporalmente, 70 gradi inferiormente e 60 gradi superiormente. Il campo visivo di un cane è di 240 gradi: questa ampiezza è dovuta alla vista binoculare. La posizione laterale degli occhi sul cranio del cane (con l’eccezione delle razze brachicefale, che hanno gli occhi posizionati frontalmente e quindi una visione più simile alla nostra) conferisce un’ampia visione periferica.
Questa, però, non è funzionale per riconoscere un oggetto posto a distanza ravvicinata. Anche per questo motivo, non è raccomandabile avvicinare troppo al muso del cane oggetti non ben conosciuti: potremmo spaventarlo e causare una sua reazione imprevista.
Il campo visivo dei felini è simile a quello dei cani. Ciò che li differenzia è la capacità dei mici di sfruttare meglio le condizioni di scarsa luminosità. Grazie alla loro capacità di orientarsi sanno muoversi nell’ambiente anche con residui di luce davvero infinitesimali, mentre i cani hanno comunque bisogno di una seppur minima fonte di illuminazione per mettere in funzione la loro visione notturna.
Entrambi tendono a vedere prima gli oggetti in movimento rispetto a quelli fermi, specialmente se a una distanza di qualche metro.
Il cane e il gatto vedono in bianco e nero o a colori?
E per quanto riguarda lo spettro dei colori? Cani e gatti non sono daltonici, come un tempo si credeva, e non vedono in bianco e nero, altra teoria abbastanza diffusa. Mentre noi esseri umani siamo molto sensibili a tre colori principali, ovvero rosso, blu e verde (visione tricromatica), i cani sono sensibili a solo due colori, il blu e il giallo, per cui sono dotati di visione bicromatica e non sono in grado di percepire il colore rosso. Il rosso e i suoi derivati, come l’arancione, vengono percepiti da Fido in una scala di grigi. Secondo alcune ricerche, la vista dei cani alterna grigio, giallo e blu con combinazioni diverse, elaborandone le lunghezze d’onda.
Anche i gatti vedono i colori in modo molto simile. Non possiedono una regione della retina chiamata “fovea”, che consente di recepire meglio i colori attraverso i fotorecettori. D’altro canto hanno un elevato numero di “bastoncelli” (elementi fotorecettori) che li aiutano a cogliere più rapidamente il movimento: altra ragione, questa, alla base del loro innato istinto predatorio (la tendenza a inseguire prede e oggetti in movimento!). I coni sono altre cellule fotorecettrici della retina che permettono di vedere alcuni colori in base alle condizioni di luce (e di conseguenza alla lunghezza d’onda della luce stessa).
La struttura dell’occhio di cane e gatto
I due elementi che compongono la retina hanno anche altre funzioni: i bastoncelli favoriscono la visione crepuscolare e i coni invece sono atti alla visione diurna. Nel cane e nel gatto, i bastoncelli sono molto più numerosi dei coni e per questo entrambi hanno una visione crepuscolare molto buona. In realtà, questa caratteristica è comune a molti mammiferi non solo domestici, e l’uomo è un animale atipico a questo riguardo.
Noi, infatti, abbiamo più coni che bastoncelli e la nostra è una visione prettamente diurna, senza dubbio un risultato dell’adattamento a condizioni di luce pressoché costanti, il che rende l’idea di quanto ci siamo discostati dalla nostra natura.
Sul fatto che tanto il cane quanto il gatto siano buoni predatori notturni, questo dipende da uno strato di cellule riflettenti che si trovano sulla retina.
Questo tessuto, chiamato tapetum lucidum, è caratteristico dei mammiferi notturni, e noi ne siamo sprovvisti. Viene stimolato quando la pupilla, per cogliere le minime particelle di luce presenti in un ambiente buio, si dilata.
Il tapetum lucidum è ben visibile quando vediamo gli occhi del nostro gatto scintillare al buio.
Alzino la mano i proprietari di felini che, alzandosi in piena notte per andare in bagno o a bere un sorso d’acqua, si sono presi un colpo scorgendo un paio di occhi fluorescenti fissarli dall’oscurità, per poi rendersi conto che quello sguardo minaccioso apparteneva nientemeno che al proprio tenero e coccoloso micione. Ebbene, ora sapete che il tapetum lucidum è il responsabile del vostro spavento!
Altre curiosità su come vedono il cane e il gatto
Il cane è in grado di distinguere gli oggetti a 6 metri di distanza, contro i 25 metri di un umano. Tale capacità dipende dalla posizione e dalle condizioni generali della cornea e dal cristallino. I quattrozampe possono soffrire degli stessi difetti della vista che affliggono gli umani, come miopia e ipermetropia, mentre le razze brachicefale e quelle aventi bulbi oculari molto sporgenti, come i chihuahua, sono più soggette a lesioni di natura traumatica, oppure a infezioni e irritazioni dovute all’entrata di corpi estranei (polvere, sporcizia) nell’occhio. Ciò è dovuto alla conformazione del muso che espone maggiormente la superficie dell’occhio a incidenti di questo tipo.
Rimedi a fastidi oculari
Per evitare problemi, è sempre consigliabile tenere ben puliti gli occhi del cane con semplici soluzioni a base di fisiologica, acqua borica o anche il classico infuso di camomilla freddo: sono tutte sostanze lenitive e disinfettanti. In caso di condizioni atmosferiche irritative (qualche esempio: altitudine, vento forte, aria condizionata), può essere opportuno applicare regolarmente anche delle lacrime artificiali per migliorare l’idratazione e naturalmente, non bisogna esitare a contattare il Medico Veterinario per qualunque problema!
Infine, ricordiamoci che la vista è un senso importantissimo, ma, specialmente per un cane, non è quello predominante: l’olfatto rimane, infatti, la chiave di accesso primaria del cane al mondo, e il suo naso è lo strumento principale con cui il cane conosce, esplora, elabora.
Quando lo vediamo immobilizzarsi a fissare il vuoto, magari abbaiando a qualcosa che noi non siamo in grado di vedere, non sta vedendo un fantasma o avvertendo chissà quale energia negativa, ma molto semplicemente ha percepito una traccia olfattiva di cui noi non possiamo avere sentore.
Rimane quindi fondamentale offrire al proprio Fido tempo ed occasioni per mettere a frutto il suo prodigioso olfatto, giocando, conoscendo, analizzando: è il suo modo di VEDERE il mondo, e privarlo di tutto ciò costituisce un vero e proprio maltrattamento. Tanto, alla fine, basta una passata di salviettina e il musetto torna pulito!