Nel 1930 a Rangoon, capitale della Birmania, un medico dell’esercito americano si invaghì di una gatta dal mantello bruno castagna e dalle estremità scure che chiamò Wong Mau. La portò con sé negli Stati Uniti e con lei iniziò il lungo cammino che ha portato alla nascita dei Burmesi moderni.
A cura di CRISTIANA MARANGONI – Commissione Stampa Associazione Nazionale Felina Italiana.
Un amico MORBIDO COME LA SETA
Il burmese è un gatto longevo, con una salute di ferro, in grado di vivere
in media 16 – 18 anni senza difficoltà. E’ un tipo tranquillo ed equilibrato, ma dallo sguardo sempre vigile. Si tratta di una animale molto affettuoso, per il quale è essenziale essere a contatto del padrone.
Se lasciato solo può cadere in depressione.
Il Burmese ha due tipologie.
Il tipo americano ha la testa tondeggiante, a forma di mela, il corpo e gli occhi rotondi ed è più piccolo rispetto al tipo inglese, che si dimostra decisamente più slanciato, senza tuttavia assomigliare al Siamese moderno. Il Burmese è un gatto di taglia media, elegante, più pesante e muscoloso di quanto appaia.
Satinato
Il mantello ha una tessitura fine, sottile, setosa, aderente al corpo, quasi senza sottopelo, molto corta che gli dona un aspetto lucido e satinato. In ogni varietà di colore la parte inferiore sarà più pallida del dorso e delle zampe, ma la sfumatura dovrebbe essere graduale, ossia i peli dovrebbero sfumare gradualmente con colore più chiaro verso la radice. Il muso e le orecchie possono mostrare un piccolo contrasto.
Tutte le varietà di colore non devono presentare righe o pois. Nei cuccioli però sono permessi dei “disegni fantasma” (che spariranno crescendo) e un colore più pallido sul corpo rispetto agli adulti.
Torace forte e di profilo rotondo, posteriore diritto.
Le zampe sono piuttosto snelle ed in proporzione al corpo come pure lo sono i piedini ovali e piccoli. La coda diritta, di medio spessore e lunghezza deve avere la punta arrotondata. Si distingue come razza indipendente grazie ai suoi unici colori genetici. La testa, vista di fronte appare come un triangolo corto, largo agli zigomi, che si assottiglia in un muso senza spigoli. La sommità del capo è larga e alta, leggermente arrotondata, con una buona larghezza tra le orecchie.
Il naso è corto con uno stop definito. Mascella larga, forte come deve essere pure il mento. Le orecchie di media grandezza, sono larghe alla base con la punta leggermente arrotondata, ben collocate a lato. La curva esterna delle orecchie prosegue nella parte superiore della faccia. Nei maschi maturi invece le guance sono molto sviluppate. Inoltre le orecchie, di profilo, hanno una leggera inclinazione in avanti.
Gli occhi, grandi e posizionati ben a lato, devono essere lucidi; particolarmente attenti e brillanti, di colore dal giallo all’ambra. Con l’età però il colore degli occhi tende a schiarire. Particolarmente apprezzato è il colore giallo oro anche se, per l’espressione del Burmese, sono più importanti forma, taglio e posizionamento che non il colore.
Il frutto DELLA PASSIONE
Il Burmilla è un concentrato di doti caratteriali che lo rendono un compagno molto amato da tantissimi catofili. Dal Persiano ha ereditato la mitezza e dal Burmese la vivacità. Per cui questo gatto è attivo, intelligente e affettuoso. Si adatta facilmente alla vita d’appartamento però ha bisogno di una dose quotidiana di coccole. Il colore argentato del suo mantello necessita di un po’ più di cure rispetto al cugino Burmese. Quindi ci vogliono un bagno ogni tanto – per evitare che la pelliccia ingiallisca – e una spazzolata per eliminare il sottopelo, soprattutto in primavera.
Esotico
Il Burmilla è un gatto elegante di tipo straniero e di taglia media. Il corpo presenta un torace arrotondato, il dorso è diritto. Ha zampe sottili ma con ossa forti, leggermente più alte quelle posteriori. I piedini sono delicati e ovali. La coda da media a lunga con spessore medio, va affinandosi leggermente in una punta arrotondata. La parte superiore della testa è leggermente tonda con una distanza media fra gli occhi, larga a livello delle sopracciglia e del cardine della mascella affinandosi in un cuneo corto e smussato.
Il profilo mostra un leggero stop. La punta del naso e il mento solido devono essere in linea. Le orecchie, da medie a grandi, larghe alla base, con le punte leggermente arrotondate, viste di profilo, sono piazzate con una leggera inclinazione in avanti. Viste da davanti, la linea esterna dell’orecchio prolunga quella della faccia, eccetto nei maschi adulti che sviluppano guance più piene. Gli occhi, grandi e ben distanziati sono piazzati leggermente in obliquo, si devono presentare luminosi ed espressivi, contornati con il colore nero come una riga di Kajal (eredità, questa, del Persiano chinchilla).
La linea superiore dell’occhio curva in obliquo verso il naso mentre la linea inferiore ha una curva più piena. E’ accettata qualsiasi tonalità di verde anche se il verde limpido è da preferire. Una traccia di giallo è accettabile nei cuccioli e nei gatti di età inferiore ai 2 anni. Nella varietà rossa, crema e tortie è permesso il colore ambra, la pelliccia corta e densa con tessitura setosa, è piatta ma con sufficiente sotto pelo per tenerla leggermente sollevata.
Il colore di fondo del mantello è puro, bianco-argento, shaded e shell nelle varietà riconosciute di arancione e non–arancione. Quest’ultimo comprende per le punte del pelo il nero, il seal, il blu, il chocolate, il lilac, il cinnamon ed il fawn.