Il Komondor è una delle principali razze da pastore ungherese.
A cura di ANGELICA D’AGLIANO
Komondor un amico che viene dall’est
La sua storia ha origini antichissime, gli esperti pensano che questi cani abbiano accompagnato le popolazioni nomadi magiare e siano arrivati così al bacino dei Carpazi. Sin dalla sua nascita questo splendido animale, ancora poco diffuso in Italia, è stato utilizzato come cane da gregge.
Grazie alla sua taglia grande, al colore chiaro e al tipico mantello cordato, esso era infatti in grado di mimetizzarsi tra le pecore e difenderle così da eventuali attacchi di predatori, inoltre era anche un valido guardiano delle
proprietà.
Per questi motivi già nel 1500 si parlava del Komondor come uno dei migliori aiutanti dei pastori, ai quali dobbiamo la selezione che successivamente ha portato alla nascita della razza, che ha visto ufficialmente la luce nel 1920, con la compilazione di uno standard che fissava i diversi caratteri di questo cane.
Riguardo il suo carattere lo standard Enci dice:
“Ha un imperturbabile coraggio per la guardia e la difesa del gregge a lui affidato e la proprietà e la casa del suo padrone. Attacca in silenzio e con audacia. Considera il suo territorio come sua proprietà e non vi tollera nessun altro essere vivente. È sospettoso per natura. Durante il giorno, gli piace conservare la posizione sdraiata che gli consente di controllare la sua area. Di notte, è sempre in movimento.”
Un guardiano incorruttibile
Naturalmente ancora oggi il Komondor è considerato un valido cane da pastore, ma trova posto nelle case di moltissime famiglie anche come cane da compagnia.
La sua storia e la lunga selezione fanno di lui un cane pur sempre avvezzo a fare la guardia, quindi sarà necessario impartirgli fin da subito una buona educazione per poter convivere nel migliore dei modi. Per la sua indole non sarebbe un cane adatto a vivere in appartamento, ma si rivela un perfetto guardiano nel caso in cui si abbiano un giardino o comunque un grande spazio da potergli mettere a disposizione.
Bassa diffusione
Nel complesso il suo carattere è vigile ma allo stesso tempo docile, la sua fedeltà alla propria famiglia umana non ha pari ed è anche per queste indubbie doti caratteriali che la sua fama ha potuto travalicare i confini dell’Ungheria e assicurargli un seguito di appassionati ed estimatori anche in molti altri paesi del mondo.
Purtroppo in Italia il Komondor non è una razza molto diffusa. Le statistiche delle iscrizioni ENCI riferiscono di un solo soggetto iscritto nel 2005 per arrivare a soli otto soggetti nel 2013.
Coraggiosi…
Lo standard di razza parla di una cane dotato di un “imperturbabile coraggio per la guardia e la difesa del gregge a lui affidato e la proprietà e la casa del suo padrone” e in effetti il Komondor per la sua famiglia si rivela un impareggiabile guardiano e un vero e proprio angelo custode.
Sospettoso per natura, durante il giorno ama sorvegliare il territorio, che considera sua proprietà, in una posizione dalla quale sia possibile abbracciarlo tutto con un solo sguardo. Di notte il Komondor è vigile e sempre in movimento.
Poiché nel tempo è stata allevata sempre con le stesse finalità, la razza si presenta molto uniforme nel tipo e con pochi difetti. Tra questi: mancanza di pigmento al tartufo, occhi e rime palpebrali, palpebre rilassate e coda ad anello.
… e forzuti
Dal punto di vista fisico il suo aspetto attraente, simpatico e giocherellone non deve trarre in inganno. Si tratta di un cane forte e muscoloso, nel
complesso molto potente. Anzi, forse la forza è una delle sue caratteristiche salienti dal momento che è davvero fuori della norma rispetto a quella di moltissimi altri cani pari taglia.
Sempre dal punto di vista fisico, una delle particolarità della razza è il mantello, che gli esperti definiscono cordato e che ricade fitto e molto folto su tutto il corpo, arrivando fin quasi a terra.
Standard in pillole
L’aspetto generale del Komondor è quello di un cane di grande taglia, potentemente costruito, il cui corpo, visto di lato, forma un rettangolo. La testa, ampia, è ben proporzionata rispetto al resto del corpo. Il cranio, bombato, presenta uno stop ben sviluppato. Nella regione del muso campeggia un bel tartufo nero. Anche le labbra sono nere, le mascelle forti e la dentatura presenta chiusura a forbice.
Di colore scuro, gli occhi hanno un’espressione viva e intelligente.
Le orecchie sono inserite medio alte e pendenti. Nel suo complesso il corpo è muscoloso, il dorso è corto e il torace ampio. La punta della coda mostra una leggera piega quasi verso l’orizzontale. Il passo, allungato, è leggero e libero.
Il pelo, tinta avorio, è lungo, fitto, infeltrito e cordato. L’altezza al garrese per i maschi è minimo 70 cm, per le femmine minimo 65 cm. Il peso nei maschi varia dai 50 ai 60 kg mentre nelle femmine dai 40 ai 50 kg.
Infeltrito a chi?
Questo mantello così particolare, tinta avorio e che ricade in lunghe “ciocche infeltrite”, rende il Komondor simile nell’aspetto alle pecore alla quali un tempo faceva la guardia. Al contrario di quello che si potrebbe
pensare non si tratta di un mantello ad alta manutenzione.
Per mantenere inalterata la sua rusticità è infatti consigliato non spazzolare né pettinare il pelo. La caratteristiche “corde” infatti si formano naturalmente quando il cane è giovane e continuano a crescere anche in età adulta, fino a toccare terra. Originariamente impiegato come cane da gregge, il Komondor è anche un valido guardiano della proprietà, che sorveglia efficacemente.