Dogue de Bordeaux

Vigile e coraggioso, il Mastino Francese ama i bambini ma è anche un amico eccellente per gli adulti!

a cura di ANGELICA D’AGLIANO

Denominato anche “Mastino Francese”, il Dogue de Bordeaux

è probabilmente una delle più antiche e pregiate razze canine della Francia. Anche se non sappiamo ancora quali possano essere i suoi antenati, alcuni esperti ipotizzano che questi molossoidi discendano dall’Alano veltro, conosciuto per la potenza del suo morso. Di certo sappiamo che la parola Dogue, ossia mastino, inizia a essere usata già a partire dalla fine del XIV secolo. 

Fino alla metà del XIX secolo la popolarità del Mastino Francese resta pressoché circoscritta alla sola Aquitania. I primi impieghi della razza riguardano le attività per le quali sono stati selezionati più o meno tutti i molossoidi, e cioè la caccia al cinghiale e alla grossa selvaggina, la guardia e la difesa, i combattimenti e in generale per tutti quei compiti in cui erano richieste doti di eccezionale resistenza e di una forza fisica notevole.

La prima esposizione canina francese dove figurò il Dogue de Bordeaux fu nel 1863 a Parigi, ai Jardin d’Acclimatation. All’epoca ne esistevano ben tre tipi, ossia il tipo tolosiano, il tipo parigino e il tipo bordolese, che è all’origine del mastino francese che tutti conosciamo. La razza, la cui esistenza è stata messa a dura prova durante le due guerre mondiali, ha ripreso un notevole sviluppo a partire dagli anni ‘60.

Il pelo – fine, corto e morbido al tatto – nel Dogue de Bordeaux è unicolore, in tutta la gamma del fulvo, dal mogano all’isabella. Le macchie bianche, poco estese,sono ammesse sul petto eall’estremità degli arti. (fonte: club italiano del molosso)

Dogue de Bordeaux Tipi tosti

Il Dogue de Bordeaux appartiene alla categoria dei molossi, un gruppo che comprende una nutrita schiera di razze, come i cani da montagna, i mastini e i piccoli molossi da compagnia, tipo il Carlino o il simpaticissimo Bouledogue. 

Il nome di questi cani deriverebbe dalla primitiva popolazione dei Molossi, un’antica stirpe di origini greche (occupavano L’Epiro), famosi per la loro abitudine di usare dei formidabili cani “i molossoidi, appunto” durante le campagne di guerra. Probabilmente il più antico progenitore delle decine e decine di razze classificate sotto al nome di molossoidi è un grosso cane dell’Asia centrale, utilizzato nella notte dei tempi come guardiano per le greggi dei primi pastori nomadi. 

Questo “prototipo” del quale l’imponente Mastino del Tibet avrebbe conservato secondo gli esperti le sembianze originali, avrebbe dato luogo col tempo a una quantità di razze locali, in seguito alla sua diffusione in diversi ambienti geografici. Anche le mansioni di questi cani andarono via via diversificandosi. Oltre alla pastorizia, vennero impiegati nella caccia alla grossa selvaggina, nella difesa delle case e delle proprietà, ma furono anche eccellenti guardie del corpo, solerti bovari e feroci combattenti nelle arene.

Una storia lunga più di cent’anni

Il primo standard di razza appartiene a Pierre Mégnin, Le Dogue de Bordeaux, del 1896. In seguito Kunstler elaborò l’Étude critique du Dogue de Bordeaux nel 1910, al quale seguì il terzo standard di razza ad opera di Raymond Triquet, con la collaborazione del Medico Veterinario Maurice Luquet, nel 1971. Negli anni ‘90 siamo giunti infine al quarto standard riformulato secondo il modello di Gerusalemme (F.C.I.) da parte di Raymond Triquet con la collaborazione di Philippe Sérouil, Presidente, e del Comitato della Société des Amateurs de Dogues de Bordeaux.

Giganti dal cuore tenero

Di dimensioni imponenti, i maschi misurano da 60 a 68 cm al garrese, mentre le femmine variano dai 58 a 66 cm, anche se in linea di massima si tollerano 1 cm in meno e 2 cm in più rispetto allo standard. Il peso oscilla da un minimo di 50 chilogrammi per i maschi, agli almeno 45 chilogrammi per le femmine!

Antico cane da combattimento, il Dogue de Bordeaux, è portato per la guardia che assume con vigilanza e con grande coraggio ma senza aggressività. Buon compagno, è molto attaccato al suo padrone e molto affettuoso. Calmo, equilibrato con soglia di risposta (reazione) elevata. Il maschio ha un carattere generalmente dominante. (fonte: club italiano del molosso)

Dogue de Bordeaux star a quattro zampe

La razza ha conosciuto la notorietà grazie a Tequila, il simpatico Dogue de Bordeaux protagonista di una fortunata serie televisiva statunitense intitolata “Tequila and Bonetti”, trasmessa in Italia negli anni ‘90 come “Tequila e Bonetti”. Durante le rocambolesche avventure del poliziotto Nick Bonetti (Jack Scalia) e del suo inseparabile compagno a quattrozampe, il pubblico poteva “sentire” i pensieri di Tequila, doppiato nella serie in lingua originale da Brad Sanders.

Occhio alla pappa!

Per la sua corporatura imponente, la velociotà di crescita e gli specifici bisogni energetici, l’alimentazione è decisamente un capitolo importante nella corretta gestione del Dogue de Bordeaux. Per questo motivo gli esperti consigliano di preferire la somministrazionedi mangimi commercisli, perfettamente bilanciati, rispetto alla preparazione di una pappa casalinga che potrebbe non contenere in maniera corretta ed equilibratal’insieme dei principi nutritivi indispensabili per il benessere del nostro amico.

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