L’insulinoma è un tumore di particolari cellule del pancreas (cellule beta pancreatiche) che provoca ipoglicemia nel cane, ossia una concentrazione anormalmente bassa di glucosio nel sangue, che può scatenare nel cane crisi anche gravi.
a cura del Dott. Diego Manca Medico Veterinario
Questione di zuccheri
Quello del glucosio è un equilibrio assai delicato da mantenere. Affinché esso possa essere mobilitato dal sangue alle cellule e ai tessuti è necessaria una quantità sufficiente di insulina circolante.
Se però le cellule del pancreas (cellule beta pancreatiche) producono troppa insulina, il glucosio in eccesso viene eliminato dal sangue determinando l’ipoglicemia.
A Quali cani più a rischio di ipoglicemia?
Purtroppo l’insulinoma può colpire ogni cane, soprattutto soggetti di mezza età o anziani. Le razze più predisposte, tuttavia, sono: Barboncino, Boxer, Fox Terrier, Setter Irlandese, Golden Retriever, Pastore Tedesco e Pastore Scozzese.
Come riconoscere l’insulinoma
I segni clinici spesso sono episodici e comprendono: letargia, svogliatezza, depressione, debolezza, mancanza di coordinazione (atassia), paralisi lieve o incompleta degli arti posteriori, andatura barcollante, contrazioni muscolari, tremori (fascicolazioni muscolari, specie dei muscoli facciali), intolleranza all’esercizio fisico, aumento dell’appetito, formazione ed emissione di quantità anormalmente elevate di urina (poliuria), sete aumentata, cecità, convulsioni.
L’insulinoma è un tumore del pancreas che può causare nel cane crisi da ipoglicemia. L’insulinoma si diagnostica attraverso specifici esami del sangue, e non sempre viene evidenziato dall’ecografia. Sforzi fisici e stati di eccitazione sono da evitarsi in un cane che soffre di crisi da ipoglicemia.
Ecco come riconoscere se un cane è a rischio crisi
La manifestazione dei segni clinici dipende dalla durata e dalla gravità dell’ipoglicemia; i soggetti con ipoglicemia cronica sembrano sopportare le basse concentrazioni di glucosio nel sangue per periodi lunghi. Sono sufficienti però lievi diminuzioni per far sorgere la crisi: alle volte basta un’ attività fisica prolungata (come quella a cui sono sottoposti alcuni cani da caccia), il digiuno, o uno stato di eccitazione, per provocarla.
Le difficoltà della diagnosi dell’ipoglicemia
Quando Fido viene sottoposto agli esami diagnostici per accertare questa patologia, i risultati dell’esame emocromocitometrico e delle urine presentano di solito valori normali.
La diagnosi di insulinoma viene comprovata dall’attestazione di ipoglicemia (con valori compresi tra 30 e 50 mg/dl rispetto ai normali 70 – 110), seguita da un’ eccessiva concentrazione di insulina (maggiore di 20 uU/ml) ed evidenziazione di una massa pancreatica tramite un’ecografia. Qualche volta però i tumori sono troppo piccoli e per questo l’esame ecografico risulta negativo.
Ecco come aiutare il nostro nostro cana a guarire dalla glicemia troppo bassa
Una volta diagnosticato il tumore, se Fido è in grado di assumere cibo, la dieta rappresenta il primo e più importante presidio terapeutico.
Il cane dovrà essere alimentato con almeno quattro-sei piccoli pasti giornalieri ricchi di proteine, grassi e carboidrati complessi, e poveri di zuccheri semplici, che ritarderanno lo svuotamento gastrico e rallenteranno l’assorbimento intestinale di glucosio. L’esercizio fisico del nostro beniamino andrebbe limitato a piccole passeggiate al guinzaglio, senza sforzi eccessivi.
Il glucosio è il prodotto finale della digestione dei carboidrati presenti nel cibo (amidi e zuccheri di origine vegetale), che sono una fonte importante ed istantanea di energia. Se nel sangue il livello di glucosio è troppo alto rispetto alle reali esigenze energetiche, esso viene immagazzinato nelle cellule epatiche e muscolari sotto forma di glicogeno. Se le cellule epatiche e muscolari diventano sature, il glucosio viene convertito in grasso e immagazzinato come tessuto adiposo.
Intervento chirurgico
Se l’animale invece non riuscisse ad alimentarsi in modo autonomo, nell’urgenza sarà ricoverato e sottoposto a terapia con fluidi per via endovenosa, con l’aggiunta sino al 50% di destrosio, lentamente. L’intervento chirurgico al pancreas può rivelarsi necessario nel caso in cui venga identificata una massa solitaria o piccoli noduli, senza metastasi a livello dei linfonodi regionali, fegato e intestino.
Per quanto riguarda la terapia medica con l’utilizzo di farmaci, vista la complessità e la varietà dei prodotti farmaceutici, si consiglia di rivolgersi, per consigli e chiarimenti, al proprio veterinario di fiducia.