Come noi umani, anche i nostri cani possono incorrere nello sviluppo delle tanto temute contratture muscolari. In questo articolo, verrà approfondito l’argomento in modo da poter aiutare il lettore ad una migliore gestione del benessere del proprio cane per prevenirle.
A cura di GIADA MARROFFINO di BALTO massaggi per cani info@massaggipercani.it
La “casa” della contrattura
Prima di giungere all’argomento principe, è bene descrivere il luogo in cui queste tensioni si possono sviluppare, ossia il tessuto muscolare. Il muscolo è un tessuto elastico composto da fibre contrattili, che hanno la capacità di accorciarsi ed allungarsi. Si possono distinguere in due tipologie: la muscolatura rossa, detta anche striata, e quella bianca, conosciuta anche come liscia.
La prima è quella controllata dalla volontà del soggetto, ossia quella che il cane decide consapevolmente di attivare per compiere un movimento. I muscoli lisci, invece, funzionano indipendentemente dalla volontà del soggetto come, ad esempio; i muscoli che regolano la motilità intestinale, che lavorano per far sì che l’intestino svolga i suoi compiti, a prescindere dal controllo consapevole del cane.
Vi è una sola eccezione, che riguarda il muscolo cardiaco. Il cuore, infatti, si presenta con caratteristiche simili a quelle dei muscoli rossi, ma funziona indipendentemente dal controllo consapevole del soggetto.
Il male del muscolo
La muscolatura è quindi caratterizzata dalla sua elasticità, morbidezza ed estensibilità. Può però andare incontro a degli inconvenienti, dettati da diverse cause che sono illustrate più avanti; ed il male più frequente dei cani sono proprio le contratture muscolari.
Si tratta di una continua contrazione muscolare ripetuta ed involontaria che provoca sensazione di fastidio e dolore nel soggetto che ne soffre. Questa forte tensione può presentarsi localmente in un muscolo soltanto, oppure può diffondersi e trasmettersi nei tessuti muscolari circostanti. Spesso è percepibile al tatto, poiché, nel muscolo in cui si insidia, causa ipertonia, rigidità e talvolta gonfiore.
Autodifesa dalle contratture muscolari nei cani
Come moltissimi altri disturbi fisici, la contrattura è una strategia di auto-protezione, che l’organismo attua per difendersi quando il tessuto muscolare viene sollecitato ripetutamente; oltre il suo limite di sopportazione fisiologico.
Per impedire, quindi, al soggetto di utilizzare ulteriormente in modo eccessivo un muscolo, l’organismo tenderà ad irrigidirlo e bloccarlo; causando dolore e informando il cane del problema in atto.
Le cause
Possono essere molte le cause predisponenti allo sviluppo della contrattura che portano il corpo ad attuare questa strategia difensiva.
Tra le più diffuse, ad esempio, la mancanza di riscaldamento muscolare specifico prima delle attività ludiche e sportive. Una scorretta preparazione fisica, l’eccessiva sollecitazione e stress muscolare, movimenti bruschi improvvisi, cambi di direzione e salti a freddo e così via…
Non si tratta sempre e solo di motivazioni legate all’attività fisica.
Le contratture muscolari nei cani possono svilupparsi anche come conseguenze di altre problematiche in corso, come, ad esempio, il noto e diffuso problema articolare: artrosi. L’artrosi comporta una progressiva degenerazione di un’articolazione, che ridurrà lentamente la sua ampiezza di movimento; di conseguenza tutta la muscolatura collegata ad essa sarà in sofferenza e si presenterà rigida, accorciata e dolente.
Postura e contratture
Un altro grande elemento che paga le conseguenze di questa strategia compensatoria del corpo sarà sicuramente la postura, che dovrà adattarsi al nuovo assetto per garantire al cane il maggior movimento con il minor dispendio di energie possibile, evitando il dolore. Per farlo, dovrà incaricare e sovraccaricare altre regioni corporee che, a loro volta, svilupperanno tensioni, rigidità muscolari, etc.
La mappa della contrattura
Tutto questo concatenarsi di rigidità è come una trasmissione continua di tensioni, che passano da una catena muscolare all’altra, alla ricerca della compensazione meno dispendiosa per l’organismo.
Purtroppo, non vi è una mappa precisa che indica dove esattamente verrà proiettata quella tensione e quale struttura sarà, quindi, da indagare maggiormente. Allo stesso modo, quando si evidenza una difficoltà di movimento, per esempio, di un arto anteriore, non è detto che il problema principale parta esattamente da quella zampa, ma potrebbe esserci una proiezione della tensione di un altro muscolo, che si manifesta in quell’arto con zoppia.
Conseguenze
Ciò che può accadere conseguentemente allo sviluppo di una contrattura, non è sempre e solo un impedimento a carico esclusivo del sistema muscolare e scheletrico, ma talvolta può inficiare sul buon funzionamento anche di altri apparati corporei.
Quindi, oltre al dolore locale, riflesso, lieve gonfiore, tremolio e riduzione di movimento, ci potrebbe essere una sofferenza dei vasi sanguigni e nervosi. Questi ultimi, scorrendo all’interno delle fibre muscolari, vengono compressi e il loro corretto funzionamento viene ostacolato. Le conseguenze sono un possibile calo del controllo e difficoltà di nutrimento dell’area interessata.
Il cane “parla”
Per riconoscere la presenza di una contrattura muscolare, oltre ad una valutazione manuale di palpazione, è indispensabile saper “ascoltare” il linguaggio del cane, prestando attenzione ai segnali calmanti che manda durante il tocco.
Gesti come, leccarsi il naso, sbadigliare e deglutire ripetutamente, possono essere segno di fastidio, dolore e richiesta di interrompere ciò che si sta facendo. Sono elementi fondamentali durante un trattamento di massaggio, che ha lo scopo principale di sciogliere le tensioni muscolari ; per prevenire l’insorgenza di disturbi e dolori più gravi, che dovranno poi essere sottoposti necessariamente al Medico Veterinario di fiducia.
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