L’affetto incondizionato del nostro cane ci riempe di gioia ma a volte il suo modo di esprimersi può in alcune circostanze essere eccssivo, ecco perchè dobbiamo sapere come usare il NO.
Il nostro amico a quattro zampe è la gioia della famiglia, nessuno come lui è capace di rallegrarci e rendere le nostre giornate divertenti e spensierate.
L’entusiasmo è la caratteristica migliore del cane e, probabilmente, il motivo per cui adoriamo la sua compagnia ma, in alcuni casi, le sue manifestazioni possono invadere alcuni spazi personali o sconfinare in eccessi poco graditi.
È quindi importante che, oltre ad occuparci di tutte le sue esigenze e rendere la vita del nostro amico completa ed appagante, ogni tanto stabiliamo delle regole e dei piccoli limiti in modo che capisca ciò che si può fare liberamente, quello che è concesso e quali sono le azioni non gradite.
Gestione degli spazi
Avrete sentito sicuramente diversi pareri riguardo le gestioni degli spazi che condividiamo con i nostri pet: meglio far dormire il cane con noi; meglio che dorma nella sua brandina; non mangiare insieme al nostro cane; farlo mangiare prima; falro mangiare dopo; e tante altre piccole regole che, spesso, essendo contrastanti, ci mandano più in confusione che altro. La parola d’ordine, in queste situazioni, è sicuramente “coerenza”.
È consigliabile decidere da subito quali sono i luoghi e gli spazi concessi al vostro amico e quali sono vietati. In questo modo sarà molto più semplice per il cane adattarsi alle vostre esigenze.
Se decidete che il divano sia “off limits” è fondamentale che non lo concediate in occasioni particolari o, come succede spesso, quando vi sentite particolarmente allegri e generosi. Ogni volta che il vostro amico proverà a saltare e accomodarsi sul sofà dovrete, con calma e pazienza, farlo scendere ed essere pronti a ripetere questa operazione per decine di volte in quanto, come probabilmente ben sapete, il cane ha tempo, pazienza e caparbietà superiori alla vostra capacità di controbattere. È in queste occasioni che potrete sperimentare ed applicare la parola magica: il “NO” che, molto spesso, è tanto semplice quanto inutile ed inefficace; vediamo perché.
Come usare il “NO” con il cane
Il “NO”, per assumere il significato di divieto, è importante che sia ben associato, le prime volte, ad una vostra reale capacità di interrompere o impedire quell’azione. Prendiamo, per l’appunto, l’esempio del salire sul divano: se siete in un’altra stanza e il vostro cane sale per la prima volta sul divano e voi, da lontano, gli dite “NO” è probabile che ciò che comprenderà è che dopo quella parola lui può comodamente continuare a fare ciò vuole (quindi accomodarsi sul sofà) perché, fondamentalmente, non potete impedirglielo in alcun modo.
Se, al contrario, ogni volta che sente il “NO” voi, fisicamente, siete in grado di farlo scendere dal divano, assocerà la parola ad una vostra azione pratica e quindi, col tempo, ogni volta che la sentirà saprà che state per arrivare per impedirgli di portare a termine il suo piano e cercherà di prevenire il vostro intervento scendendo da solo. Questo concetto andrebbe espanso a tutte le altre situazioni simili, avendo quindi sempre l’accortezza di far seguire, al vostro “NO”, un azione immediata e pratica.
L’uso del recintino
Un altro metodo, molto usato, per spiegare al cane che non tutte le zone della casa sono “sue” e quello del recintino: Insegnando al cane, da piccolo, che il recintino è il posto dove mangia, c’è la sua comoda cuccia e i suoi giochi, sarà semplice poi educarlo a rimanere chiuso al suo interno in quei momenti in cui abbiamo bisogno che non sia in giro per casa (se facciamo le pulizie o se non possiamo sorvegliarlo per impedirgli di fare qualche danno).
Il “NO” fuori casa
All’esterno dell’abitazione, durante le vostre passeggiate, potrebbe essere un po’ più complesso gestire le azione del cane, visto il gran numero di stimoli (persone, cani, odori, rumori etc) ai quali è sottoposto il vostro amico. Il “NO” e il modo di comportarsi ed interagire hanno spesso bisogno di un piccolo tramite che comunemente chiamiamo “educazione di base”.
È l’errore più comune quello di pensare che il cane possa, immerso in posto con centinaia di distrazioni, darci retta allo stesso modo di quando è concentrato solo su di noi. Per arrivare ad avere un cane educato al parco, in città, al bar, etc è fondamentale che prima, a casa, in giardino, a scuola o, comunque, in un posto tranquillo, impari i fondamenti dell’educazione attraversi gli esercizi di base.
Il SEDUTO, il TERRA, il RESTA, il RICHIAMO e la CONDOTTA AL GUINZAGLIO non sono un capriccio riservato a proprietari e cani rigorosi o perfezionisti, ma il semplice tramite attraverso il quale, con un buon allenamento e tante ripetizioni, potrete comunicare al vostro cane cosa volete e qual è il comportamento ideale in una particolare situazione.
Se siete seduti al bar e il vostro amico continua a saltarvi addosso perché vuole un pezzo della vostra brioche potrebbe essere di aiuto, per voi e per lui, conoscere la parolina che gli permette di comportarsi nella maniera corretta (SEDUTO, FERMO, TERRA, RESTA etc).