Importante saper premiare nel modo giusto per l’educazione sia il cucciolo che il cane adulto e si basa sulle lodi e sulle incentivazioni, limitando i rimproveri. L’educazione basata sul premio segue un binario preferenziale e permette un apprendimento più rapido e facilitato.
A cura della Dott.ssa Sabrina Giussani – Medico Veterinario Esperto In Comportamento Animale e in Iaa
Comportamentalista Envf Master in etologia applicata al benessere animale Presidente senior Sisca
La domesticazione del cane
Il cane è la prima specie animale addomesticata dagli esseri umani. I dati genetici derivati dallo studio del DNA hanno dimostrato che i cani derivano dal lupo, Canis lupus lupus. La domesticazione ha avuto luogo in diverse aree geografiche e i reperti fossili hanno stabilito che il processo è avvenuto tra i 33.000 e i 12.000 anni fa.
Uomini e lupi hanno spartito per molti millenni lo stesso territorio di caccia come nemici e competitori.
È probabile che le carcasse, lasciate dai nostri antenati, abbiano spinto i lupi selvatici ad avvicinarsi agli insediamenti temporanei dei cacciatori e a seguirli nei loro spostamenti. Il contributo del cane è stato fondamentale poiché ha reso più proficua la caccia e ha reso possibile addomesticare il bestiame come ovini o bovini custodendoli e guidandoli.
Quando gli altri animali domestici non erano presenti, il cane faceva le loro veci: come animale da soma ha agevolato il movimento dei gruppi di cacciatori nomadi e come animale da guardia, ha sorvegliato gli accampamenti e migliorato le capacità di difesa. La domesticazione del cane costituisce, presumibilmente, il basamento su cui poggia il successivo sviluppo di tutte le forme di civiltà umana.
Emozioni e relazione: la famiglia umana
Nell’ultimo periodo di gravidanza le emozioni della madre sono avvertite dai cuccioli. Per esempio, le carezze sull’addome della femmina gravida o le contrazioni dell’intestino legate allo stress, inducono nei piccoli la percezione di piacere o disagio.
Durante il parto nasce il legame di attaccamento tra la mamma e i propri piccoli: questo legame permette la crescita fisica e psichica dei neonati. La mamma rappresenta una base sicura e una maestra di vita: tranquillizza, rassicura e mostra “come si fa”. Con la crescita il legame di attaccamento con la madre biologica si “estende” ai membri del gruppo con cui il piccolo vive e ai componenti della famiglia umana.
Il legame tra cane e referente è da considerarsi al pari dell’attaccamento del bambino alla propria mamma.
L’essere umano è a tutti gli effetti la figura di riferimento/accudimento di questo animale e tra le due specie nasce una vera e propria relazione affettiva. Secondo il dizionario della lingua italiana, educare deriva dal latino ex – ducere cioè trarre fuori, far uscire, crescere o allevare.
Il processo educativo sviluppa e affina le attitudini e la sensibilità, tenendo in considerazione il carattere e la personalità del singolo soggetto. Si tratta di un percorso che mira a far apparire qualche cosa che è nascosto nell’individuo. Educare non significa inibire ed eliminare ciò che non ci piace del comportamento del cane, bensì accompagnare il cucciolo in tutte le fasi della vita dalla nascita alla senilità.
Come premiare il cane nel miglior modo
Gratificare il cucciolo e il cane adulto con una carezza, utilizzare un tono di voce dolce o somministrare un bocconcino prelibato, favorisce l’apprendimento e la nascita di una relazione equilibrata all’interno del gruppo famiglia.
I premi in cibo devono essere scelti in base al piano alimentare del cucciolo e del cane adulto stabilito dal Medico Veterinario Curante. È quindi opportuno leggere con attenzione l’etichetta riportata sui prodotti prima di effettuare l’acquisto.
Punizioni controproducenti meglio premiare il cane
Le punizioni, come per esempio alzare la voce, dare uno schiaffo, chiudere l’animale in una stanza isolandolo dalla famiglia, favoriscono la nascita di una relazione conflittuale. Questi comportamenti, infatti, generano emozioni negative legate alla paura che, non solo ostacolano l’apprendimento, ma possono favorire la comparsa del comportamento di aggressione come unico mezzo di comunicazione da parte del cane.
Il cane, infatti, si posiziona nel nucleo umano come un figlio e come tale segue l’esempio dato dalla famiglia umana imparando ad utilizzare la “forza” per risolvere le difficoltà. Secondo un recente studio, numerose tecniche basate sul confronto/scontro, come colpire o dare calci al cane per punire un comportamento indesiderato, gridare contro l’animale, forzare fisicamente il cane a lasciare un oggetto dalla bocca o bloccare l’animale a terra, hanno indotto una risposta aggressiva in almeno un quarto dei cani su cui erano utilizzati.
Non è possibile identificare una soglia sotto la quale la punizione può essere dichiarata tollerabile: la violenza è sempre e comunque inaccettabile e lede il diritto del soggetto al rispetto della sua integrità fisica e psichica. Gli animali non sono solo esseri senzienti ma anche soggetti a pieno titolo e vanno rispettati come tali, evitando il ricorso alla violenza fisica e psicologica.
La giusta via premiare il cane
Per educare il cucciolo o il cane adulto è possibile esclamare: “Ma dai… che cosa fai?” quando combina una marachella e fornire subito dopo una valida alternativa. Per esempio, quando il cucciolo si appropria di un oggetto di nostra proprietà, come ad esempio una ciabatta, non dobbiamo inseguirlo o alzare la voce ma proporre all’animale uno dei giocattoli che più preferisce.
Nel momento in cui avviene lo scambio è opportuno gratificare il cucciolo o il cane adulto. L’educazione del cucciolo e del cane adulto si basa sulle lodi e sulle incentivazioni limitando i rimproveri: l’educazione basata sul premio segue un binario preferenziale e permette un apprendimento più rapido e facilitato.