Quando siamo costretti a lasciare il nostro cane solo a casa, siamo spesso preoccupati per come si comporterà, se troveremo danni in casa e, sopratutto, se il nostro fedele amico sentirà tanto la nostra mancanza.
A cura di Michele Caricato – www.michelecaricato.com
Quello dell’ansia da separazione è un problema abbastanza recente in quanto il nostro rapporto con i cani è cambiato notevolmente negli ultimi anni.
Il nostro amico a quattro zampe è diventato un membro effettivo della famiglia e condivide con noi ogni momento.
Tutto ciò ha portato ad un miglioramento delle condizioni dei quadrupedi i quali sono ben felici di passare più tempo con il loro compagni a due zampe!
A volte, però, questo coinvolgimento così forte nella vita familiare va a toccare alcuni elementi emotivi che il nostro amico non è capace di gestire provocandogli alcuni piccoli problemi.
L’incapacità del cane di rimanere da solo e le conseguenti azioni come abbaio, distruttività, pipì in casa etc… sono da imputare all’ansia da separazione che, a volte è un semplice capriccio del nostro amico ma, in altri casi, è un vero e proprio problema comportamentale.
Cause scatenanti
Le cause possono essere diverse. Come al solito ci può essere una predisposizione genetica o qualche carenza nell’educazione materna (per esempio cuccioli staccati troppo presto dalla mamma) ma, nella maggior parte dei casi, il cane sviluppa questa propensione perché il nostro rapporto con lui è diventato troppo morboso e non dedichiamo abbastanza tempo allo sviluppo delle sue attitudini e capacità personali.
In linea di massima, e semplificando fortemente, le esigenze del cane possono essere collocate in tre settori principali:
- Cura e protezione (cibo, affetto, posto comodo etc…).
- Regole (una mappa molto precisa di cosa si può fare e cosa non è permesso).
- Attività (passeggiate, esplorazioni, gioco, apprendimento, ricerche e altre attività olfattive etc.).
Nel primo punto (la cura e l’amore) siamo diventati bravissimi ed è raro che ad un cane moderno manchi l’affetto e l’attenzione del proprietario né, tantomeno, un posto comodo, sicuro e del cibo di buona qualità.
Mancanza di regole
Sulla parte di regole, ognuno di noi ha una sua idea derivante dal proprio modo di essere e quindi, a seconda dei casi, potremmo avere un giusto equilibrio o qualche carenza.
Tenete conto che, per il cane, la regola e la coerenza determinano la sicurezza, che tutto è sotto il vostro controllo e che nulla di pericoloso può accadere.
Per ciò che riguarda le attività, siamo invece sempre molto carenti. L’essere umano ha sviluppato pigrizia, è spesso stanco perché lavora troppo e non ha quindi più spirito di avventura.
Il cane, al contrario, è rimasto fondamentalmente un animale con l’animo rustico e selvatico e le sue grandi capacità fisiche e mentali (pensate solo all’olfatto super sviluppato) sono raramente utilizzate e giacciono in un cantuccio provocando non poca frustrazione.
A livello emotivo, l’elemento che può scatenare questa necessità di stare sempre e solo con voi è l’eccesso di attenzioni “sporche” (cioè date nel momento sbagliato). Uno degli obiettivi principali del cane è proprio attirare l’attenzione del proprietario; si sente gratificato e, spesso, capisce che può raggiungere un obiettivo oppure ottenere qualcosa.
Niente di male e, per ciò che vi riguarda, è probabile che adoriate riempire di attenzioni il vostro amico.
Il problema sorge quando queste attenzioni vengono concesse nel momento sbagliato e innescano un meccanismo di ripetizione o enfatizzazione dell’azione che il cane ha appena compiuto.
Rinforzo positivo… momento sbagliato
Il cane è agitato, saltella o abbaia: se in qual momento gli parlate o, per farlo calmare, prendete un gioco, gli date un osso o altra azione simile il vostro amico in breve tempo diventerà un cane iperattivo perché, a questo modo, ottiene un rinforzo positivo.
Il rinforzo positivo non è solo quando premiate il cane durante i vostri esercizi ma è ogni azione che fate diversa da rimanere indifferenti. Se il cane è agitato, è ansioso o ha paura di qualcosa è fondamentale che aspettiate a rivolgergli qualsiasi tipo di attenzioni fino a che non si è calmato.
Come aiutare il cane a stare solo a casa
Esercizio 1
Vediamo assieme un esercizio per iniziare ad impostare i giusti concetti:
- Con il cane al guinzaglio state fermi nei pressi di un albero, di un palo, una panchina o, se volete lavorare in casa, vicino qualcosa che vi permetta poi di legare il guinzaglio.
- Assicurate il guinzaglio e date al cane un comando che conosce (aspetta, resta, fermo etc..) spostandovi successivamente di fronte a lui (a circa 2 metri).
- Se il cane:
- Si agita, rimanete impassibili.
- Se abbaia o piange, giratevi di spalle.
- Se è tranquillo o si siede tornate da lui.
- Se si sdraia correte da lui.
- Ripetete la stessa scena a 5 metri. Se state lavorando in casa provate ad uscire dalla porta d’entrata.
- Riprovate a 10/15 metri. Se siete in casa, oltre ad andare fuori dalla porta fate in modo di sparire dalla sua vista.
A prescindere dalla distanza, l’importante è che manteniate sempre un atteggiamento indifferente se è agitato.
Che vi giriate di spalle se piange o abbaia e, al contrario, torniate verso di lui quando si calma. Questo tipo di lavoro può aiutarvi a far comprendere al vostro cane che il modo migliore per ottenere attenzioni è di rimanere tranquillo e che, invece, ogni atteggiamento esasperato provoca sempre un vostro allontanamento.
Esercizio 2
Il secondo esercizio, che è la base della prevenzione per l’ansia da separazione vi può essere molto utile per allenarvi ad avere il giusto atteggiamento.
Si tratta semplicemente (ma vedrete che è tutto tranne che facile) di seguire una routine quando il cane rimane solo a casa e vi accoglie festosamente al vostro rientro.
Entrati dalla porta di casa, invece di guardarlo o accarezzarlo per ricambiare le sue feste, rimanete tranquilli per qualche secondo (o minuto se il cane è particolarmente agitato). Guardando avanti a voi, andate a posare il telefono e l’orologio oppure cambiatevi le scarpe etc… ma sempre tutto senza interagire con il cane.
Appena la sua euforia si placa e magari si mette autonomamente seduto o va a cuccia scatenativi in feste smodate.