Alimentazione olistica e biologica del cane in una società sempre più moderna e tecnologica. C’è chi sente l’esigenza di “ritornare alle origini”, adottando uno stile di vita più sano e naturale.
a cura di Angelica D’Agliano
Vediamo come l’alimentazione olistica e biologica per il cane e facciamo un po’ di chiarezza!
Certamente questo aspetto si ripercuote anche sull’alimentazione e sempre più persone scelgono alimenti biologici ed olistici per la salute propria e dei propri cari. Ed allora perché non fare lo stesso anche con i nostri quattro zampe? Ecco perché, negli ultimi tempi, si trovano sempre più prodotti in commercio che rispondono a questa tendenza.
Cos’è la nutrizione olistica?
La nutrizione olistica nasce nel 1991 e deriva dal greco “holos”; che significa ” tutto l’insieme, il globale”. Questa definizione rafforza il principio che la dieta influisce sulla totalità dell’organismo e ne determina il benessere sia fisico che mentale. Certi principi attivi, secondo questa disciplina, sono in grado di prevenire e contrastare l’insorgenza di numerose malattie, nel modo più semplice e naturale possibile.
Deve quindi essere superato il concetto che il cibo serva solo a saziarsi ed a soddisfare il piacere materiale, perché in realtà, esso è in grado di migliorare lo stato di salute dell’organismo. Naturalmente, questo richiede una certa attenzione a cosa si mangia, perché è proprio l’interazione fra certe sostanze naturali ed il corpo a determinare l’effetto benefico sulla salute dell’individuo.
D’altronde non è nuovo il concetto, dimostrato anche a livello scientifico, che gli errori dietetici siano in grado di provocare diverse patologie. Prime tra tutti alcuni tumori, alterazioni cardiocircolatorie e disfunzioni metaboliche, si pensi al diabete ed all’obesità. La teoria olistica, quindi, ha una visione molto ottimistica dell’organismo, in quanto lo immagina in continua evoluzione per rigenerarsi e sanare gli eventuali squilibri ed alterazioni che si possono verificare nel corso del tempo.
Come deve essere la dieta olistica?
Innanzitutto, la scelta degli alimenti deve adattarsi alle esigenze particolari del singolo individuo ed essere bilanciata e corretta nell’apporto di tutti i nutrienti.
In secondo luogo, essa deve essere naturale e salubre (no ai cibi “spazzatura”!) e va prestata attenzione anche nella distribuzione dei pasti all’interno della giornata, in modo da seguire i bioritmi dell’organismo, variando la scelta degli ingredienti anche in funzione dei ritmi stagionali ed individuali.
Questo non vuol dire privarsi totalmente dei piaceri della vita perché, al contrario, il pasto deve essere un fondamentale momento di comunicazione sociale (e chi ce lo insegna meglio del lupo, con il suo pasto rituale di branco?) e di soddisfacimento dei propri sensi.
Per cane e gatto appartenenti all’alimentazione olistica biologica
Molto spesso sono integrati con numerose sostanze naturali, come le essenze fitoterapiche. Le più comuni sono sicuramente gli estratti di cicoria, ricchi di prebiotici, che sono in grado di nutrire la flora batterica intestinale “buona”, migliorando la digestione e la qualità delle feci. La polpa di barbabietola, utilizzata come fonte primaria di fibre, assume una consistenza gelatinosa, che evita i gonfiori e le fermentazioni intestinali, tipiche di fibre meno delicate, come la crusca.
Inoltre, anche essa costituisce un ottimo nutrimento per i batteri buoni dell’intestino, rendendoli più resistenti all’aggressione di quelli patogeni, causa frequente di diarrea. Ultimamente si è diffuso l’utilizzo dell’aloe vera, una pianta delle molteplici qualità che, inoltre, esercita un ottimo effetto antinfiammatorio ed antinvecchiamento.
Alcune volte, questi mangimi vengono direttamente integrati con i batteri buoni dell’intestino, i probiotici, che aiutano la digestione, rinforzano il sistema immunitario dell’apparato digerente e lo proteggono dalle situazioni di stress (viaggi, interventi chirurgici, uso di antibiotici).
I conservanti, ovviamente, sono costituiti da antiossidanti naturali, come la vitamina E, l’acido ascorbico o l’estratto di rosmarino.
Occhio a non esagerare!
E’ certamente lecito e giusto cercare di proteggere il nostro amico a 4 zampe e tentare di alimentarlo al meglio, ma, come in tutte le cose, bisogna cercare di restare con i piedi per terra e non esagerare.
Ormai i nostri beniamini fanno parte della famiglia e certi vogliono loro bene “come ad un figlio”, ma non dimenticatevi che sono animali e non esseri umani! Cani e gatti sono carnivori, mentre noi siamo onnivori, quindi è sbagliato cercare di alimentarli seguendo i principi della nostra dieta!
In commercio, naturalmente, esistono validi prodotti che, se da un lato rispondono all’esigenza del proprietario di alimentare il proprio animale secondo i principi del biologico e dell’olistico, dall’altra sono anche in grado di soddisfare gli specifici fabbisogni del nostri amici a 4 zampe.
Essi, rispetto a noi, hanno un organismo molto differente e molto spesso non sappiamo come esso assorba e metabolizzi certi principi attivi e se davvero funzionino come accade per noi.Ricordiamo poi che gli alimenti per cani e gatti vengono prodotti a temperature e pressioni molto elevate e questo potrebbe comportare la perdita di efficacia di queste sostanze!
Non basta leggere sulla confezione che la crocchetta del nostro amico “contiene aloe vera” per dormire sonni tranquilli…Sicuramente essa non gli farà male, ma sortirà l’effetto desiderato??
Quindi, quando scegliete il prodotto per il vostro amico peloso, privilegiate l’analisi del cartellino, osservando attentamente la lista degli ingredienti e l’apporto di fattori nutritivi. Solo allora, potrete valutare l’eventuale presenza di integratori fitoterapici o l’effettiva provenienza degli ingredienti da allevamenti biologici!
Alimenti biolistici
Il principio dell’alimentazione biologica è più definito rispetto a quello di dieta olistica, in quanto sono stati addirittura emanati dei regolamenti CE che la disciplinano. Come garanzia per i consumatori, infatti, gli alimenti biologici sono regolamentati da una specifica e rigorosa normativa europea, che prevede il controllo e la certificazione del processo produttivo e del prodotto; l’avvenuto controllo deve comparire sull’etichetta.
Innanzitutto, gli alimenti biologici devono essere ottenuti con tecniche produttive che, dal campo alla tavola, escludono l’uso di prodotti chimici, come pesticidi ed antiparassitari od il ricorso ad organismi geneticamente modificati (OGM). Come fertilizzanti, ad esempio, si possono utilizzare solo concimi naturali di origine animale (letame), vegetale (composta) o minerale ed al posto dei pesticidi si può ricorrere alla lotta biologica, ad esempio con le coccinelle.
Per evitare la crescita di erbe infestanti, è vietato l’utilizzo di diserbanti, mentre è ammessa la tecnica della rotazione delle culture, in modo da rendere ostile l’habitat alle essenze nocive. I terreni devono essere lontani da fonti d’inquinamento (fabbriche, strade trafficate..) e non devono essere stati utilizzati prodotti chimici da un certo numero di anni.
Tutto questo, al fine di promuovere il rispetto della vita, della biodiversità delle specie
E migliorando le caratteristiche del suolo. Nella produzione di un determinato alimento, non sono ammessi additivi, quali coloranti e conservanti artificiali. Principi simili a quelli dell’agricoltura biologica vigono per quanto riguarda i prodotti di origine animale, coinvolgendo l’allevamento di bovini, pollame e specie affini.
Il punto fondamentale, in questo caso, è il rispetto del comportamento e del benessere degli animali allevati. E deriva dalla convinzione che il buono stato psicofisico dei soggetti sia in grado d’influire sulla qualità dei prodotti, carne, latte e uova in primis.
Partendo da questo presupposto, il pascolo deve rappresentare la fonte di approvvigionamento principale dell’allevamento biologico. E si devono somministrare agli animali foraggi freschi e fieno come parte preponderante della razione. Il 90% di essi, inoltre, deve provenire da coltivazioni biologiche a sua volta, siano esse della stessa azienda agricola o di altre realtà territoriali. Sono tassativamente vietati i mangimi contenenti OGM.
Allevamento biologico
L’allevamento biologico, al fine di rispettare il benessere animale, fissa un numero massimo di capi allevabili in relazione alla superficie dell’azienda agricola. In modo da evitare l’allevamento intensivo e garantire un certo equilibrio fra le produzioni animali e quelle vegetali.
L’attività zootecnica nell’azienda Biologica deve disporre di un territorio di adeguata estensione. Sia per l’approvvigionamento degli alimenti sia per lo spandimento delle deiezioni, permettendo così l’arricchimento di sostanza organica nel terreno. I luoghi di ricovero degli animali devono essere spaziosi. Dotati di buona illuminazione e aerazione e mangiatoie ed abbeveratoi devono essere accessibili liberamente nell’arco delle 24 ore.
Sono da preferirsi la stabulazione libera, l’allevamento a terra ed il pascolo ad altri sistemi costrittivi. Tutto ciò permette di tutelare anche lo stato di salute dell’animale e migliorare la sua resistenza alle malattie, prevenendole, anziché curandole.
Anche per questa ragione, si preferisce l’uso di razze autoctone, generalmente più rustiche e adattate al nostro ambiente. I capi allevati vanno sottoposti alle normali vaccinazioni obbligatorie per legge. Ma, in caso di effettivo bisogno di terapie, si possono utilizzare solamente rimedi omeopatici o naturali, salvo casi eccezionali.
Sono inoltre vietate tutte le pratiche che provocano sofferenza e menomazione degli animali. Come l’asportazione delle corna, la recisione della coda e dei denti e la spuntatura del becco. Anche il trasporto viene severamente regolamentato, così come la procedure che precedono la macellazione.
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