I cani di piccola taglia non hanno l’alimentazione di un bambino piccolo; non rimarranno cuccioli per tutta la vita, ma diventeranno piccoli cani adulti. Uno yorkie di un anno, per età mentale percepita, è come un alano di due anni, né più né meno.
Per ANMVI Dott.ssa SILVIA MACELLONI, Dott. MARCO MELOSI Medici Veterinari
Il pranzo dei piccoli cani adulti
Il cane ha bisogno di mangiare a orari regolari possibilmente in un momento diverso rispetto ai pasti del proprietario. La modalità di somministrazione dovrebbe essere sempre la stessa: chiamare il cane, chiedergli di sedersi o comunque di restare tranquillo ad aspettare, mettere la ciotola a terra e allontanarsi. Dopo 10-20 minuti è bene togliere la ciotola e ripresentarla soltanto al pasto successivo.
Elemosina, no grazie
Non è buona abitudine passare cibo dalla tavola. Se proprio non sappiamo resistere, però, possiamo lasciare qualche pezzetto di carne, formaggio o frutta a fine pasto e concederlo al nostro amico se nel frattempo è stato tranquillo ad aspettare.
Il numero dei pasti dovrebbe andare da un minimo di due ad un massimo di quattro-cinque al giorno. In particolare: cuccioli fino a quattro mesi quattro-cinque, cuccioloni fino a sei mesi e cani di piccola taglia almeno tre, cani sopra i sei mesi di taglia media e grande in genere due.
Tra un pasto e l’altro si possono dare premi in cibo, ma è bene che non siano concessi gratuitamente (basta anche solo chiamare il cane). E’ necessario che il cane abbia sempre a disposizione acqua fresca a volontà. Se il cane beve meno o molto più del solito, mangia meno o richiede continuamente cibo, aumenta o diminuisce il numero e la quantità di pipì e la quantità e la consistenza delle feci, è bene rivolgersi immediatamente al proprio veterinario.
Per tutti i gusti
Possiamo decidere di optare per una alimentazione casalinga (ed in questo caso è bene sempre rivolgersi al proprio veterinario che la formulerà in base alle specifiche esigenze del nostro animale) oppure per una alimentazione commerciale a base di mangime secco, umido o misto.
Per quanto concerne il cibo commerciale, in vendita potete trovare proposte accattivanti per ogni palato: alimentazione da cucciolo e da adulto, per cani piccoli e grandi, per femmine e per maschi, per animali sterilizzati e non, per anziani, obesi, diabetici, cardiopatici, nefropatici e via discorrendo.
I cani hanno bisogno di una alimentazione diversa a seconda dell’età, della taglia, dello stile di vita, dello stato fisiologico e dello stato di salute. Sulle confezioni di cibo commerciale è indicata la razione giornaliera da somministrare, calcolata in genere in base al peso dell’animale. Per calcolare la quantità basterà scegliere il prodotto giusto per il proprio cane, pesarlo e suddividere la razione corrispondente per il numero di pasti somministrati.
È necessario considerare l’apporto energetico che i premi elargiti apportano, riducendo semmai la razione giornaliera onde evitare sovrappesi o sbilanci nella dieta. Se il cane conduce vita sedentaria è bene diminuire un poco la dose giornaliera consigliata. Stessa cosa vale per animali sterilizzati, che tendono in genere ad ingrassare. Se abbiamo una femmina in lattazione, la razione giornaliera deve essere aumentata.
Il giusto mezzo
Un cucciolo, che sia di grande o di piccola taglia, ha un fabbisogno energetico maggiore rispetto all’adulto ma ha uno stomaco più piccolo: è dunque necessario somministrare il cibo più volte durante la giornata, anche cinque.
Un animale di piccola taglia raggiungerà più rapidamente di uno di grossa taglia le dimensioni da adulto, dunque potremo passare ad una alimentazione da adulti già a partire dai dieci mesi di età.
È bene non scendere sotto le tre somministrazioni di cibo quotidiane, perché lo stomaco dei cani piccoli ha minore capacità e l’apparato digerente è spesso più delicato.
In genere i cani di piccola taglia vivono in casa a stretto contatto con noi e ciò può predisporre a quelli che vengono in genere chiamati vizi. I vizi possono trasformarsi in vere e proprie bombe ad orologeria per la salute psico-fisica dei nostri cani. Un cane alimentato ogni giorno con il suo cibo più gli avanzi della tavola e premietti vari può essere predisposto a obesità, diabete, cardiopatie, epatopatie.
Ancora: dare da mangiare imboccando il proprio cane può causargli dei seri problemi comportamentali; permettere al nostro amico di decidere quanto e quando mangiare lo predispone a problemi fisici e psichici.
Se il cane conduce vita sedentaria è bene diminuire un poco la dose
giornaliera consigliata. Stessa cosa vale per animali sterilizzati, che
tendono in genere ad ingrassare. Se abbiamo una femmina in lattazione, la razione giornaliera deve essere aumentata.
Una dieta speciale per piccoli cani adulti
Se ci sono patologie o problemi particolari, allora è possibile optare per diete speciali. Esistono in commercio formulazioni per diabetici, cardiopatici, nefropatici, problemi urinari, epatopatici.
Ognuna di queste differisce per percentuale e talvolta tipo di principi alimentari. Prima di comprare questi prodotti è indispensabile chiedere al veterinario: un errore nella scelta potrebbe peggiorare la patologia sottostante invece di migliorarla.
Talvolta è necessario ricorrere ad integratori alimentari, ma ciò non deve diventare un’ abitudine in assenza di motivi particolari. Nei cibi che somministriamo ai nostri animali, se scegliamo un’alimentazione casalinga equilibrata o se acquistiamo cibo di buona qualità, ci sono già tutti i nutrienti di cui il nostro amico ha bisogno.
Buone Pratiche VeterinarieVeterinari col “bollino”. A garanzia della qualità delle prestazioni Medico Veterinarie ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) ha realizzato il Manuale delle Buone Pratiche Veterinarie (BPV), strumento ad uso delle strutture veterinarie per animali da compagnia, patrocinato dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Per le strutture veterinarie che applicano le regole descritte nel manuale BPV è previsto il rilascio di una certificazione di qualità, a seguito della valutazione del CSQA un organismo indipendente, di verifica.
La certificazione del Manuale BPV attesta che la struttura rispetta i requisiti di legge e di buona pratica clinica e gestionale. Le prime certificazioni sono state rilasciate nel settembre di quest’anno e c’è da credere che saranno molti gli ambulatori che aderiranno a questa evoluzione delle procedure di qualità, a garanzia del paziente animale e del suo proprietario.
Cibo secco o umido?
Il cibo secco ha il vantaggio di conservarsi più a lungo del cibo umido. Inoltre aiuta nel mantenimento di una buona igiene dentale. Alcuni cani però proprio non gradiscono le crocchette.
Come fare? Possiamo provare ad aggiungere alle crocchette una piccola quantità di cibo umido, mescolando in modo che la scatoletta sia amalgamata con il secco. Anche scaldare leggermente la scatoletta prima di aggiungerla può servire ad aumentare l’appetibilità del pasto, come pure unire alle crocchette un po’ di brodo vegetale non salato.
Se il cane conduce vita sedentaria è bene diminuire un poco la dose giornaliera consigliat. Stessa cosa vale per animali sterilizzati, che tendono in genere ad ingrassare. Se abbiamo una femmina in lattazione, la dose giornaliera deve essere aumentata.
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