Se si manifestano in ambito acquariofilo le malattie possono diventare un problema grave.
A cura di Enzo Alibrandi – AcquariofiliaItalia – acquariofiliaitalia.it
Le patologie acquariofile variano in base alle specie che ospitiamo,
La mancanza di conoscenze unita alla scarsità di prodotti curativi di libero acquisto rende difficile, infatti, curare i nostri amici pinnati. I valori del nostro acquario nonché alle attenzioni che riserviamo ai nostri ospiti e si dividono in alterazioni fisiche e disturbi comportamentali. Per quanto riguarda l’acquariofilia d’acqua dolce possiamo affermare che la maggior parte delle patologie oggi conosciute sono facilmente curabili grazie anche agli enormi progressi del settore acquariofilo in questo campo.
Inoltre nell’acquariofilia d’acqua dolce è più facile curare una patologia in quanto la maggior parte dei curativi può essere usata nell’acquario principale senza passaggi in una vasca di quarantena come invece avviene nei pesci d’acqua marina. A causa della vastità delle patologie d’acqua dolce verranno qui descritte quelle che si presentano con maggiore frequenza in acquario.
Le specie d’acqua dolce sono più resistenti di quelle marine alle malattie; tutte le patologie, siano esse lievi o gravi, portano però disagi fisici e psichici ai nostri pesci.
Malattia dei puntini bianchi
L’ictioftiriasi è causata dal parassita Ichthyophthirius ed è molto contagiosa; se non curata immediatamente può essere addirittura mortale. Il classico sintomo di questa malattia è la comparsa di puntini bianchi sulle pinne, sulla pelle o sulla coda; essa colpisce sia i pesci d’acqua dolce sia quelli marini (in acquariofilia marina questa malattia è chiamata Cryptocarion irritans).
La malattia dei puntini bianchi può essere curata sia con i classici medicinali ad uso acquariofilo sia tramite il metodo del trattamento termico: portando la temperatura dell’acquario oltre i 30°C, infatti, il parassita muore. Tale trattamento vale per tutte le tipologie di pesci che riescano a sopportare le alte temperature; esso può essere utilizzato solo se la malattia è in uno stadio iniziale.
Velluto (Oodiniasi)
Questo parassita è riscontrabile sia nei pesci d’acqua dolce sia in quelli marini ed è conosciuto come Oodinium ocellatum in acquariofilia marina. Dei pesci d’acqua dolce i più colpiti da questa patologia sono i pesci del genere Betta. I sintomi sono gli stessi da entrambe le parti e comprendono nuoto anomalo unito a sfregamento sugli oggetti d’arredamento, inappetenza, respiro accelerato, pinne raccolte.
Il parassita attacca sia le branchie sia la pelle del pesce creando una sorta di patina giallo-grigiastra. Solitamente la comparsa della malattia avviene quando il pesce è indebolito, a causa magari di una variazione repentina di qualcuno dei valori dell’acquario. Anche questa patologia è facilmente curabile con i prodotti attualmente in commercio.
Malattia dei neon (Pleistophora)
Colpisce tipicamente i Neon, raramente altri Caracoidei (ad esempio non colpisce i Cardinali). I sintomi di questa malattia sono lo sbiadimento lungo la fascia di colore dei Neon e la deformazione della colonna vertebrale. Essendo molto contagiosa è consigliabile allontanare il pesce colpito anche perché l’agente responsabile di questa malattia è molto resistente ai comuni curativi acquariofili.
Malattia del buco
La “malattia del buco” (Spironucleus e Hexamita), insieme all’Ictioftiriasi è, senza ombra di dubbio la più diffusa in acquariofilia. Nei pesci d’acqua dolce questa malattia colpisce gli Scalari, i Discus e i Ciclidi mentre, tra i pesci marini i più colpiti sono Pesce angelo (Pomacanthus paru), il Pesce chirurgo (Zebrasoma desjardinii), la Cernia (Epinephelinae) e in misura minore anche il Pesce scorpione, la Donzella ed il Pesce pagliaccio (Amphiprion sp.).
I sintomi sono ben descritti dallo stesso nome “malattia del buco”: cominciano a comparire piccole abrasioni grigie attorno agli occhi e sulla testa; col passare del tempo la malattia si propaga anche alla linea laterale e, se non curata in tempo può portare anche alla morte del pesce. La causa della malattia del buco ancora oggi non è chiara; si pensa a possibili carenze vitaminiche nell’alimentazione o a valori dell’acquario fuori norma.
Una cura è possibile tramite prodotti specifici, a patto di trovare ed eliminare le cause che hanno portato alla malattia. Se nel resto del mondo dei pet le patologie sono facilmente diagnosticabili e curabili, nel mondo acquariofilo invece il discorso cambia: la mancanza di conoscenze delle patologie acquariofile unita aala scarsità di prodotti curativi di libero acquisto rende difficile curare i nostri pinnati.
Il ringraziamento più bello
Le malattie sopra descritte sono le più frequenti nell’acquariofilia d’acqua dolce ma, come abbiamo visto, esse sono presenti anche in quella marina seppur in aspetti e modi diversi. Per garantire il massimo benessere ai nostri amici pinnati dobbiamo provvedere ad una corretta osservazione giornaliera del loro stato di salute e assicurarci che godano di condizioni igienico-ambientali ottimali. Loro ci ringrazieranno mostrandoci colori sgargianti e comportamenti che solo i pesci sanno regalare all’acquariofilo.