Per una vasca bella e sempre in ordine, ma anche per la salute dei nostri amici pinnuti, è necessaria un’attività di mantenimento metodica e regolare.
A cura di AIPA – www.aipaonline.it
Ecco alcuni consigli per trarre il meglio dal vostro piccolo mondo acquatico…
Ogni giorno si devono compiere quattro operazioni essenziali per il proprio acquario, che sono accendere e spegnere la luce; somministrare mangime ai pesci; controllare la temperatura dell’acqua; eliminare eventuali sostanze di rifiuto rimaste sul fondo.
Appello pesci
Una volta alla settimana si dovrebbe controllare il pH (dovrebbe essere intorno a 7), lo stato della vegetazione e l’eventuale impianto di diffusione di anidride carbonica. Altrettanto consigliabile il controllo dei pesci; non di rado, infatti, un pesce malato si nasconde e muore senza che l’acquariofilo se ne accorga.
Acqua e filtro
Di notevole importanza è la verifica del materiale filtrante nel primo scomparto del filtro, che dovrebbe essere pulito sotto acqua corrente o sostituito. Eventuali altri controlli chimici dell’acqua possono essere effettuati a intervalli più lunghi.
Rabbocchi
Ogni settimana è necessario controllare il livello dell’acqua: quella eventualmente evaporata va rabboccata con acqua distillata oppure con quella decalcificata. Ogni due settimane si dovrebbe cambiare circa il 15-20% dell’acqua. Questa operazione è un ottimo rimedio a molti inconvenienti, addirittura a certe malattie.
Toccasana
Il più delle volte, inoltre, dopo questo cambio dell’acqua si assiste non solo a uno sviluppo notevole delle piante, ma anche alla riproduzione dei pesci. In questa occasione si controllano anche il filtro e le altre attrezzature dell’acquario.
Tabula rasa
Al contrario di quanto a volte suggerito, non è consigliabile un rifacimento completo dell’acquario una volta l’anno. Questo drastico intervento, anche se in apparenza può presentare vantaggi, quasi sempre comporta un radicale cambiamento delle condizioni ambientali in acquario.
Pre-filtro
Il funzionamento dell’acquario dipende sostanzialmente da un’adeguata “pulizia” dell’acqua. Per questo motivo ci vuole un filtro che trattenga le particelle di sporco più grossolano nel cosiddetto pre-filtro; in un secondo scomparto, specifici microrganismi trasformano le sostanze organiche in prodotti non più pericolosi per la vita dei pesci.