Quante volte noi uomini ci lamentiamo della frenesia della vita moderna, del traffico, del lavoro, dei pressanti impegni familiari, del nostro stile di vita, spesso non consono alle nostre esigenze, ecc. In realtà spesso siamo più o meno consapevolmente, vittime dello stress.
A cura della Dott.ssa FEDERICA MICANTI – Medico Veterinario
Mamma che stress
In questi ultimi anni si parla sempre di più di questo nemico sia della nostra salute, che della nostra psiche, lo stress appunto. Forse però, non tutti sanno che anche i pesci che popolano il nostro acquario, al pari di quasi tutti gli esseri viventi, primo tra tutti l’uomo, sono sottoposti a stress.
In generale questi nostri amici acquatici, colorati e vivaci, tollerano bene le condizioni ambientali artificiali, che creiamo nella nostra vasca, per consentire loro di vivere. Queste condizioni, nonostante i nostri sforzi, sono quasi sempre abbastanza diverse, rispetto al loro habitat naturale.
Come evitare lo stress ai pesci in acquario
A differenza di quello che possiamo immaginare, ci sono molti fattori in grado di scatenare uno stress, talvolta anche molto intenso, che può accorciare notevolmente la loro aspettativa di vita.
Per esempio ogni esemplare ha bisogno del proprio spazio, in cui vivere ed espletare le proprie funzioni vitali, ossia alimentarsi, crescere, eventualmente riprodursi.
Se questo requisito non si realizza, nella nostra vasca, perché eccessivamente piccola, e magari si introducono anche specie diverse, mescolandole tra loro in maniera inappropriata, non si creano certo le migliori condizioni per garantire uno stato di salute ottimale dei nostri pesci.
Evitare specie molto diverse
Costituisce infatti un errore molto comune, introdurre specie tra loro estremamente diverse (per abitudini, modalità con cui si alimentano, ecc.) e quindi incompatibili. Ciò viene compiuto frequentemente dall’acquariofilo neofita, sicuramente in buona fede, magari con l’unico intento di rendere il suo acquario più colorato e diversificato possibile.
Questo errore a volte può assumere caratteri di estrema gravità, soprattutto se si costringono a vivere insieme pesci pacifici, con pesci più aggressivi e magari anche predatori. Nella migliore delle ipotesi i primi verranno costantemente molestati dai secondi, a volte feriti. Può capitare addirittura che vengano divorati.
Comunque anche senza arrivare a condizioni estreme, l’essere continuamente oggetto di vessazioni, inseguimenti, agguati e quant’altro, genera un notevole stress, negli esemplari più tranquilli e meno aggressivi.
Attenzione ai cambiamenti
Inducono stress anche cambiamenti bruschi della temperatura dell’acqua, come pure l’utilizzo di acqua troppo calda o troppo fredda (in relazione alle esigenze di ciascuna specie), oppure l’impiego di acqua non trattata e contenente quindi cloro(a questo problema si può facilmente ovviare tramite l’utilizzo di prodotti facilmente reperibili in commercio, che lo eliminano).
Anche i valori chimici dell’acqua della nostra vasca, sono fondamentali e vanno controllati con una certa regolarità. Per esempio la presenza di nitrati e nitriti è assolutamente deleteria.
I nitriti in particolare sono molto tossici. Si può dire che la maggior parte delle malattie, compaiono nei pesci proprio a causa delle cattive condizioni dell’acqua. In molti potrebbero porsi il quesito: cosa genera lo stress nei pesci?
Bisogna subito precisare che uno stress leggero non è pericoloso, ma se, per diversi motivi, questo aumenta, bisogna correre ai ripari, per preservare la salute dei nostri amici acquatici.
La conseguenza più grave che comporta lo stress è la maggiore suscettibilità alle malattie, come parassitosi, micosi, ecc. È perfettamente lecito porsi un’altra domanda: come faccio a riconoscere che il mio pesce
è stressato?
Per prima cosa, con un po’ di attenzione, si potrà osservare un cambiamento del suo comportamento abituale, per esempio tenderà a stare più fermo, ad isolarsi o a nascondersi in alcuni angoli della vasca, per non essere visto, presenterà pinne morse, eventualmente ferite sul corpo, non consumerà il suo alimento abituale con il solito appetito.