Per chi non ha nozioni di botanica, la differenza tra piante e alghe può essere poco chiara e creare confusione.
A cura di AIPA
In acquario le alghe hanno varie forme e colori
Senza addentrarci in discorsi complessi, si può dire che tutte le piante formano radici, mentre le alghe di un acquario di acqua dolce tropicale ne sono prive.
In acquario le alghe hanno varie forme e colori, dal verde-bluastro al grigio, al marrone-rossastro. Alcune alghe sono filamentose, più o meno lunghe, altre si presentano sotto forma di patina più o meno gelatinosa, altre ancora fanno una sorta di tappeto “peloso”.
Pesci… alghivori
In qualsiasi ambiente acquatico vivo sono presenti alghe più o meno visibili a occhio nudo. In acquario si deve fare di tutto per tenere sotto controllo il loro sviluppo.
Il primo passo consiste nel disporre molte piante, il secondo nell’introdurre pesci “alghivori” e il terzo nel tenere sempre bassa la concentrazione di materiale organico in decomposizione (come illustrato nell’articolo sulla manutenzione dell’acquario).
Alghe e piante sono antagoniste: se crescono bene le prime, deperiscono le seconde, mentre un buon sviluppo delle piante impedisce ogni invasione di alghe.In una vasca lunga 100 cm (capacità di circa 150 l) si devono tenere circa 40 pesci lunghi 3 cm oppure circa 15 pesci lunghi oltre 5 cm.
Finalmente, pesci
Trascorsi almeno 15 giorni dall’allestimento dell’acquario, si può finalmente introdurre la definitiva popolazione di pesci. A questo punto si devono affrontare due interrogativi di importanza vitale per l’acquario: quali pesci e quanti esemplari scegliere.
L’offerta dei negozi di acquariofilia è vastissima e nelle vasche del negoziante ben fornito si trovano decine di tipi di pesci diversi per colore e forma. Non tutti sono però adatti per un primo acquario “facile”: l’allevamento di alcuni richiede una certa esperienza nella conduzione di un acquario, altri crescono troppo per lo spazio a disposizione nella vasca, altri ancora hanno caratteristiche tali da richiedere una vasca speciale.
I consigli giusti
Se si considera che, più o meno regolarmente, in commercio si trovano dalle 400 alle 500 specie e varietà di pesci d’acqua dolce tropicale, il nostro consiglio è di affidarsi alle indicazioni e ai suggerimenti del negoziante qualificato, onde evitare spiacevoli sviluppi della fauna all’interno della vostra vasca.
Vademecum con le pinne
AIPA ha redatto un piccolo opuscolo dal titolo “Parametri minimi per il mantenimento dei pesci nell’acquario di acqua dolce”, dove sono riassunti i criteri per il benessere dei pesci d’acquario con specifiche indicazioni sulle condizioni ottimali di allevamento delle specie in commercio.
In un acquario di 80 cm (capacità 100 l) si dovrebbero allevare circa 30 pesci con una lunghezza massima di 3 cm o circa 10 pesci con una taglia finale di oltre 5 cm.
Quali…
Nella scelta tra i pesci facili, oltre che il loro aspetto (forma e colori) sarà opportuno tenere presenti anche le abitudini di vita delle varie specie. Per far occupare tutte le zone dell’acquario si dovrebbero introdurre pesci che vivono vicino al fondo (Corydoras, Ciclidi nani), pesci che nuotano nella parte centrale della vasca (Ciprinidi, Caracidi) e infine pesci che vivono nella parte alta dell’acquario (Pecilidi, Anabantidi).
… e quanti
Resta il secondo aspetto della scelta: quanti pesci possono vivere nell’acquario. Tutto dipende dalla grandezza della vasca e dalla taglia dei pesci. Quasi sempre nei negozi vengono offerti pesci giovani, ben lontani dalla loro dimensione massima, che però viene raggiunta nell’acquario di casa spesso in tempi abbastanza brevi.
Occhio alla taglia
Per questo non ci si deve far ingannare: si scelgano i pesci adatti tenendo in considerazione la loro taglia massima raggiungibile. Una volta che un pesce è diventato troppo grande nel proprio acquario, sarà estremamente difficile trovargli una nuova dimora, a meno che non si decida di allestire un acquario più grande.
La conta dei litri
Una volta individuate le specie, si dovrà decidere il numero di esemplari da acquistare. Una regola molto empirica, ma sufficiente per i primi passi in acquariofilia, prevede: per pesci che da adulti raggiungono una lunghezza totale di circa 5 cm, almeno 1 litro d’acqua per centimetro; per pesci più grandi, 2 litri d’acqua per centimetro.
La nuova casa
I pesci appena portati a casa nel loro sacchetto di trasporto non devono essere liberati direttamente nell’acqua dell’acquario. Quasi sempre le condizioni chimico-fisiche dell’acqua di trasporto sono differenti da quelle in acquario, mentre i pesci hanno bisogno di un certo tempo per acclimatarsi alle nuove condizioni ambientali. Vediamo come procedere.
Ospiti letali
In tutti i casi si tratta di una “vegetazione” antiestetica che in breve tempo può ricoprire tutto quanto si trova nell’acquario e portare alla morte delle piante, all’inquinamento dell’acqua e al decesso dei pesci.
Al buio
Prima di tutto si deve spegnere la luce sopra l’acquario. Poi si apre il sacchetto e lo si pone nell’acquario in modo da farlo galleggiare (fissando eventualmente la parte superiore del sacchetto con una molletta al bordo della vasca).
Dopo circa 10 minuti la temperatura del sacchetto sarà uguale a quella nell’acquario. A quel punto si può aggiungere una piccola quantità d’acqua dell’acquario nel sacchetto (circa un quarto del suo contenuto). Questa operazione va ripetuta, sempre a intervalli di 10 minuti, altre due volte.
Col retino
Al termine di questi travasi d’acqua, i pesci si saranno abituati ai nuovi valori chimici dell’acqua in acquario. La soluzione migliore a questo punto sarà il trasferimento dei pesci con l’aiuto di un retino nell’acquario.L’acqua contenuta nel sacchetto di trasporto va gettata: specialmente in acquari relativamente piccoli (fino a circa 100 l) l’acqua di trasporto potrebbe inquinare troppo l’acqua dell’acquario.
Per almeno un’altra ora si dovrebbe lasciare ancora spenta l’illuminazione della vasca. Dopo questo periodo di ambientamento si potranno finalmente ammirare i pesci nel proprio acquario!