In caso di avvelenamento cosa e come fare

Ogni proprietario coscienzioso tiene fuori dalla portata del proprio animale ogni tipo di sostanza nociva: farmaci, prodotti per la pulizia, antiparassitari, prodotti per il giardino, piante velenose etc.

A cura della Dott.ssa Marta Avanzi – Medico Veterinario
Castelfranco Veneto (TV) – www.avanzimorivet.it

I pericoli possono essere rappresentati persino da alimenti che consumiamo quotidianamente, come l’aglio per i gatti o l’uva e le gomme allo xilitolo per i cani, per cui occorre sempre molta prudenza.

Purtroppo, però, gli incidenti possono accadere lo stesso o peggio, possono verificarsi casi di avvelenamenti dolosi. Assistere prontamente un animale con sospetto avvelenamento può significare la differenza tra la vita e la morte.

Cosa fare se il cane o il gatto si è avvelenato o temiamo che lo sia?

Per prima cosa, se l’incidente è appena avvenuto e non ci sono sintomi, occorre verificare che la sostanza sia effettivamente tossica. Si deve contattare il Medico Veterinario o il centro antiveleni fornendo il nome della sostanza e la quantità che si presume ingerita. Ad esempio, la cioccolata è notoriamente velenosa per i cani, ma è molto diverso il caso di uno Yorkshire che mangia una tavoletta di cioccolato fondente da quello di un Labrador che mangia un cioccolatino al latte.

Nel primo caso l’animale rischia la morte, nel secondo non accade nulla. Se l’animale ha assunto (per bocca o per contatto con la pelle) una sostanza tossica è opportuno farlo visitare subito, senza attendere di vedere se compaiono sintomi.

Infatti, prima si interviene meglio è

Anche se si osservano sintomi sospetti occorre recarsi subito dal veterinario. Non sempre se un animale sta male improvvisamente si tratta di avvelenamento: sta al veterinario stabilire la causa del malessere e intervenire di conseguenza. Se invece è nota o sospetta l’ingestione o il contatto con una sostanza tossica, portate con voi la confezione, il prodotto o per esempio la pianta che secondo voi è la causa del problema. Alcuni veleni hanno un antidoto specifico, mentre altri si contrastano solo con una terapia sintomatica.

Sintomi

I sintomi di avvelenamento variano molto secondo il tipo di prodotto. Alcuni causano tremori, che possono arrivare ad attacchi convulsivi, altri provocano salivazione intensa, diarrea, vomito e abbattimento, altri difficoltà respiratoria, o ancora sanguinamenti inarrestabili. Alcuni sintomi sono facilmente riconducibili a un caso di avvelenamento, altri sono molto più vaghi o non specifici, come quelli causati da insufficienza epatica o renale.

Se ingerito

Quando un veleno è stato assunto per bocca da meno di tre ore indurre il vomito in alcuni casi è la prima procedura da eseguire, ma solo se si conosce con certezza il prodotto incriminato. Indurre il vomito è infatti controindicato in molti casi, ad esempio ingestione di sostanze corrosive (acidi e alcali), prodotti per la pulizia o idrocarburi e quando l’animale ha le convulsioni, respira con difficoltà o è incosciente. In alternativa, in caso di assunzione recente il Medico Veterinario può praticare la lavanda gastrica. Tuttavia, molte sostanze poi vengono assorbite dallo stomaco in pochi minuti, rendendone inutile lo svuotamento.

Primo piano nella foto di un cane coker e gatto persiano bellissimo
Non si deve somministrare nessun “rimedio” letto su Internet o consigliato dall’amico. Il classico rimedio dell’acqua ossigenata, ad esempio, non va mai tentato con i gatti, ai quali può causare gravi effetti collaterali.

Per contatto

Se il veleno è venuto in contatto con la pelle occorre lavare immediatamente il mantello con acqua tiepida e sapone, indossando dei guanti. Poiché non tutti gli animali si lasciano lavare con facilità (ad esempio i gatti) si deve ricorrere all’aiuto del Veterinario che può somministrare un sedativo per facilitare l’operazione.

Falsi rimedi

Non si deve somministrare nessun “rimedio” letto su Internet o consigliato dall’amico. Alcuni prodotti considerati come antidoti casalinghi possono essere inutili, ritardare la terapia efficace o essere addirittura pericolosi. Non ci sono “antidoti universali” e certe sostanze possono accelerare l’assorbimento di un veleno. Non si deve quindi somministrare latte, chiara d’uovo, olio, sale o altro. Indurre il vomito è sicuro solo se effettuato da un Medico Veterinario con farmaci specifici. Il classico rimedio dell’acqua ossigenata non va mai tentato con i gatti, ai quali può causare gravi effetti collaterali.

Il veleno per topi

Uno dei tipi di avvelenamento accidentale più comune è quello causato dai rodenticidi.Spesso è il proprietario stesso il responsabile, convinto di aver distribuito il veleno in zone accessibili solo ai topi, ma in qualche modo l’animale di casa riesce prima o poi ad arrivarci. I veleni per topi sono sostanze che alterano il processo di coagulazione del sangue causando emorragie (spesso a carico degli organi interni, come i polmoni).

Hanno la caratteristica di agire a distanza di giorni dalla loro assunzione, lasciando quindi il tempo di intervenire con lo specifico antidoto. Inoltre, un sospetto avvelenamento con queste sostanze anticoagulanti può essere diagnosticato con esami di laboratorio, permettendo di effettuare la terapia con cognizione di causa. Ovviamente, la cosa migliore consiste nell’evitare di usare rodenticidi dove sono presenti cani e gatti in modo da non correre rischi inutili.

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